martedì 28 giugno 2016

I TURCHI ARVEDI NON LI VEDE NEANCHE CON GLI OCCHIALI !

Il titolo di questo post è volutamente enigmatico e lascia spazio a varie interpretazioni e teorie misteriose. Se si vogliono ingarbugliare le notizie si usano titoli di questo tipo, ricchi di allusioni e con pochi dati certi. 

In molti articoli l'autore si diverte a indicare possibili trame nascoste o manovre finanziarie, per nascondere in molti casi la banalità dei fatti e la semplicità delle operazioni in corso. Abbiamo quindi provato, rispondendo alle nostre solite domande, a semplificare e rendere leggibile l'ultima fase della operazione ILVA di Taranto. Ci siamo aiutati in questa operazione di riassunto con una serie di articoli di settore siderurgico e in particolare dell'ultimo aggiornamento trovato su Affari & Finanza supplemento a Repubblica di questa settimana.


Il Governo italiano è impegnato in una operazione di privatizzazione dell'ILVA di Taranto dopo il commissariamento dello stabilimento siderurgico ? E' giusto ?

Cominciamo male. La privatizzazione della siderurgia italiana è stata fatta nel 1992, in quella occasione la famiglia Riva acquistò lo stabilimento dell'Ilva di
Taranto. Oggi la famiglia Riva è fuori dalla proprietà dello stabilimento che è stato posto sotto tutela da parte del Governo attraverso la nomina di uno o più commissari. Il governo è impegnato a recuperare dai conti svizzeri della famiglia Riva 5 miliardi di euro che andrebbero impiegati per le bonifiche e il risanamento del territorio a riparazione delle responsabilità dell'inquinamento prodotto.

Quindi mi vuoi dire che chi subentra nella gestione dello stabilimento non verserà un euro alla famiglia Riva o allo Stato Italiano ?

Lo stabilimento ha perso tre miliardi in un paio d'anni, il Governo ha già stanziato milionate di euro per pagare i salari e i fornitori e mantenere in attività, seppure in perdita, gli impianti.

Ma una volta che la produzione riprende sotto la giusta direzione le potenzialità produttive sono alte e il guadagno per i nuovi proprietari sarebbe interessante ?

Le potenzialità produttive ci sono e la famiglia Riva ha dimostrato con la sua gestione che gli impianti potevano essere spremuti al massimo. Poi le note vicende del mercato mondiale dell'acciaio, la concorrenza sui costi, le ricadute inquinanti non più sopportabili, l'adeguamento degli impianti alle migliori tecnologie di contenimento delle emissioni hanno messo in discussione l'affare.

Mi stai dicendo che il Governo sta cercando un gestore che a costo zero rilevi l'impianto siderurgico e lo faccia funzionare per ottenere un profitto, un guadagno dopo la gestione dei commissari ?

Niente di diverso da quello che in piccolo il cavaliere Arvedi ha fatto con la Ferriera di Servola a Trieste. Quanto ha pagato Siderurgica Triestina lo stabilimento che il russo Mordachov di Severstal vecchio socio di Lucchini vendeva  per un euro ? Non deve aver versato troppi sodi alla Lucchini il cavalier Arvedi se per invogliarlo a comperare la Lucchini stessa gli ha ceduto crediti per trenta nilioni dalla centrale Elettra.

Quindi la gara per comperare l'ILVA di Taranto non è propriamente un asta a chi offre di più? Alle due cordate in gara che si contendono l'attività siderurgica non spetta di fare un offerta più alta , ma di dimostrare che sono in grado di affrontare  l'impresa?

Si, qualcosa di simile. I giornali riportano indiscrezioni dal Governo per cui ci sarebbe una preferenza rispetto alla cordata di Arvedi piuttosto che a quella a guida Marcegaglia e Mittal. La cordata di Arvedi secondo le indiscrezioni punterebbe su un rilancio della produttività. Per quanto riguarda il colosso siderurgico Mittal potrebbe essere invece interessato a acquisire ( non scrivo comperare ) quote di mercato che potrebbe in un secondo tempo fornire producendo in altri suoi stabilimenti. Questo potrebbe nei prossimi anni rimettere in crisi l'occupazione e il futuro dell'ILVA.

Ma a quanto scrivono i giornali ormai la Erdemir turca ha abbandonato Arvedi e Del Vecchio di Luxottica e quindi Mittal e Marcegaglia restano i soli in "gara". ?

Leggendo attentamente i giornali di settore i turchi di Erdemir potrebbero rientrare in cordata e in "gara" in autunno. Si sraebbero chiamati fuori per il momento in attesa di conoscere i costi e le prescrizioni su bonifiche e risanamenti prima di impegnarsi in una offerta.

Stiamo sempre parlando non di soldi da versare allo Stato e tanto meno alla famiglia Riva, le cordate devono dimostrare di avere le coperture finanziarie e la disponibilità di alcune somme da investire per coprire gli impegni ed i costi di produzione. Arvedi entrerebbe nell'affare garantendo un investimento di 100 milioni di euro, Del Vecchio 200 milioni o qualcosa di più e i turchi di Erdemir la parte restante per arrivare al miliardo teorico necessario a far ripartire la produzione. E' ovvio che i turchi di Erdemir vogliano conoscere tutte le spese che le prescrizioni ambientali, bonifiche e risanamento possono comportare per far bene i loro conti.

Dopo questo scambio di battute credo per i nostri lettori sarà più semplice affrontare la lettura di questo articolo apparso ieri su Affari & Finanza







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