(ANSA) - GENOVA, 8 APR - Ha ormeggiato questa mattina alle
6.40 nel porto di Genova, al terminal Spinelli, la prima nave portacontenitori
battente bandiera iraniana che scala in Italia dopo la fine dell'embargo. Si
chiama Azargoun, della compagnia di bandiera iraniana Irisl ed è rappresentata
in Italia e in alcuni Paesi del
Mediterraneo dalla Fratelli Cosulich. Costruita nel 2003 è lunga 197 metri e larga 30. Nel porto di Genova effettuerà 286 movimenti fra container vuoti sbarcati e pieni imbarcati.
Mediterraneo dalla Fratelli Cosulich. Costruita nel 2003 è lunga 197 metri e larga 30. Nel porto di Genova effettuerà 286 movimenti fra container vuoti sbarcati e pieni imbarcati.
Genova, il ritorno delle navi iraniane
Genova - Fra dieci giorni arriverà nel porto di Genova la
prima nave portacontainer iraniana della compagnia Irisl. Un ritorno,
anticipato dal Secolo XIX/The MediTelegraph, dopo la caduta delle sanzioni
contro l’Iran. L’accordo fra la Islamic Republic of Iran shipping lines, la
compagnia di bandiera del Paese e la Fratelli Cosulich firmato in Iran lo
scorso autunno riallaccia il filo dei traffici marittimi con l’Italia.
«Stiamo riattivando la nostra joint venture che si chiamava
Irital e probabilmente adesso cambierà nome - spiega all’Ansa Augusto Cosulich,
a.d. della Fratelli Cosulich -, diventiamo agenti generali per l’Italia e anche
per alcuni paesi del Mediterraneo, riattiviamo il carico contenitori e le merci
convenzionali con le navi della Irisl lines che è divisa in due società: Hds
per le navi contenitori e la Sapid, per le navi convenzionali.
Faremo progetti
per società come Snam, Danieli o Fata, tutti i progetti che ci sono in Iran per
la costruzione di centrali elettriche, revamping, raffinerie in Iran. Siamo
pronti, stiamo strutturando l’agenzia e partiamo.
Poi faremo anche altre cose
con gli iraniani ma non in Italia, faremo attività di bunker presso il nostro ufficio
di Singapore e altre attività, principalmente nel campo marittimo ma non solo.
L’Iran - dice Cosulich - è un mercato pieno di opportunità, è un Paese che sta
uscendo dal periodo molto brutto delle sanzioni, quindi ha bisogno di tutto e
l’Italia è in prima linea».
Il traffico marittimo con le navi delle due compagnie
iraniane passerà principalmente per Genova e Venezia , ma si toccheranno anche
altri porti, fra cui Trieste e Napoli: «Ci saranno volumi abbastanza
importanti, con una tipologia merceologica molto vasta». Il rapporto con l’Iran
della Fratelli Cosulich è consolidato.
«Risale al 1970 - ricorda l’imprenditore -, l’ha avviato mio
padre ed è sempre rimasto molto attivo. Gli iraniani ci qualificano come i loro
partner strategici in Europa».
La joint venture «Irital shipping co.» era
rimasta di fatto congelata nei sei anni delle sanzioni all’Iran, ora riparte,
come una nuova avventura per la società che ha già rapporti consolidati molto
stretti con la Cina e la Turchia. Le percentuali che deterrà ciascuno dei due
soci non sono ancora definite, ma l’attività è già cominciata.
NOTA DI FAQ TRIESTE: Abbiamo raccolto qualche commento " caustico e critico " rispetto a questa notizia legato al viaggio della delegazione regionale in Iran dello scorso mese. Ma conosciamo i "triestini" che sono bravi a criticare.
" Noi mandiamo le delegazioni regionali fino in Iran e poi le navi iraniane vanno a Genova " ci hanno detto. Come riportiamo dal Meditelegraph sarà la Fratelli Cosulich a smistare il traffico marittimo da e per l'Iran.
Navigando un po' tra pagine Facebook e siti vari abbiamo trovato per voi ( sulla pagina FB del deputato Prodani) questo commento firmato da Stefano Visintin presidente degli spedizionieri triestini. Ci è sembrata interessante e chiara e ve la proponiamo con un semplice copia incolla.
Nella sua pagina FaceBook il deputato Prodani pubblica con un messaggino di introduzione il riferimento ad un articolo del The Meditelegraph:
di seguito il commento di Stefano Visintin - presidente
spedizionieri Trieste:
Stefano
Visintin : Che la Cosulich, agente generale di
IRISL, avesse già in passato utilizzato Genova come home port è un fatto.
Che
prima della missione regionale avesse ribadito il desiderio di ripristinare al
più presto il servizio su Genova è un altro fatto.
Io credo che l'accordo
concluso dall'Autorità Portuale di Trieste direttamente con IRISL possa essere
in prospettiva una cosa molto interessante, perché crea un rapporto diretto fra
porto ed Armatore.
Va precisato che parliamo di navi convenzionali o
multipurpose, non navi full container; per queste navi la logica è un po'
diversa: una o due toccate in Europa / due o tre porti in Golfo Persico.
Come
ho avuto modo di dichiarare nel corso dell'ultimo comitato portuale, ora sta
anche a noi e soprattutto ai grandi Caricatori della nostra Regione ad
insistere per imbarcare le proprie merci da Trieste, anziché da Venezia o da
Genova.
Per riprendere un ragionamento fatto recentemente dal Commissario
D'Agostino, vengono prima le merci o prima le linee di navigazione ? E' nato prima
l'uovo o la gallina ?
Noi non dobbiamo risolvere l'eterno enigma, ma dobbiamo
portare a Trieste la gallina, punto. Ossia dobbiamo rendere proficuo per
l'Armatore venire a Trieste. E per farlo abbiamo bisogno di un concreto
sostegno da parte di quei grandi industriali friulani che dovrebbero comunque
trovare conveniente imbarcare da Trieste, ma che in passato magari hanno
seguito altre vie. Se il carico di base è a Trieste, la nave viene a Trieste e
a quel punto anche i carichi più piccoli sono indotti a venire a Trieste. La
gallina fa le uova. Le uova fanno pulcini che diventeranno altre galline. Se
aspettiamo che qualcuno ce le porti, non vedremo mai né uova né galline.
Coccodè.
Commento di
un altro utente di FB : Stefano
vengono comunque sempre prima le merci...e le condizioni che si pongono
affinchè queste vengano caricate a Trieste invece che a Genova o Venezia. E se
così è si poteva prima discutere di questo con chi di dovere ovvero con chi
deve spedirle senza organizzare gite in pompa magna in Iran a spese del
contribuente regionale non crede ? Chicchrichi....
Stefano
Visintin Buongiorno Ezio, sono parzialmente d'accordo con lei. Le
condizioni d'imbarco a Trieste sono sicuramente migliori rispetto a Genova e a
Venezia. Ovviamente non posso pubblicarle su FB e chiedo quindi di credermi
sulla parola.
Il punto è che per troppi anni si è pensato che a Trieste si
potevano imbarcare/sbarcare solo petrolio, container e rimorchi turchi.
Purtroppo non è così, perché questi traffici, pur essendo quelli che
qualificano al momento il porto giuliano, non sono sufficienti per farlo
crescere in termini di occupazione e valore aggiunto prodotto. Finalmente
l'attuale commissario all'Autorità Portuale di Trieste ha riconosciuto che le
scelte fatte dall'ente negli anni precedenti non sono state quelle migliori per
il porto e, partendo dalle basi costituite dai traffici di cui sopra, sta
costruendo le alternative. Adesso tocca ai privati muoversi.
Visti i partecipanti
alla missione regionale in IRAN a cui Lei fa riferimento, penso che i
principali Caricatori abbiamo già avuto modo di parlare con l'APT, anche se poi
necessariamente devono trovare i loro accordi commerciali con i terminalisti
privati.
In merito ai costi della missione non sono in grado di dire nulla,
perché non ne ho contezza. Ma se devo pensare a le molte altre missioni estere
effettuate a spese dei Contribuenti negli ultimi anni da varie giunte
regionali, direi che questa sia la meno criticabile. Ovviamente è una mia
opinione e solo fra qualche anno saremo in grado di confermarla o di smentirla.
Grazie ad Aris Prodani per l'ospitalità.
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