RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO DI UNITI PER TRIESTE
GRANDE SUCCESSO DELLA
PRESENTAZIONE DI "UNITI PER TRIESTE"-
APPLAUSI PER LA "ZONA FRANCA INTEGRALE" OTTENUTA
TRAMITE ALLARGAMENTO E UNIFICAZIONE DEI PUNTI FRANCHI SPARPAGLIATI SUL
TERRITORIO.
Si è svolta oggi, di fronte ad un pubblico veramente folto,
che ha riempito la grande sala della "Piccola Fenice" lasciando
numerose persone in strada per superamento della capienza, la presentazione del movimento UNITI PER
TRIESTE che si presenterà alle prossime elezioni amministrative.
Il Comitato promotore ha illustrato le linee generali del
programma su cui
chiede l' adesione dei cittadini per formare le liste.
Infatti Uniti per Trieste è una Lista costituita da soggetti
provenienti da diversa estrazione sociale, diverse esperienze lavorative ed
imprenditoriali, conoscitori delle quotidiane problematiche della cittadinanza
e convinti nel perseguire nel governo della città prioritariamente gli
obiettivi di: sviluppo economico e garanzie di adeguata assistenza e sicurezza
per la comunità triestina, invertendo le attuali nefaste prospettive per il
futuro della nostra Trieste.
Di fronte alla grave crisi sociale ed economica che
attanaglia da decenni la nostra città (dal censimento del 1961, 272.723
abitanti, agli attuali (dati 2014) 205.413, in 53 anni la città ha perso 67.310
persone!), un numero sempre più ampio di cittadini è ormai sfiduciato nei
confronti delle forze politiche e delle tornate elettorali, ma è evidente che
l’astensione al voto o la dichiarazione di non voto non può che favorire quei
partiti che, pur dichiarandosi di diversa formazione politica e fronteggiandosi
a parole, hanno portato nei decenni la città nell’attuale sfacelo.
A Trieste dal 1949 (dopo l’istituzione del Territorio Libero
) ci sono state libere elezioni, ma sono state sempre, per più di mezzo secolo,
condizionate da interessi internazionali e di stati e territori limitrofi: è
della massima importanza eleggere un Sindaco libero dai partiti “romani”, o da
scelte “regional/udinesi”, o da qualsiasi vincolo territoriale che non sia
quello dell’interesse della nostra città, un Sindaco che non sia costretto a
sottostare ai loro diktat e che finalmente possa sostenere scelte che
restituiscano al Territorio poteri e fondi attualmente trasferiti a Roma o alla
Regione, ricchezze che sono il risultato del nostro lavoro e che devono
rimanere nel nostro territorio, come previsto dai Trattati internazionali
tutt’ora vigenti e che intendiamo utilizzare per strappare Trieste ad un
destino di decadenza.
Il fulcro del nostro programma economico ha quattro pilastri
che consentono di creare i posti di lavoro di cui Trieste ha estremo bisogno:
1) ZONA FRANCA INTEGRALE ottenuta tramite l' ALLARGAMENTO e
UNIFICAZIONE dei Punti Franchi Extradoganali ( extra UE) disseminati sul
territorio in seguito allo spostamento e frazionamento del Punto Franco di
Porto Vecchio.
Operazione possibile con semplice decreto del Commissario di
Governo (Prefetto) su richiesta del Sindaco/i e che renderebbe il nostro
territorio una LIVIGNO SUL MARE con enormi vantaggi economici per cittadini e
imprese ( esenzione IVA , tasse doganali ecc). Già sono attive in Italia, oltre
a Livigno, oltre 100 Zone Franche Urbane e una Zona Franca al Porto di Taranto
in cui vi è anche esenzione di imposte sui redditi, IRAP e contributi per
lavoro.
2) NUOVO GRANDE TERMINAL PORTUALE sull' area a mare di Servola
con RETROPORTO IN ZONA INDUSTRIALE E NOGHERE, in regime di Porto Franco in
grado di captare le nuove correnti di traffici con l' Oriente e la Cina e di
creare 1700 posti di lavoro per consentire anche la riconversione delle aree
inquinanti della Ferriera.
3) RIUTILIZZO PRODUTTIVO DI PORTO VECCHIO per attività
pulite legate al mare, Hi-tech, Ricerca e Finanziarie per creare posti di
lavoro.
4) ACCESSO A NORD DELLA VIABILITA' ( alleria dal terrapieno
Barcola) per liberare le Rive e il Centro, Barcola e la Costiera dal traffico
in eccesso e favorirne l' utilizzo per un TURISMO QUALIFICATO.
Per decenni i vari politici che si sono succeduti al governo
di Trieste ci hanno promesso di chiudere la Ferriera con il suo inquinamento
che attanaglia la città; hanno ceduto e svenduto ai privati nostre aziende, e
ora si apprestano a operazioni enormi di dismissioni di proprietà pubbliche,
quindi “nostre” di tutti i cittadini (Porto Vecchio, ex caserma di v.
Rossetti..); hanno assicurato di essere contrari al posizionamento del
rigassificatore, ma la questione non è stata ancora risolta; hanno lasciato
andare in rovina il parco di Miramare, pur con un Governo che oggi considerano
“amico”; stanno distruggendo l’autonomia dell’Istituto Burlo Garofalo
incamerandolo nel sistema sanitario regionale. Hanno tutti parlato di una
“grande Trieste” e di “grandi progetti”, ma in questi decenni la hanno resa
“più piccola” e i progetti non sono stati attuati.
UNITI PER TRIESTE, razionalmente e realisticamente, si
prefigge precisi obiettivi di cui si possono vedere i benefici in tempi rapidi,
e che possono innescare una serie di eventi che nessuno potrà fermare e che
porteranno al pieno compimento delle aspettative. Per questo chiediamo di non
ridare il voto a chi interessa solo il potere
e ci ha portato in questa situazione di degrado o a chi non è preparato a
gestirla o a chi deve obbedire ad altre città o a poteri estranei a Trieste.
E siamo fermamente convinti che Trieste non avrà più
un’altra occasione di riscatto.
Nessun commento:
Posta un commento