sabato 6 febbraio 2016

QUANTO VALGONO I DAZI DOGANALI DI TRIESTE ?

NESSUNO HA RISPOSTO ALLE INDICAZIONI DI MANESCHI ?

A noi non dispiace riprendere gli argomenti che altri lasciano cadere e non ci secca ripetere. Non appena le notizie ci danno l'occasione riprendiamo volentieri le argomentazioni che riteniamo valide.

Partiamo dalla notizia estratta da un articolo del THE MEDITELEGRAPH :


Porto di Genova, cresce il valore aggiunto

Genova - Dati positivi da Dogane e Culmv. Nel 2015 le banchine hanno prodotto 347 milioni di euro di dazi (+7,6%).

Genova - Gli incassi prodotti dalla dogana di Genova per dazi e Iva della merce in import-export aumentano, in percentuale, più che i volumi complessivi di


merce. «E’ la prova che i cambiamenti in corso funzionano», esulta il direttore interregionale dell’Agenzia per Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, Franco Letrari, riferendosi a novità recenti come la suddivisione delle dogane di Genova in tre uffici, ma anche all’introduzione di pre-clearing e fascicolo elettronico.

Secondo i dati della Dogana, gli introiti dai dazi (che sono riscossi soltanto su una parte della merce di provenienza extracomunitaria) sono cresciuti del doppio rispetto ai container complessivi, segnando un +7,5 per cento rispetto al 2014. In totale la merce in importazione ha prodotto 347 milioni di euro di dazi, il 25% dei quali resta in Italia (oltre a 2,56 miliardi di Iva, +3,64 per cento rispetto al 2014). 

Segno che, almeno per le tipologie soggette al pagamento del dazio, il valore unitario delle merci che transitano nel porto di Genova aumenta. Ma è segno anche che lo scalo sta vivendo un buon momento, nonostante le difficoltà del settore dello shipping. A crescere, accanto alle importazioni che producono dazio, sono anche le esportazioni, che ormai rappresentano la maggior parte del traffico genovese. Il valore della merce dichiarata in dogana è passato da 23,3 miliardi di euro nel 2014 a 24,4 miliardi nel 2015. Nello stesso tempo il valore delle importazioni è passato da 13,3 a 14,7 miliardi di euro.

«La nuova organizzazione delle dogane - spiega il direttore interregionale per Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, Franco Letrari - sta dando i suoi frutti, assieme alla collaborazione fra le categorie portuali». La crescita degli introiti ha coinciso con la divisione in tre dell’ufficio genovese dell’Agenzia, oggi distribuito fra Genova 1 (ufficio diretto da Anna Maria Campanella), Genova 2 e Rivalta Scrivia (entrambi diretti da Teresa De Luca). «Abbiamo migliorato - spiegano Campanella e De Luca - efficienza e produttività, grazie a una minore dispersione delle energie e a un maggiore controllo dei processi lavorativi». Anche il personale è aumentato «senza aumento della spesa pubblica - sottolinea Letrari - avendo accolto personale dall’ex-Provincia e dal Comune».


Oltre alla nuova organizzazione, che ha visto la creazione di un’unica direzione interregionale che ha unito Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, anche altre innovazioni hanno contribuito a migliorare l’attività doganale, come il pre-clearing e il recentissimo fascicolo elettronico. Inoltre la riforma portuale, approvata dal Consiglio dei ministri, introduce anche lo sportello unico. «In base alla nuova legge, alle Dogane - dice Letrari - va il coordinamento delle attività di controllo. E’ inoltre obbligatorio che il controllo documentale avvenga entro un’ora e quello fisico della merce entro tre ore. 

Mancano i regolamenti attuativi, per cui non è ancora chiaro che cosa succederà se questi tempi non verranno rispettati. Ad Amburgo vale il principio del silenzio assenso». L’obiettivo di Letrari è di portare a Genova e nei porti liguri la merce elvetica che oggi preferisce gli scali dell’Europa settentrionali. Nel settembre scorso ha incontrato a Rivalta operatori provenienti dalla Svizzera che hanno detto di credere molto nella portualità italiana.

NOTA DI FAQ TRIESTE : Esiste anche per il porto di Trieste un rapporto simile a quello genovese su dazi doganali ? Quale è la situazione delle Dogane rispetto ai traffici del porto ? Il pre-clearing di cui si parla nell'articolo su Genova, che altro non è che lo sdoganamento mentre la nave sta arrivando in porto, si fa a Trieste in misura adeguata ai traffici ?

Vi riproponiamo quindi l'analisi proposta da Pierluigi Maneschi su questi temi alla trasmissione Ring di Tele 4


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