" Certe idee in qualche caso è meglio tenerle nel
cassetto fino al giorno della conferma della rielezione per non fare regali
all’avversario."
I DANNI COLLATERALI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
Nella campagna elettorale degli Stati Uniti, la più famosa e
la più seguita al mondo, quella a cui sono state dedicate centinaia di serie
televisive, abbiamo tutti visto candidati proiettati alla vittoria di colpo
fermati da uno scandalo o da una mossa elettorale sbagliata.
Nella campagna elettorale statunitense a
malapena entrano le figure dei vicepresidenti e la sfida si consuma tra due
figure. La tradizione italiana per tanti anni è stata più complessa avendo per
protagonisti i partiti, le preferenze e le alleanze dopo il voto. Solo negli
anni recenti con la riforma delle leggi elettorali ( elezione dei sindaci,
Porcellum, Italicum, ecc. ) i partiti italiani hanno iniziato ad essere simili
a quelli democratico e repubblicano degli USA diventando sempre più solo
comitati elettorali.
Nelle campagne elettorali si sa come si entra e non si sa
come se ne esce.
Succede quindi che chi entra nella campagna elettorale con
presunzione, arroganza e troppa sicurezza di vincere rischia di commettere
errori gravi che poi sarà la cittadinanza a pagare.
50 milioni
per il Porto Vecchio
Il Partito Democratico si è impegnato per ottenere lo
stanziamento di 50 milioni per il Porto vecchio come prima tranche di
investimento pubblico. L’occasione è stata colta inserendo questi milioni nel
piano del ministro Franceschini denominato 1 miliardo per la cultura. Probabilmente
i 50 milioni sono stati assegnati all’interno di quel piano per far arrivare la
notizia prima delle elezioni e concorrere alla stessa.
Questa fretta rischia di produrre confusione ( si possono
impegnare soldi per la cultura per opere di urbanizzazione comprese fognature ?
) ed alcuni commentatori già prefigurano “ un regalo all’avversario “ nel senso
che questi milioni verranno impiegati dal nuovo Sindaco , che non è detto sia
quello uscente. Qualcuno nel Partito Democratico ha cercato di mettere una
pezza a questa eventualità affidando questi finanziamenti alla gestione
regionale che sarà a guida Serracchiani per altri due anni.
Assessorato
comunale al porto
La stessa sicurezza del risultato positivo ha posto le
premesse per un altro pasticcio.
Vista l’intesa tra Comune e Autorità Portuale
e i risultati conseguiti grazie al sostegno dato da Cosolini all’operato del Commissario D’Agostino e del
Segretario generale Sommariva, invece di preoccuparsi di ben altri problemi
della Giunta attuale, in ambienti del centrosinistra circola l’idea a voce alta
di un assessorato al porto.
Idea per la quale lo scaltro avversario ha subito manifestato
approvazione guardandosi bene dal smentire che pensava proprio di affidare un
eventuale assessorato al porto alla ex presidente dell’APT Marina Monassi.
Quella che era un’idea degli amici di Cosolini per migliorare
la collaborazione operativa tra Comune e APT in caso di vittoria di Dipiazza
diventerebbe il suo contrario.
Il candidato Dipiazza riconosce che il Sindaco non
ha competenze dirette nelle questioni che riguardano il porto, lo ha affermato
all’incontro di martedì 7 giugno al Propeller Club, ma sarà pronto a sostenere
l’importanza del suo assessore con un incarico da inventare giorno per giorno
per doveri, diritti e competenze.
In questo scenario non è difficile immaginare
un furibondo scontro quotidiano tra istituzioni concorrenti sia sul Porto Nuovo
che sul Vecchio.
Certe buone idee in qualche caso è meglio tenerle nel
cassetto fino al giorno della conferma della rielezione per non fare regali
all’avversario.
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