Il “confine dei giganti” (ma chi parla dei ro/ro?)
16 dicembre 2015
L’attenzione generale continua ad essere focalizzata sui
containers malgrado l’importanza dello short sea shipping per l’Italia e
l’Europa – Il bonus ai Tir che non arriva

Se il tema dei giganti del mare rappresenta una delle
attualità più sentite nel cluster portuale, è sintomatico che sia a livello
della commissione della UE sulle politiche dello shipping, sia anche sui
documenti di analisi dei flussi delle merci nel Mediterraneo “allargato”, stia
aumentando l’interesse per lo short sea shipping, ovvero per il comparto dei
ro/ro che rappresenta la spina dorsale dei tanti progetti sulle Autostrade del
mare.
Un comparto, quello dei ro/ro, che vede l’Italia stabilmente piazzata nei
primissimi posti come sviluppo dei traffici, che vede l’italiana Grimaldi
(nella foto una rappresentanza della sua moderna flotta) al primo posto
assoluto come valenza armatoriale ma anche come proiezione internazionale, ma
che nelle varie proiezioni anticipate della riforma della legge 84/94 non
sembra avere la considerazione che si da invece al comparto dei containers.
Solo un’impressione, forse sbagliata: ma che dovrà essere verificata anche
sulla pianificazione porto per porto: dalla quale appare – come del resto ha
sottolineato lo stesso ministro Delrio – una sovrabbondanza (eccessiva e sotto
certi aspetti addirittura colpevole) di progetti per grandi terminal
contenitori, mentre il comparto ro/ro sembra far la parte della Cenerentola.
Cioè sopportato in alcuni scali pur importanti, emarginato in altri, e poco gratificato
dalla stessa politica della UE dove da una parte si enfatizzano le Autostrade
del mare e dall’altra si continuano a rimandare provvedimenti come i bonus che
devono aiutare i Tir a scegliere le navi, malgrado la strada aperta in modo
pionieristico dall’Italia con RAM e le reiterate sollecitazioni dello short sea
shipping.
A.F.
Nessun commento:
Posta un commento