venerdì 12 febbraio 2016

FERRIERA SVENDUTA O ARVEDI L'HA PAGATA TROPPO ?

Tutti noi sappiamo che i prezzi possono aumentare e diminuire, che esiste una legge della domanda e dell'offerta, ma ci sono prezzi che hanno oscillazioni incomprensibili per noi " umani ". Il Gruppo Lucchini in Italia ha significato principalmente gli stabilimenti di Piombino e di Servola. Vediamo un po' di numeri:

nel 2005 il gruppo russo Severstal acquista il 70% del Gruppo Lucchini versando un aumento di capitale di 450 milioni di euro. Servola è più piccola di Piombino ma una semplice proporzione vi darà come risultato qualche milionata di euro per la Ferriera di Trieste. Sorpresa. Qualche anno dopo la stessa Severstal vende il 50% del gruppo Lucchini ad una società controllata dal proprietario della stessa Severstal Mordachov per un euro. Si avete letto bene: un euro. 
Evidentemente si tratta di un modo per spostare delle passività su una società di comodo per tutelare gli azionisti di Severstal, come spiegano gli stessi russi, ma succede.

nel 2010 Toccata e fuga. L’avventura italiana del colosso siderurgico russo Severstal, partita nel 2005, ha già i giorni contati. Scoraggiato dalle perdite del 2009, il
gruppo guidato da Alexej Mordashov ha deciso di cedere la sua quota in Lucchini Spa, pari all’80 per cento (costata 770 milioni di euro tra il 2005 e il 2007), e di mettere all’asta l’ex Ilva di Piombino e gli altri quattro stabilimenti italiani di sua proprietà (Trieste, Lecco, Condove – in provincia di Torino – e Bari), assieme alle quattro fabbriche francesi targate Ascometal (anch’esse controllate da Severstal attraverso Lucchini Spa).  

Da noi le multinazionali sono in grado di fare il bello e il cattivo tempo, senza che nessuno intervenga. Ora per la Lucchini si prospetta addirittura l’acquisizione da parte di un investitore finanziario, senza nessuna garanzia dal punto di vista industriale”. 

Una preoccupazione, quella espressa da Lami - Fiom CGIL - 
 condivisa anche negli altri stabilimenti italiani del gruppo e in particolare a Trieste, dove l’uscita di scena dei russi, come ricorda Stefano Borini, della Fiom provinciale,“apre nuove incognite su uno stabilimento di cui Regione e Comune hanno in programma da tempo la chiusura entro il 2015”.

A questo punto, dopo la decisione di vendita dei russi , la famiglia Lucchini esce dal Gruppo vendendo la sua quota a Severstal per 100 milioni al posto dei 160 che erano stati concordati in previsione di questa opzione.
da questa data la Lucchini, con la crisi generale del mercato, e dall'estate del 2009, con il disimpegno del magnate russo Alexei Mordashov, è in grave difficoltà e fino al 21 dicembre del 2012 rimane sotto la tutela da parte delle banche creditrici. (l'investitore finanziario di cui parlava il sindacalista Lami citato in precedenza)

Al 21 dicembre 2012 la Lucchini passa la mano al commissario straordinario Pietro nardi ed il resto è storia recente fino all'acquisto da parte di Arvedi, o meglio Siderurgica Triestina, per l'importo di 175.000 euro della Ferriera di Servola.

Ma è possibile che lo stabilimento e i terreni (da bonificare ) sia valutato come un appartamento di medie dimensioni in città ? 
Ragionevolmente questa operazione assomiglia a quella della vendita di metà Gruppo Lucchini per un euro al magnate Mordachov. Arvedi è un imprenditore che non avrebbe speso 175.000 euro se poteva portarsi a casa l'intero gruppo spendendo 2 soli euro.
Eppure i conteggi che abbiamo fatto, e sono gli stessi del ragionamento proposto dal sen. Battista, sono esatti:



Perchè riguardano la parte degli euro, dei soldi e neanche completa.
In realtà nell'atto notarile di compravendita Siderurgica Triestina - Arvedi si impegna a realizzare tutta una serie di interventi ambientali  e di investimenti produttivi - il laminatoio a freddo - che secondo Arvedi ammontano ad un impegno complessivo di investimenti per 172 milioni di euro.

Questi 175.000 euro che Arvedi versa al momento dell'acquisto sono molto simili all'euro che Mordachov ha versato alla "sua" Severstal per acquistare mezzo gruppo Lucchini.

Questi 175.000 euro sono talmente "strani" perchè servono ad acquistare altri soldi, molti altri soldi. Con questi 175.000 euro Arvedi compera (anche questo sta scritto nell'atto notarile citato da Battista ) 22 milioni di euro che il GSE ha versato ad Elettra e che Elettra ha girato a Lucchini o meglio all'amministrazione straordinaria.

Per concludere questo ragionamento proponiamo di verificare nei prossimi giorni quanto ha dato e quanto ha ricevuto il gruppo Arvedi finora in questa operazione ?
Dei 172 milioni che dichiara di investire quanti sono capitale di Arvedi ? Quanti sono prestiti europei ? Chi è il garante dei prestiti ? I 42 milioni stanziati dalla Regione FVG sono compresi o no nei 172 milioni di investimento dichiarati ? 
Risponde al vero che ha comperato la centrale Elettra per 6 milioni di euro e che si aspetta di ricevere un TOT di esenzioni al momento non calcolabili sulla autoproduzione di energia ? Quanto può valere sul mercato la concessione per trenta anni della banchina della Ferriera per attività di carico e scarico ? e' vero che il laminatoio a freddo è uno stabilimento di seconda mano che arriva dagli Stati Uniti ? Quanto vale ? Dei 172 milioni complessivi 20 andranno per le migliorie ambientali e 15 per la bonifica dei terreni - notizie stampa - e il resto come sarà ripartito ? Il 2 agosto 2014 i rappresentanti del gruppo Arvedi dichiaravano alla stampa che l'investimento complessivo sarebbe stato di 100 milioni, quali sono i motivi che hanno costretto a quasi raddoppiare l'investimento ?




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