lunedì 11 aprile 2016

PRIMA NAVE IRANIANA A GENOVA DOPO LA FINE DELL'EMBARGO E COMMENTI TRIESTINI


(ANSA) - GENOVA, 8 APR - Ha ormeggiato questa mattina alle 6.40 nel porto di Genova, al terminal Spinelli, la prima nave portacontenitori battente bandiera iraniana che scala in Italia dopo la fine dell'embargo. Si chiama Azargoun, della compagnia di bandiera iraniana Irisl ed è rappresentata in Italia e in alcuni Paesi del
Mediterraneo dalla Fratelli Cosulich. Costruita nel 2003 è lunga 197 metri e larga 30. Nel porto di Genova effettuerà 286 movimenti fra container vuoti sbarcati e pieni imbarcati.



FINE DELL’EMBARGO  03 marzo 2016

Genova, il ritorno delle navi iraniane

Genova - Fra dieci giorni arriverà nel porto di Genova la prima nave portacontainer iraniana della compagnia Irisl. Un ritorno, anticipato dal Secolo XIX/The MediTelegraph, dopo la caduta delle sanzioni contro l’Iran. L’accordo fra la Islamic Republic of Iran shipping lines, la compagnia di bandiera del Paese e la Fratelli Cosulich firmato in Iran lo scorso autunno riallaccia il filo dei traffici marittimi con l’Italia.

«Stiamo riattivando la nostra joint venture che si chiamava Irital e probabilmente adesso cambierà nome - spiega all’Ansa Augusto Cosulich, a.d. della Fratelli Cosulich -, diventiamo agenti generali per l’Italia e anche per alcuni paesi del Mediterraneo, riattiviamo il carico contenitori e le merci convenzionali con le navi della Irisl lines che è divisa in due società: Hds per le navi contenitori e la Sapid, per le navi convenzionali. 

Faremo progetti per società come Snam, Danieli o Fata, tutti i progetti che ci sono in Iran per la costruzione di centrali elettriche, revamping, raffinerie in Iran. Siamo pronti, stiamo strutturando l’agenzia e partiamo. 

Poi faremo anche altre cose con gli iraniani ma non in Italia, faremo attività di bunker presso il nostro ufficio di Singapore e altre attività, principalmente nel campo marittimo ma non solo. L’Iran - dice Cosulich - è un mercato pieno di opportunità, è un Paese che sta uscendo dal periodo molto brutto delle sanzioni, quindi ha bisogno di tutto e l’Italia è in prima linea».


Il traffico marittimo con le navi delle due compagnie iraniane passerà principalmente per Genova e Venezia , ma si toccheranno anche altri porti, fra cui Trieste e Napoli: «Ci saranno volumi abbastanza importanti, con una tipologia merceologica molto vasta». Il rapporto con l’Iran della Fratelli Cosulich è consolidato.

«Risale al 1970 - ricorda l’imprenditore -, l’ha avviato mio padre ed è sempre rimasto molto attivo. Gli iraniani ci qualificano come i loro partner strategici in Europa». 

La joint venture «Irital shipping co.» era rimasta di fatto congelata nei sei anni delle sanzioni all’Iran, ora riparte, come una nuova avventura per la società che ha già rapporti consolidati molto stretti con la Cina e la Turchia. Le percentuali che deterrà ciascuno dei due soci non sono ancora definite, ma l’attività è già cominciata.


NOTA DI FAQ TRIESTE: Abbiamo raccolto qualche commento " caustico e critico " rispetto a questa notizia legato al viaggio della delegazione regionale in Iran dello scorso mese. Ma conosciamo i "triestini" che sono bravi a criticare.
" Noi mandiamo le delegazioni regionali fino in Iran e poi le navi iraniane vanno a Genova " ci hanno detto. Come riportiamo dal Meditelegraph sarà la Fratelli Cosulich a smistare il traffico marittimo da e per l'Iran. 

Navigando un po' tra pagine Facebook e siti vari abbiamo trovato per voi ( sulla pagina FB del deputato Prodani) questo commento firmato da Stefano Visintin presidente degli spedizionieri triestini. Ci è sembrata interessante e chiara e ve la proponiamo con un semplice copia incolla. 

Nella sua pagina FaceBook il deputato Prodani pubblica con un messaggino di introduzione il riferimento ad un articolo del The Meditelegraph:



di seguito il commento di Stefano Visintin - presidente spedizionieri Trieste:

Stefano Visintin : Che la Cosulich, agente generale di IRISL, avesse già in passato utilizzato Genova come home port è un fatto.

 Che prima della missione regionale avesse ribadito il desiderio di ripristinare al più presto il servizio su Genova è un altro fatto. 

Io credo che l'accordo concluso dall'Autorità Portuale di Trieste direttamente con IRISL possa essere in prospettiva una cosa molto interessante, perché crea un rapporto diretto fra porto ed Armatore.

 Va precisato che parliamo di navi convenzionali o multipurpose, non navi full container; per queste navi la logica è un po' diversa: una o due toccate in Europa / due o tre porti in Golfo Persico. 

Come ho avuto modo di dichiarare nel corso dell'ultimo comitato portuale, ora sta anche a noi e soprattutto ai grandi Caricatori della nostra Regione ad insistere per imbarcare le proprie merci da Trieste, anziché da Venezia o da Genova. 

Per riprendere un ragionamento fatto recentemente dal Commissario D'Agostino, vengono prima le merci o prima le linee di navigazione ? E' nato prima l'uovo o la gallina ? 

Noi non dobbiamo risolvere l'eterno enigma, ma dobbiamo portare a Trieste la gallina, punto. Ossia dobbiamo rendere proficuo per l'Armatore venire a Trieste. E per farlo abbiamo bisogno di un concreto sostegno da parte di quei grandi industriali friulani che dovrebbero comunque trovare conveniente imbarcare da Trieste, ma che in passato magari hanno seguito altre vie. Se il carico di base è a Trieste, la nave viene a Trieste e a quel punto anche i carichi più piccoli sono indotti a venire a Trieste. La gallina fa le uova. Le uova fanno pulcini che diventeranno altre galline. Se aspettiamo che qualcuno ce le porti, non vedremo mai né uova né galline. Coccodè.


Commento di un altro utente di FB : Stefano vengono comunque sempre prima le merci...e le condizioni che si pongono affinchè queste vengano caricate a Trieste invece che a Genova o Venezia. E se così è si poteva prima discutere di questo con chi di dovere ovvero con chi deve spedirle senza organizzare gite in pompa magna in Iran a spese del contribuente regionale non crede ? Chicchrichi....


Stefano Visintin Buongiorno Ezio, sono parzialmente d'accordo con lei. Le condizioni d'imbarco a Trieste sono sicuramente migliori rispetto a Genova e a Venezia. Ovviamente non posso pubblicarle su FB e chiedo quindi di credermi sulla parola. 

Il punto è che per troppi anni si è pensato che a Trieste si potevano imbarcare/sbarcare solo petrolio, container e rimorchi turchi. Purtroppo non è così, perché questi traffici, pur essendo quelli che qualificano al momento il porto giuliano, non sono sufficienti per farlo crescere in termini di occupazione e valore aggiunto prodotto. Finalmente l'attuale commissario all'Autorità Portuale di Trieste ha riconosciuto che le scelte fatte dall'ente negli anni precedenti non sono state quelle migliori per il porto e, partendo dalle basi costituite dai traffici di cui sopra, sta costruendo le alternative. Adesso tocca ai privati muoversi. 

Visti i partecipanti alla missione regionale in IRAN a cui Lei fa riferimento, penso che i principali Caricatori abbiamo già avuto modo di parlare con l'APT, anche se poi necessariamente devono trovare i loro accordi commerciali con i terminalisti privati. 

In merito ai costi della missione non sono in grado di dire nulla, perché non ne ho contezza. Ma se devo pensare a le molte altre missioni estere effettuate a spese dei Contribuenti negli ultimi anni da varie giunte regionali, direi che questa sia la meno criticabile. Ovviamente è una mia opinione e solo fra qualche anno saremo in grado di confermarla o di smentirla. 

Grazie ad  Aris Prodani per l'ospitalità.





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