
Se ne è discusso oggi a Roma, durante il convegno organizzato da Federagenti presso la sede della Confcommercio, sul tema "Il confine dei giganti" durante il quale gli agenti marittimi e l'intero cluster
marittimo italiano hanno evidenziato anche la sostanziale debolezza dei porti italiani e l'incapacità infrastrutturale di attrarre i nuovi colossi che possono arrivano a 60 metri di larghezza con uno scafo immerso per oltre 17 metri.
Attualmente le navi giganti provenienti dall'estremo oriente non prevedono lo scalo in Mediterraneo, se non occasionalmente a Malta, ma fanno rotta principalmente negli scali del Nord Europa.

Secondo i maggiori esperti in materia, Michele Acciaro (Università di Amburgo) e Sergio Bologna, il mondo marittimo, e quindi anche l'interscambio mondiale che per oltre l'80% viaggia per mare, rischia una grande bolla finanziaria. In 5 anni la flotta mondiale per il trasporto merci è cresciuta del 37%, con tassi annuali anche del 10%, a fronte di una recessione economica mondiale.
I sistemi portuali di molti paesi, tra questi anche l'Italia, rischiano quindi di subire non solo le conseguenze dello squilibrio fra domanda e offerta, ma anche una crescente emarginazione dalle grandi rotte dell'interscambio mondiale.
Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Assoporti Pasqualino Monti, e Ivano Russo, consigliere del ministro Graziano Delrio.
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