Le nostre domande, a molte delle quali non è stata data risposta, e i nostri "conti" forse "troppo precisi" per essere confutati sono a disposizione su questo blog e ripeterli sarebbe motivo di ulteriore noia.
Per evitare la noia proviamo a collegare, aiutandoci con una breve rassegna stampa, IL GIOVANE MONTALBANO ALLA FERRIERA DI SERVOLA
" Fu grazie al padre di un mio amico se feci il provino per l'Accademia e finalmente lasciai Taranto. Più che altro fu una fuga. Se fossi restato sarei finito all'Ilva. Come mio padre. Era quello il destino riservato a chi nasceva nella mia città."
Riondino ha indossato comunque la tuta di operaio siderurgico quando è stato il protagonista del film " Acciaio " girato nel 2012 tratto dal romanzo di Silvia Avallone e ambientato a Piombino. Piombino, in Toscana, è il sito siderurgico che assieme alla Ferriera di Servola faceva parte di quello che oggi possiamo definire il gruppo EX LUCCHINI. Siamo riusciti quindi a collegare il giovane Montalbano alla Ferriera di Servola attraverso il gruppo Lucchini ma, sinceramente , possiamo fare di meglio. Fare l'attore ha permesso a Michele Riondino di non finire a lavorare all'Ilva come suo padre e suo fratello.
Fare l'attore ha permesso probabilmente anche a Richard Burton e Anthony Hopkins (nati entrambi a Port Talbot ) di non andare a lavorare nell'impianto siderurgico di Port Talbot in Galles (LA REPUBBLICA di oggi 4 aprile 2016)
Port Talbot è stato a lungo il maggior impianto siderurgico di Europa, base di un'industria che nel 1970 impiegava in tutto il Regno Unito 325mila persone e produceva 30 milioni di tonnellate di acciaio annue.
Poi, il declino.
La Steel Company of Wales è stata inglobata nella British Steel, la British Steel è stata privatizzata ( dalla Thatcher ) nella Corus, questa si è fusa con un'azienda olandese e nel 2007 è stata acquisita dalla indiana Tata. Adesso impiega 30 mila persone, produce 12 milioni di tonnelate l'anno ( la metà dell'Italia )e perde, soltanto a Port Talbot, 1 milione di sterline al giorno.
... Ma l'India non ha tutte le colpe. La Tata ha salvato altre due aziende britanniche in difficoltà: Jaguar e Land Rover. Il colpevole, secondo alcuni, è la Cina, che oggi ha più del 50% per cento del fatturato mondiale dell'acciaio e difende il primato con il "dumping", vendendo a prezzi inferiori a quelli di produzione: accusa che il primo ministro britannico David Cameron sostiene di aver rinfacciato l'altro giorno al presidente cinese Hu Jintao. Senonchè il Financial Times, citando fonti francesi e italiane, rivela che è stata la Gran Bretagna a bloccare le tariffe doganali punitive che l'Unione Europea voleva applicare all'acciaio cinese, come fa l'America per proteggere la propria produzione. (dall'articolo di Enrico Franceschini su Repubblica del 4 aprile 2016)
Possiamo a questo punto ritornare a riannodare il filo con la Ferriera di Servola che forniva la ghisa liquida alla Sertubi per la produzione di tubi ora proprietà della Jindal Saw Italia.
E'stata proprio una decisione dell'Unione Europea sui dazi doganali a salvare gli ultimi 77 posti di lavoro della Sertubi dopo il ridimensionamento che ha cessato la produzione mantenendo solo il magazzino e la rete di vendita.
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