Per formulare le nostre domande, che sono il motivo centrale di questo blog, siamo abituati a fare una rassegna stampa accurata.
Nel caso degli accordi per i trasporti marittimi con l'IRAN dopo la fine dell'embargo non possiamo fare un riassunto e un rapporto coinciso delle notizie. Gli accordi vengono definiti importanti e generici nello stesso tempo dai vari illustratori. Per avere un quadro complessivo abbastanza realistico della portata di questo evento vi proponiamo quindi due articoli che si completano a vicenda. Sappiate farne buon uso e buona sintesi mettendo le affermazioni in una giusta prospettiva.
Tutto ruota attorno alla figura di Augusto Cosulich che è l'agente per l'Europa delle linee marittime iraniane. Le navi che da Bandar Abbas arrivavano a Trieste ai tempi dello Scià di Persia erano una rotta normale e ben trafficata prima dell'embargo.
Genova - Terminal, traffici e linee: lo shipping italiano e
quello iraniano hanno stretto alleanza. La visita del presidente Rohani ha
portato in dote una serie di accordi che valgono molto per il settore. In prima
fila il Gruppo Messina che è pronto a collaborare con la compagnia statale di
Teheran (la Irisl, Islamic Republic of Iran Shipping Lines)
sui traffici con
l’Europa e non solo. Messina infatti ha una lunga tradizione di servizi con
l’Africa, mercato che interessa molto all’Iran e che grazie al gruppo genovese,
potrebbe così raggiungere. La flotta dei Messina oggi può contare su otto navi
ro/ro-container costruite di recente nei cantieri coreani e che sono
particolarmente adatte agli scali africani.
Gli iraniani sono molto interessati
non solo agli accordi con le compagnie, ma anche a radicarsi nei porti
italiani. A Roma infatti si è parlato a lungo della possibilità di ulteriori
investimenti sul suolo italiano e Teheran si è detta disponibile ad entrare
come terminalista in alcuni porti che Irisl potrebbe ritenere strategici. I
gruppi iraniani dunque sarebbero interessati ad acquisire diverse banchine ed
entrare così nel mercato europeo anche su questo fronte, non solo sul
trasporto.
La short list degli scali appetibili è ancora in fase di
definizione, ma l’attenzione si concentra nel Tirreno su Genova, Spezia e
Napoli e in Adriatico su Ravenna, Venezia e Trieste. Dopo i generici accordi di
questi giorni Teheran spingerà sull’acceleratore per definire nel dettaglio lo
sbarco in Italia: «Per noi e per lo shipping è un’opportunità enorme» spiega
Augusto Cosulich, agente per l’Europa di Irisl e regista di buona parte
dell’operazione.
Per gli scali italiani è difficile quantificare l’aumento di
traffico quando saranno in vigore tutti gli accordi, ma «è evidente che Teheran
vuole fare dell’Italia l’hub di controllo del Mediterraneo». La presenza di
Gianluigi Aponte, il numero uno di Msc, ai diversi appuntamenti con i vertici
iraniani, è la prova che il secondo gruppo di trasporto container al mondo
intende puntare strategicamente sull’Iran. Lo stesso farà Fincantieri che ha
siglato una serie di accordi quadro che potrebbero portare a commesse «per
centinaia di milioni di euro».
Il gruppo italiano svilupperà attività congiunte: in
particolare grazie ad un accordo di cooperazione con Azim Gostaresh Hormoz
Shipbuilding Industry (Agh), gli sforzi si concentreranno su un nuovo complesso
cantieristico iraniano nel golfo Persico all’interno della zona economica
speciale “Persian Gulf Special Economic Zone”. Agh è controllato da una delle
più grandi società iraniane, attiva nel processo di sviluppo e
industrializzazione del paese. «L’accordo prevede la cooperazione sia nella
costruzione di nuove navi mercantili e unità offshore, sia nel settore delle
riparazioni e conversioni navali, nonchè nel refitting di unità». A breve
partirà anche la costituzione di gruppi di lavoro dedicati tra le due società.
Isotta Fraschini Motori, controllata da Fincantieri, ha firmato altri due
accordi per il settore della propulsione navale e quello dei trasporti su
rotaia.
Bandar Abbas Iran meridionale |
Non solo shipping: anche le infrastrutture sono state al
centro dei numerosi accordi sottoscritti tra Italia e Iran tanto che a febbraio
lo stesso ministro dei trasporti Delrio visiterà Teheran con una delegazione
del settore. In totale il valore di tutti i contratti siglati è pari a 17
miliardi di euro. Una lista di 24 accordi destinati ad aumentare nelle prossime
settimane. Dai trasporti all’ingegneristica, passando per la cantieristica e la
raffinazione. Saipem in particolare ha portato a casa una collaborazione su
importanti progetti in Iran e la firma è avvenuta con la compagnia Parsian Oil
& Gas Development. Saipem dovrebbe avviare i lavori di ammodernamento e
potenziamento delle raffinerie di Pars Shiraz e di Tabriz. Il secondo accordo è
stato invece stretto con la National Iranian Gas Company.
Il porto di Trieste è pronto a siglare un accordo con
l'amministrazione marittima dell'Iran
Incontro a Teheran tra una delegazione della Regione Friuli
Venezia Giulia e i rappresentanti della società armatoriale IRISL e della Ports
& Maritime Organization
Ieri a Teheran, nell'ambito della missione di una
delegazione della Regione Friuli Venezia Giulia in Iran in corso da domenica,
si sono tenuti due incontri che la presidente dell'ente regionale italiano,
Debora Serracchiani, ha definito «importanti per il Friuli Venezia Giulia e il
porto di Trieste», ma «anche per tutto il nostro Paese». Serracchiani ha
incontrato il presidente della società armatoriale Islamic Republic of Iran
Shipping Lines (IRISL), Mohammed Saeedi, e Jalil Eslami, direttore generale per
le Attività portuali della Ports & Maritime Organization (PMO),
l'amministrazione marittima nazionale dell'Iran dipendente dal Ministero dei
Trasporti.
Serracchiani ha sottolineato che si tratta di «cooperazioni
che ritengo proficue anche per lo stesso Iran, in relazione al venir meno delle
sanzioni». «Per il Friuli Venezia Giulia, poi - ha aggiunto - si tratta in
qualche modo di recuperare un passato significativo di traffici dall'Iran verso
lo scalo di Trieste: sarebbe un ritorno importante, per il nostro presente e
soprattutto per il futuro del porto giuliano».
La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia ha
specificato che IRISL appare interessata a soluzioni diverse rispetto al porto
di Genova, «cercando - ha spiegato - nuove prospettive sull'Adriatico e,
dunque, iniziando un dialogo con Trieste, con una possibile presenza diretta
della compagnia iraniana nello scalo giuliano».
Nel corso della riunione con la PMO, sviluppatasi per una
valutazione complessiva dell'incremento dei traffici commerciali tra i porti
meridionali dell'Iran, in particolare Bandar Abbas sullo stretto di Hormuz, e
Trieste, alla delegazione del FVG è stata espressa la positiva impressione
delle autorità marittime iraniane sulle opportunità offerte dal porto di
Trieste.
Serracchiani ha evidenziato il grandissimo interesse e
l'estrema concretezza degli incontri, «e credo ha rilevato - che il porto di
Trieste, come abbiamo valutato assieme al commissario dell'Autorità Portuale
Zeno D'Agostino, abbia tutti i numeri per potersi qualificare come un punto di
riferimento per uno sviluppo dei traffici iraniani verso l'Europa, in primis,
il Centro e l'Est Europa, e il Mediterraneo».
Da parte sua il commissario straordinario dell'Autorità
Portuale di Trieste ha reso noto che «a breve potrebbe essere siglato tra PMO e
porto di Trieste un memorandum of understanding per uno scambio reciproco di
esperienze, best practice e competenze, finalizzato anche - ha precisato Zeno
D'Agostino - alla formazione dei manager delle diverse realtà portuali iraniane
nei settori dell'infrastrutturazione degli scali, l'attività di carico/scarico
merci e passeggeri, le attività logistiche collegate alla portualità, i temi
della sicurezza (safety & security), le attività antincendio».
«Siamo disponibili - ha confermato Jalil Eslami - a iniziare
quanto prima queste collaborazioni tecniche con il Friuli Venezia Giulia e
Trieste». A tal proposito uno schema di testo d'accordo è già stata abbozzato
grazie alla collaborazione dell'Ambasciata d'Italia a Teheran, guidata da Mauro
Conciatori.
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