Per noi di Faq Trieste non
è una sorpresa che il primo incontro tra i due candidati sindaco al
ballottaggio abbia avuto come argomento il Porto di Trieste e tutte le sue
numerose ricadute e questioni aperte.
Dedichiamo, da due anni ormai, gran parte
del nostro lavoro di informazione a formulare le domande giuste sulla questione
portuale che è tra le principali di questa città.
A due giorni dalla
domenica delle elezioni e il giorno dopo dei risultati l’International
Propeller Club è riuscito ad organizzare il primo confronto tra i due candidati
che si confronteranno nel ballottaggio di domenica 19 giugno.
Per farsi un’idea
dell’atmosfera del confronto al Propeller è utile guardare il servizio che
Tele4 dedica all’appuntamento.
I due candidati si presentano come pugili alla
sfida del ring e poi troviamo anche alcune dichiarazioni pacate. Solitamente
degli incontri al Propeller Tele4 produce e poi mette in onda in differita
l’intero incontro, questa volta sembra si siano limitati a filmare alcuni
passaggi iniziali per il servizio TG.
A pensar male, e noi di
FAQTrieste ci riusciamo benissimo, si potrebbe ipotizzare che è stato un regalo
ai due candidati.
Perché un regalo ?
Perché in campagna elettorale si dicono tante cose, esistono le famose promesse elettorali, ed è meglio che non rimangano registrazioni di quello che i candidati affermano e promettono. Ma questo vale solo per quelli abituati a pensar male.
Perché un regalo ?
Perché in campagna elettorale si dicono tante cose, esistono le famose promesse elettorali, ed è meglio che non rimangano registrazioni di quello che i candidati affermano e promettono. Ma questo vale solo per quelli abituati a pensar male.
IL PICCOLO ha scelto di
fare anche lui un regalo ai due candidati ? Sembra di si, visto che ha limitato
la cronaca del confronto a tre frasi all’interno di un articolo che si occupava
d’altro.
Prima dell'incontro i due si concedono per una
fotografia in coppia. Sorridono, spunta anche un accenno di pugilato. Il faccia
a faccia poi è tutto sommato pacato. Dipiazza ascolta guardando in alto, verso
il soffitto, piazzato al tavolo come un busto di sé stesso. Quando gli passano
il microfono, sciorina le sue posizioni. Alla platea preme sapere se il
commissario del porto Zeno D'Agostino ha da preoccuparsi di una sua eventuale vittoria:
«Abbiamo finalmente una persona capace e mi impegnerò a fondo perché diventi
presidente dell'Authority», dichiara («C'è da chiedersi perché non l'abbiano
già fatto», commenta poi a margine dell'incontro). Si scalda soltanto quando il
sindaco uscente critica la passata presidenza di Marina Monassi, che Dipiazza
difende a spada tratta. IL PICCOLO 8 giugno pag 2
E qui si conclude la
cronaca de IL PICCOLO su un confronto che è durato quasi due ore, ma si sa, il
paese è (IL) PICCOLO e la gente mormora.
L’unico momento “caldo”
del confronto è stato sulla valutazione dell’operato della presidente
Monassi all’Autorità Portuale di Trieste, ma di questo ha già riferito IL
PICCOLO. La compostezza degli altri interventi l’abbiamo già vista nel servizio
di TELE4 e anche buona parte dei due interventi iniziali.
Proviamo a riassumere i
punti di accordo, quelli di accordo con precisazione e quelli di disaccordo.
ACCORDO
Sul giudizio positivo del
lavoro svolto dall’APT sotto la guida del commissario straordinario D’Agostino
i due candidati sono d’accordo e quando Dipiazza dichiara che si adopererà per
ottenere la nomina a Presidente per il commissario D’Agostino, Cosolini di
rimando ricorda che ne ha già parlato con il ministro Delrio.
Accordo dei candidati
anche sul ruolo europeo e internazionale dio Trieste e del suo porto
DIPIAZZA afferma che il
Sindaco può fare molto anche se non ha competenze dirette; che ci deve essere
un’unica portualità da Fiume a tutto l’Alto Adriatico perché i nostri nemici
commerciali sono i porti del Nord Europa.
Racconta di aver incontrato il
sindaco di Venezia Brugnaro e di essere perplesso sul progetto veneziano del
porto off-shore.
Di essere contrario al rigassificatore e che l’area della
Ferriera potrebbe diventare piattaforma logistica. Sottolinea varie volte che
il porto è una grande opportunità di lavoro.
Dichiarazioni simili a
quelle di Cosolini che rivendica per Trieste un ruolo nella ripresa dei
traffici marittimi nell’Alto Adriatico perché avendo fondali naturali, una
collocazione strategica, un Punto Franco e collegamenti ferroviari importanti
non richiede una spesa di due miliardi che è invece la spesa prevista per la
realizzazione del porto off-shore veneziano.
ACCORDO CON PRECISAZIONI
Tutti e due i candidati
parlano di collaborazione, a partire dal livello regionale.
Collaborazione
naturale per Cosolini che indica nel protocollo per il Porto Vecchio firmato
dal Comune con il Governo e la Regione FVG lo strumento adeguato per fare
arrivare i finanziamenti pubblici necessari al Porto Vecchio. Aggiunge che non
basteranno i cinquanta milioni del ministero della Cultura, che sono solo una
prima fase, e che saranno necessari ulteriori investimenti pubblici.
A detta
dell’advisor ad ogni euro pubblico investito in Porto Vecchio corrisponderà un
investimento privato di tre o quattro euro.
Dipiazza ricorda che ha collaborato
con Illy quando era in Regione e che collaborerà anche con la presidente
Serracchiani.
Sul Porto Vecchio Dipiazza
dice che sono tutti d’accordo sullo sviluppo dell’area, riconosce che Cosolini
e Russo hanno lavorato bene e rivendica il merito di aver varato il Piano
Regolatore Generale del Porto, uno strumento urbanistico indispensabile.
Per
quanto riguarda gli investimenti precisa che servirà un assessorato ai Fondi
Europei.
Il confronto sul tema del Porto Vecchio non va
oltre ad alcune battute sulla possibilità di realizzare edilizia residenziale
all’interno di quella vasta area. Per Dipiazza si potrà fare stando attenti
alle trappole della speculazione mentre per Cosolini la quota di residenza va
rapportata con la crescita demografica in modo equilibrato.
Niente viene detto a proposito delle spese di urbanizzazione e delle concessioni superiori ai quattro anni che restano in vigore
IL DISACCORDO
Le precisazioni contenute nei vari interventi e alcune sottolineature segnalano
che il disaccordo su alcuni temi cova sotto le dichiarazioni di questi giorni.
La scelta delle parole e le allusioni preludono a diverse interpretazioni dei
progetti e dei programmi di lavoro fino a qui impostati dal sindaco Cosolini.
Cosa succederà quando sarà la Regione , che gestirà i 50 milioni del ministero
della Cultura, a giudicare le scelte di spesa e il rispetto del progetto da
parte del Comune di Trieste ?
Sarà questo il principale motivo di disaccordo se
a vincere il ballottaggio sarà il candidato Dipiazza ?

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