domenica 13 dicembre 2015

3. BLOCCATA LA RIFORMA DEI PORTI ? ARTICOLO DEL TIRRENO DI LIVORNO

Porti, la Corte Costituzionale impallina la riforma


.......  LO SBARRAMENTO DI "QUOTA 14". 

Delrio si era inchiodato a quota 14 in nome del solito espediente del “vincolo esterno” dettato dall’Europa che si usa nel nostro Paese per fare le riforme: dopo essersi visto sfilare la nuova mappa delle Autorità Portuali quasi dimezzate, aveva portato a casa almeno un limite che impedisse ai municipalismi di svuotare la riforma riducendola alla limatura di due o tre Autorità Portuali minori.

Ma con 14 c’è un problema: Civitavecchia. E’ il primo porto crociere e scalo sotto gli occhi della politica romana ma non è fra i porti indicati dall’Europa: ovvio che voglia far di tutto per non farsi sbattere fra gli
scali di rango inferiore (a maggiore ragione con una riforma che di fatto offre un ruolo assai defilato ai porti che non siano sede di Authority). 

Con l’evidente intenzione di diventarne la capofila, riesce inizialmente a infilarsi in una aggregazione con Livorno-Piombino (talmente assurda da coprire quasi mezzo migliaio di chilometri di costa, proprio mentre sull’Adriatico soprattutto il governatore friulano Pd Debora Serracchiani e quello veneto leghista Zaia riescono a mandare in soffitta l’Authority unica da Trieste a Ancona passando per Venezia e Ravenna), poi si conquista una sorta di status a sé come “porto della capitale” (e, in alcune ipotesi, perfino “dell’Abruzzo”).


Da aggiungere che non ci stanno a farsi aggregare in un’unica Authority né Ravenna e Ancona né Bari e Taranto, tutti porti “core” secondo l’Europa. Senza contare che in Campania scoppia il caso di Salerno vs. Napoli. E anche Marina di Carrara, dopo aver lanciato più di un segnale in passato a La Spezia, vede tutte le istituzioni e le forze sociali del territorio fare quadrato per chiedere di finire non con La Spezia bensì in una Authority toscana a guida livornese. Non dev’essere un caso che lo dicano proprio nel giorno in cui Livorno e Piombino anticipano la riforma celebrando il proprio “matrimonio” (simbolico)........


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