ABBIAMO TROVATO IN RETE QUESTA ANALISI DEL SITO TURISTICO PER LA CITTA' DI TRIESTE * SI TRATTA DI UN SITO INTERNET CHE COSTA QUANTO L'ADVISOR PER IL PORTO VECCHIO
DISCOVER TRIESTE
Partiamo da un dato di fatto: www.discover-trieste.it, il
portale ufficiale di promozione turistica della città di Trieste, lanciato in
pompa magna lo scorso anno dal presidente di TCD Enrico Marchetto e dal Sindaco
Cosolini, è costato 160mila euro (centosessantamila!).
Li vale? Assolutamente
no. Non li vale per alcuni semplici motivi:
1. Non è un portale di servizi, ma
un banalissimo sito-vetrina che raccoglie alcune informazioni spesso lacunose,
parziali e raffazzonate;
2. Non si poggia su alcuna tecnologia di rilievo tale
da giustificare cifre a cinque zeri;
3. I tanto sbandierati 'servizi" si
riducono ad un banalissimo campo di ricerca per gli hotel che non fa altro che
rimandare al sito di Turismo FVG;
4. I contenuti sono di una banalità
sconcertante, disomogenei, infantili, sgrammaticati e spesso comici (la
punteggiatura e la sintassi sono da bocciatura alle elementari);
5. La
navigazione non è affascinante, ma lunga e complicata e il numero di pagine con
poche righe di testo è assolutamente sproporzionato rispetto ai contenuti;
6. I
testi di accompagnamento - che talora parlano addirittura in prima persona
(?!?) - sono spesso firmati da redattori anonimi o perlopiù noti nel microcosmo
cittadino (il che mi fa pensare che il lavoro di copywriting non sia stato
retribuito ma barattato con una firma in calce);
7. La scelta iconografica è
spesso fuorviante se non addirittura comica;
8. TCD si assume la paternità del
sito (realizzato da...) salvo poi che nei credits si afferma che la
progettazione grafica e la programmazione sono a cura di Ikon srl, nota
web-agency regionale (allora spiegatemi cosa ha fatto TCD);
9. Il sito ha
soltanto una versione in inglese e in tedesco (evidentemente turisti francesi
sloveni, croati, spagnoli/sudamericani, per dirne alcuni, non sono graditi in
città);
10. La traduzione inglese (sulle altre non mi esprimo perché non ho
cognizione) sono buffe per non dire maccheroniche.
Un sito di questo genere - credo di poterlo dire con buona
cognizione di causa - ha un valore di mercato che si aggira tra i 10 e 15 mila
euro, volendo essere generosi. Il tanto sventolato design responsive di
Discover Trieste è il minimo sindacale persino per il sito della bottega sono
casa e non è nemmeno sostenuto da una App.
Vogliamo parlare dell'engagement o delle interazioni che dir
si voglia? Il Wall (come è stato pomposamente chiamato) langue a 2 commenti e
altrettanti ringraziamenti da parte della redazione.
Per non dire dell'aggiornamento stesso dei contenuti: un
esempio su tutti l'invito a partecipare alla Barcolana 2015.
Gli appassionati del cinema, del teatro e della cultura in
generale potranno infine notare alcune lacune clamorose come l'incredibile
liscio sull'esistenza del Teatro Sloveno (a proposito i teatri sono relegati
alla voce "attività e curiosità") e di altre realtà dialettali minori
(Fabbri, Armonia) o della Cappella Underground.
Infine ci sono alcune stonature che mi hanno dato enorme
fastidio: laddove, ad esempio, si fa l'elenco dei ristoranti ne vengono citati
appena una manciata (nemmeno i migliori tra l'altro).
Con quale criterio sono
stati scelti? Perché alcuni e altri no? Se hanno pagato per essere presenti
dovrebbe essere specificato a chiare lettere. Diversamente si tratta di un
utilizzo di denaro pubblico che favorisce pochi e penalizza molti.
Potrei continuare ma credo di essere andato fin troppo
lungo.
Chiudo chiedendo conto al Sindaco Cosolini e al presidente di TCD Enrico
Marchetto del denaro pubblico speso per questa gigantesca operazione di inutile
marketing territoriale che ha avuto una gestazione più lunga degli anni di Noe
con risultati, a mio avviso, modestissimi.
P.S. ho allegato alcuni screenshot che spero aiutino a rendere
l'idea del mio pensiero.
* intervento tratto dalla pagina Facebook di Stefano Cergol che ringraziamo
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