lunedì 20 giugno 2016

QUALCOSA E' CAMBIATO - IL TESTO INTEGRALE

Come avevamo scritto sabato scorso abbiamo aspettato lo svolgimento delle elezioni comunali e ora pubblichiamo il testo integrale più alcuni commenti tratti dal dibattito tra i collaboratori di FAQ TRIESTE.

QUALCOSA E' CAMBIATO ?

Il sabato prima delle elezioni dovrebbe essere tradizionalmente un giorno di riflessione e di tregua elettorale. 

Non è difficile prevedere che i “media” in genere ed i “social media” in particolare non rispetteranno questa pausa. 

Anni fa, quando le campagne elettorali erano diverse, al venerdì sera i partiti tenevano i comizi finali e poi si entrava in una specie di terra di nessuno fino allo spoglio delle schede.

Quando per la giornata del sabato e per tutta la domenica del voto cessavano la propaganda e le sollecitazioni al voto automaticamente scemava per un po’ l’importanza della scadenza elettorale. Le persone si accorgevano che si poteva vivere bene anche senza parlare o tifare di politica.

Questo sabato prima delle elezioni comunali per noi di FAQ TRIESTE è una occasione di riflessione anche perché tra due settimane, precisamente al 1° luglio, completiamo il secondo anno di attività e si potrebbe anche abbozzare un bilancio.

Quindi per oggi niente domande o risposte, ci fermiamo un giorno a cercare di capire cosa e quanto è cambiato negli ambienti e nei settori dei quali ci siamo occupati in città e della qualità dell’informazione prodotta.

UNA NUOVA NARRAZIONE

Di questi tempi va di moda proporre una “ nuova narrazione “ per sottolineare che qualcosa è cambiato e che bisogna adeguare alla realtà e rinnovare i nostri schemi interpretativi. 
Proviamo a farlo anche noi con una narrazione provocatoria e volutamente fuori dagli schemi.

Iniziamo dalla questione della Ferriera di Servola che da più di vent’anni è argomento centrale di campagne elettorali e argomento comune della vita di tutti i giorni. 

Gli unici rimasti fermi, arroccati in una difesa ad oltranza di “quel posto di lavoro” e non di un diritto al lavoro che valga anche per altri, sono i lavoratori dello stabilimento siderurgico e le loro rappresentanze sindacali. 

Arvedi non è per niente simile alla figura del “padrone delle ferriere” che ancora serviva per rappresentare la gestione Lucchini o il menefreghismo del russo Mordachov. 

Sono cambiati anche gli “ ambientalisti “, i verdi, ed i cittadini che hanno condiviso informazioni, ragionamenti e iniziative. 

Una volta c’erano i talebani integralisti del lavoro da una parte e i talebani integralisti dell’ambiente, oggi le differenze sono evidenti. Salute, giustizia e lavoro diventano componenti di uno stesso discorso. 

I cittadini mobilitati sull’inquinamento siderurgico sanno distinguere tra area a caldo e attività logistica di banchina per lo stabilimento Arvedi di Cremona. Questa attenzione all’ambiente si allarga alle questioni del traffico, del rigassificatore senza troppe contraddizioni o difficoltà. Di questi cambiamenti la politica dei partiti deve tenerne conto e mantenere gli impegni e misurare le parole.

Anche la politica dei partiti sta segnando il passo. Da molte parti ormai si predica il superamento della contrapposizione tra destra e sinistra scegliendo altre definizioni, sistema o antisistema, europeisti o meno. Questo succede nella consapevolezza di tutti che sinistra e destra sono ben definite e saranno sempre contrapposte. 

Allora questo presunto superamento della contrapposizione destra e sinistra è solo un utile escamotage per chi vuole continuare ad amministrare il potere ( disposti quindi ad ogni compromesso ) o a chi vuole coalizzare le opposizioni.

La politica dei partiti non disegna progetti o programmi a lunga scadenza, ma piuttosto segue e cerca di incrociare la società nei suoi percorsi. La politica dei partiti non determina il futuro ma molto più modestamente cerca un ruolo accanto alle forze produttive della società e le segue assecondandole.

Questo probabilmente è successo anche con un fenomeno particolare come quello dell’indipendentismo triestino che ha animato il dibattito cittadino tra giuste rivendicazioni e improvvide citazioni del segretario dell’ONU.

Oggi fa una certa impressione leggere la nota della presidente della Regione FVG sui Punti Franchi che rivendica come un ottimo risultato la prossima firma di un decreto che attuerà finalmente l’Allegato VIII per quanto concerne il Porto Franco Internazionale di Trieste. 

Leggere che il presidente dell’Autorità Portuale di Trieste avrà i poteri del Direttore del Porto , figura prevista nell’Allegato VIII, darà una certa vertigine a tutti coloro che si erano sprecati a sostenere che immaginare un utilizzo attuale dell’Allegato VIII era un esercizio antistorico.

Vi sembra importante stabilire se la scelta della guida dell’APT è stata fatta per rispondere alle istanze indipendentiste ed autonomiste o se è stata fatta perché qualcuno ha finalmente capito che questo porto meritava di svilupparsi in questa nuova situazione geopolitica ? Sarebbe un esercizio di pura teoria, lasciamo perdere.

Guardiamo piuttosto ai risultati conseguiti in quest’ultimo anno dall’APT, obiettivi raggiunti che abbiamo puntualmente documentato. Il consenso raccolto dall’attività dell’APT è trasversale ma sincero, non ha una matrice opportunista.


Per questi motivi possiamo invertire la consueta interpretazione per cui la politica determinerà il successo o l’immobilismo di questa città.

Non dobbiamo chiederci se il prossimo sindaco agevolerà o metterà i bastoni tra le ruote al rilancio del porto con tanto di Allegato VIII ? 

La domanda corretta che crediamo sia rispondente alla realtà potrebbe essere questa: “ Riuscirà il prossimo sindaco a collaborare e a non farsi travolgere dalle forze produttive di questa città che si sono messe in movimento e che hanno trovato una risposta positiva e costruttiva dagli attuali vertici dell’Autorità portuale di Trieste ? 


Nessun commento:

Posta un commento