Va classificata come comunicazione la dichiarazione del presidente dell'Autorità Portuale veneziana Paolo Costa relativa agli sbarchi di Evergreen in Alto Adriatico : " Chiaro che il centro di tutto resta Venezia. Il mercato è qui. Qui abbiamo i collegamenti, la Ferrovia». La prova, secondo Costa, è che dal 6 maggio una nuova compagnia armatrice, la Evergreen di Taiwan, ha scelto di partire da Venezia. La nave “Ever utile” della Evergreen Marine corporation partirà da Venezia e non più da Trieste " LA NUOVA di Venezia 1 maggio 2016
Questo articolo di The MediTelegraph , che potete leggere cliccando qui , contiene sicuramente più informazioni che comunicazioni, e certamente non contiene polemiche che invece troviamo spesso nelle dichiarazioni di Paolo Costa. L'articolo di The Meditelegraph lo trovate anche in fondo a questo post.
La spiegazione più ragionevole che abbiamo raccolto relativamente a queste nuove rotte Evergreen, che scalava principalmente Trieste è la tesi secondo cui l'ingresso di Evergreen in una nuova alleanza comporta anche che faccia la sua parte di copertura dei traffici con le sue navi.
Qui ci troviamo di fronte ad alcune domande. Che cosa sono e a cosa servono le alleanze tra compagnie marittime ?
Abbiamo trovato in rete una risposta recente ( luglio 2015 ) proprio a questa domanda e ve la proponiamo ( vai al sito originale )
L’alleanza tra compagnie
marittime è un argomento abbastanza sconosciuto e poco affrontato eppure è
tramite questi accordi che viene gestita la maggior parte dei traffici
containerizzati mondiali.
Oggi a causa della
globalizzazione la competizione all’interno dei mercati si è fatta più aspra e
il settore dello shipping non fa eccezione. Con riguardo al settore marittimo
la diminuzione della crescita dei volumi e l’eccesso di capacità degli ultimi
anni, hanno evidenziato la necessità di migliorare le operazioni e l’efficienza
del settore. Tramite le alleanze le compagnie riescono a razionalizzare
l’utilizzo delle risorse e i costi. Vediamo quali sono le principali alleanze
armatoriali che oggi operano sul mercato mondiale:
2M: MSC e Maersk
Ocean Three: CMA-CGM, China Shipping Container Line e UASC
G6 Alliance: Hapag Lloyd, NYK Lines, OOCL, Hyunday, APL e MOL
CKYHE: K-line, Yang Ming, Hanjin,
CSCL
Queste quattro alleanze
complessivamente con le loro flotte coprono la quasi totalità del traffico
marittimo mondiale offrendo servizi sulle linee tra Asia ed Europa e tra
quest’ultima e l’America.
Il successo delle alleanze
è da ricercare nel fatto che, tra i diversi strumenti strategici a disposizione
delle compagnie marittime, queste sono quelle che riescono a garantire il
perseguimento degli obiettivi comuni consentendo, comunque, di mantenere un
buon livello di indipendenza e di autonomia gestionale rispetto ai propri
partner. L’alleanza, di norma, non prevede l’acquisizione di partecipazioni
azionarie reciproche e consente di mantenere invariate le proprie tariffe (L.
Siviero, Economia dei trasporti intermodali e innovazione logistica, 2010,
Milano). L’oggetto principale
dell’alleanza è la migliore utilizzazione delle spazio a bordo delle navi al
fine di ridurre i costi. I principali sistemi a disposizione delle compagnie
per raggiungere questo obiettivo sono il vessel sharing, lo slot charter, lo
slot purchase e lo slot exchange.
Con il vessel sharing i membri dell’alleanza
condividono uno stesso viaggio caricando i propri cntrs su una nave
dell’alleanza. Per slot charter e slot purchase si intendono rispettivamente il
fitto o l’acquisto di uno slot a bordo di una nave. Infine lo slot exchange consiste nel
condividere il proprio surplus di carico con i partner che al contrario non
sono riusciti a caricare completamente la nave. Anche se con diverse
declinazioni tutte le modalità appena descritte hanno lo scopo di far si che
tutti i viaggi sostenuti dalle navi di un’alleanza raggiungano sempre il break
even point. La condivisione delle navi consente, inoltre, di aumentare la
frequenza del servizio e di coprire aree geografiche più vaste.
AGGIORNAMENTO ALLEANZE da TRASPORTO EUROPA
Nuova alleanza nel
trasporto mare di container
Mercoledì 20 Aprile 2016
CMA CGM, Cosco Container
Lines, Evergreen Lines e Orient Overseas Container Line hanno annunciato il 20
aprile 2016 la firma di un protocollo d'intesa per costituire la nuova alleanza
Ocean AllianceCome previsto dagli analisti, la crisi nel trasporto marittimo di
container e le aggregazioni conseguenti stanno avviando un processo di
ristrutturazione delle alleanze tra compagnie. Una prima mossa la hanno
compiuta oggi quattro compagnie, tra cui Cosco Container Lines, che nelle
scorse settimane si è fusa con China Shipping. Le due compagnie cinesi fanno
parte di diverse alleanze e gli analisti si chiedevano come si sarebbero
comportate. Una prima risposta viene proprio dall'accordo firmato oggi.
Delle quattro compagnie
che formeranno la nuova Ocean Alliance – che diventerà operativa nell'aprile
2017 – Cosco ed Evergreen fanno oggi parte di CKYHE, CMA CGM fa parte di Ocean
Three con l'araba Uasc e China Shipping (alleanza che scade proprio quest'anno)
mentre OOCL fa parte di G6 Alliance (con APL, Hapag-Lloyd, HMM, Mitsui Osk e
Nippon Yusen). La nuova alleanza ne scardina quindi tre, che dovranno a loro
volta riorganizzarsi.
Ocean Alliance coprirà
tutte le rotte mondiali: Asia-Europa, Asia-Mediterraneo, Asia-Mar Rosso,
Asia-Medio-Oriente, Transpacifica, Asia-Nord America East Coast e
Transatlantica. Dispone di una flotta complessiva di 350 portacontainer e nella
fase iniziale coprirà una quarantina di rotazioni, tra cui venti che
interesseranno porti dell'Europa e Stati Uniti.
fonte : TRASPORTOEUROPA
Genova - La prima nave
tutta verde arriverà venerdì e la scritta Evergreen sulla fiancata della
portacontainer Ever Living, sarà di nuovo una costante per Genova, dopo cinque
anni di assenza.
La compagnia di Taiwan
sceglie di tornare nel Mar Tirreno con un servizio regolare che collega l’Asia
al Mediterraneo. In particolare le navi partiranno da Shanghai e toccheranno i
principali porti cinesi.
Poi giungeranno in India, al porto di Colombo che è la
sosta precedente prima di attraversare Suez e arrivare al Pireo, in Grecia. Gli
scali finali del servizio sono i tre principali porti del Mediterraneo: Genova,
Marsiglia e Barcellona.
La compagnia ha deciso così di puntare sul Tirreno e
non solo sull’Adriatico dove la presenza di Evergreen è già realtà da anni.
Sulla rotta per il capoluogo ligure la compagnia di Taiwan utilizzerà
portacontainer da 8.500 teu: dopo la prima nave il 6 maggio, toccherà alla Ever
Lotus e alla Ever Loading attraccare al terminal Sech di Luigi Negri. Difficile
calcolare quanto traffico porterà ancora questo nuovo servizio, ma la capacità
delle navi fa bene sperare.
Genova sta diventando la
città del ritorno per le compagnie di shipping. Se a muovere le navi di
Evergreen è stata l’esigenza di potenziare i propri servizi, a far approdare le
navi degli iraniani di nuovo sulle banchine del capoluogo ligure, è stata la
fine delle sanzioni che bloccavano l’economia di Teheran. Così il terminal di
Spinelli ha potuto lavorare sulle prime navi di un servizio con l’Iran che
porterà 40 mila teu in dote al porto dopo sei anni di assenza di Irisl - la
compagnia di stato di Teheran - a causa delle sanzioni. E sempre al terminal
Rebora di Spinelli è tornata anche Tirrenia con le navi ro/ro. Si tratta di
traghetti che trasportano camion e generano un traffico molto forte su
Cagliari. Anche in questo caso l’assenza è durata cinque anni e ora Genova si
rifà con gli interessi con un’aggiunta di 26 mila rimorchi.
La crisi degli hub di
transhipment italiani potrebbe ulteriormente favorire i temrinal di Genova: la
rottura di carico non è vincente con l’attuale crisi dei noli e le compagnie
puntano direttamente ai principali porti gateway come Genova che a marzo segna
+3,4% (203 mila teu) rispetto allo stesso mese dell’anno prima.
La crisi dei porti del Sud
porta traffico, mentre a Taranto e Gioia Tauro la situazione continua a non
essere positiva. Per il porto pugliese, ancora a zero contenitori dopo l’addio
proprio di Evergreen che aveva fatto le valigie un anno fa, il rilancio
dovrebbe passare dalla nuova gara per il molo polisettoriale. Il bando si è
chiuso e sono arrivate due offerte più una terza che è al vaglio della
commissione perchè senza riferimento alla gara. Parteciperanno sicuramente
Italcave (del gruppo Caramia, già terminalisti nello scalo) e il consorzio
Ulisse.
La terza busta potrebbe essere del gruppo Bollorè, colosso francese
attivo anche nella logistica, nella costruzione e gestione dei terminal: «Le
buste devono ancora essere aperte e lo faremo solo martedì» spiega Sergio Prete
commissario del porto. Intanto tra 10 giorni si aprirà la procedura di mobilità
per 540 lavoratori del Tct, la società che gestiva il terminal container di
Taranto messa in liquidazione a giugno scorso.
Anche Gioia Tauro, l’altro
mega scalo del Sud, è in sofferenza. Ieri il premier Renzi ha promesso 7,5
miliardi per il rilancio della Calabria: «Nel patto c’è anche la realizzazione
di infrastrutture capaci di mettere le ali al porto a partire dal bacino di
carenaggio» ha esultato il governatore locale Oliverio. Soldi per rilanciare
traffici che per ora scelgono altri porti.
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