Per quanto riguarda Trieste oltre alle concessioni relative al Porto Nuovo simili ma non uguali a quelle degli altri scali (il porto o punto franco fa una differenza) si tratterà di capire anche le trasformazioni delle concessioni nel porto Vecchio " sdemanializzato ". Solitamente le leggi non hanno effetti retroattivi e solitamente prevedono il rispetto della "situazione precedente" .
AUTORITA' PORTUALE TRIESTE E MOLO VII |
Ma non sempre questa regola risulta applicata.
Ad esempio nell'ormai famoso emendamento Russo nella Legge di Stabilità che sdemanializza il Porto Vecchio ( una parte ) lo stesso emendamento preveda che restano in vigore solo le concessioni con una durata superiore ai quattro anni.
PRONTO IL REGOLAMENTO SULLE CONCESSIONI PORTUALI
Fra le novità introdotte ci sono proroghe solo tramite gara
pubblica, verifiche più stringenti sul rispetto dei piani d'impresa e parere
del ministero sulle assegnazioni di durata superiore a 25 anni.
Ci sono voluti più di vent'anni, ma il Regolamento sulle
concessioni portuali sembra finalmente essere in dirittura d'arrivo. Questo
documento si stava facendo sempre più urgente anche considerando che il 2020
(anno in cui scadranno molte delle attuali concessioni dei terminal portuali) è
dietro l'angolo.
Dopo il via libera al testo del Regolamento ricevuto da
Bruxelles, in settimana il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha annunciato
con un tweet: "Marebonus, sportello unico, dragaggi, sdoganamento in mare
e oggi accordo con MEF per regolamento concessioni porti. La cura dell'acqua
cresce".
Fonti interne al dicastero spiegano inoltre che, incassate
le firme dai due ministeri competenti (Trasporti ed Economia), a questo punto
il regolamento, il cui iter d'approvazione sta facendo il suo corso attraverso
un decreto interministeriale, finirà la sua corsa al Consiglio di Stato prima
della registrazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale con conseguente
entrata in vigore.
Le stesse fonti sottolineano la coerenza del regolamento con
quanto prevedono le norme europee e la riforma dei porti, e schematizzano in
sei punti i tratti salienti del Regolamento. Il primo prevede maggiore
centralità ai piani d'investimento dei terminalisti, all'atto di richiesta
della concessione, se avanzata su domanda di parte. Ci saranno verifiche
dell'Autorità pubblica concedente (le nuove Autorità di Sistema Portuale)
serie, stringenti e condivise con il ministero dei Trasporti sull'attuazione
vera dei piani d'investimento.
Il secondo punto prevede che, per le concessioni che
superano i 25 anni di durata, sarà coinvolto anche il ministero preventivamente
con proprio parere, per garantire la coerenza con gli indirizzi di politica
industriale marittima contenuti nel Piano Strategico Nazionale Portualità e
Logistica. Il terzo aspetto prevede procedure a evidenza pubblica e non
proroghe automatiche delle concessioni: se un terminalista, prima della
scadenza della concessione, avanza all'AdSP un'istanza di rinnovo della
concessione, si avvia comunque una procedura di evidenza pubblica e si pubblica
l'offerta del terminalista uscente per verificare altre offerte concorrenti.
PORTO DI GENOVA |
Questo è esattamente il meccanismo che il dicastero di
Delrio aveva indicato all'Autorità portuale di Genova a precisa richiesta sul
come doversi comportare di fronte alle domande di rinnovo presentate da
Industrie Rebora (Genoa Port Terminal), Terminal San Giorgio, Sech e Terminal
Rinfuse Genova. Il quarto punto del Regolamento rinvia alla massima trasparenza
con un richiamo specifico alle norme comunitarie su trasparenza, competitività
e concorrenza delle procedure di assegnazione delle concessioni.
Altro aspetto che il Regolamento sulle concessioni intende
normare è garantire la continuità operativa del porto: se avviene un
avvicendamento tra un terminalista uscente e uno subentrante, l'Autorità di
Sistema portuale dovrà aiutare una transizione anche prevedendo che il soggetto
entrante possa acquistare beni e mezzi di quello uscente. Nel caso infine (è
questo è l'ultimo punto) non vi fosse già un terminalista operante, l'AdSP
dovrà procedere con proprio bando pubblico alla selezione del terminalista.
Nicola Capuzzo
Nessun commento:
Posta un commento