A noi non dispiace riprendere gli argomenti che altri lasciano cadere e non ci secca ripetere. Non appena le notizie ci danno l'occasione riprendiamo volentieri le argomentazioni che riteniamo valide.
Partiamo dalla notizia estratta da un articolo del THE MEDITELEGRAPH :
Porto di Genova, cresce il
valore aggiunto
Genova - Dati positivi da Dogane e Culmv. Nel 2015 le banchine
hanno prodotto 347 milioni di euro di dazi (+7,6%).
Genova - Gli incassi prodotti dalla dogana di Genova per
dazi e Iva della merce in import-export aumentano, in percentuale, più che i
volumi complessivi di
merce. «E’ la prova che i cambiamenti in corso funzionano», esulta il direttore interregionale dell’Agenzia per Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, Franco Letrari, riferendosi a novità recenti come la suddivisione delle dogane di Genova in tre uffici, ma anche all’introduzione di pre-clearing e fascicolo elettronico.
merce. «E’ la prova che i cambiamenti in corso funzionano», esulta il direttore interregionale dell’Agenzia per Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, Franco Letrari, riferendosi a novità recenti come la suddivisione delle dogane di Genova in tre uffici, ma anche all’introduzione di pre-clearing e fascicolo elettronico.
Secondo i dati della Dogana, gli introiti dai dazi (che sono
riscossi soltanto su una parte della merce di provenienza extracomunitaria)
sono cresciuti del doppio rispetto ai container complessivi, segnando un +7,5
per cento rispetto al 2014. In totale la merce in importazione ha prodotto 347
milioni di euro di dazi, il 25% dei quali resta in Italia (oltre a 2,56
miliardi di Iva, +3,64 per cento rispetto al 2014).
Segno che, almeno per le
tipologie soggette al pagamento del dazio, il valore unitario delle merci che
transitano nel porto di Genova aumenta. Ma è segno anche che lo scalo sta
vivendo un buon momento, nonostante le difficoltà del settore dello shipping. A
crescere, accanto alle importazioni che producono dazio, sono anche le
esportazioni, che ormai rappresentano la maggior parte del traffico genovese.
Il valore della merce dichiarata in dogana è passato da 23,3 miliardi di euro
nel 2014 a 24,4 miliardi nel 2015. Nello stesso tempo il valore delle
importazioni è passato da 13,3 a 14,7 miliardi di euro.
«La nuova organizzazione delle dogane - spiega il direttore
interregionale per Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, Franco Letrari - sta
dando i suoi frutti, assieme alla collaborazione fra le categorie portuali». La
crescita degli introiti ha coinciso con la divisione in tre dell’ufficio
genovese dell’Agenzia, oggi distribuito fra Genova 1 (ufficio diretto da Anna
Maria Campanella), Genova 2 e Rivalta Scrivia (entrambi diretti da Teresa De
Luca). «Abbiamo migliorato - spiegano Campanella e De Luca - efficienza e
produttività, grazie a una minore dispersione delle energie e a un maggiore
controllo dei processi lavorativi». Anche il personale è aumentato «senza
aumento della spesa pubblica - sottolinea Letrari - avendo accolto personale
dall’ex-Provincia e dal Comune».
Oltre alla nuova organizzazione, che ha visto la creazione
di un’unica direzione interregionale che ha unito Liguria, Piemonte e Valle
d’Aosta, anche altre innovazioni hanno contribuito a migliorare l’attività
doganale, come il pre-clearing e il recentissimo fascicolo elettronico. Inoltre
la riforma portuale, approvata dal Consiglio dei ministri, introduce anche lo
sportello unico. «In base alla nuova legge, alle Dogane - dice Letrari - va il
coordinamento delle attività di controllo. E’ inoltre obbligatorio che il
controllo documentale avvenga entro un’ora e quello fisico della merce entro
tre ore.
Mancano i regolamenti attuativi, per cui non è ancora chiaro che cosa
succederà se questi tempi non verranno rispettati. Ad Amburgo vale il principio
del silenzio assenso». L’obiettivo di Letrari è di portare a Genova e nei porti
liguri la merce elvetica che oggi preferisce gli scali dell’Europa
settentrionali. Nel settembre scorso ha incontrato a Rivalta operatori
provenienti dalla Svizzera che hanno detto di credere molto nella portualità
italiana.
NOTA DI FAQ TRIESTE : Esiste anche per il porto di Trieste un rapporto simile a quello genovese su dazi doganali ? Quale è la situazione delle Dogane rispetto ai traffici del porto ? Il pre-clearing di cui si parla nell'articolo su Genova, che altro non è che lo sdoganamento mentre la nave sta arrivando in porto, si fa a Trieste in misura adeguata ai traffici ?
Vi riproponiamo quindi l'analisi proposta da Pierluigi Maneschi su questi temi alla trasmissione Ring di Tele 4
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