– La riforma portuale? Se dobbiamo giudicare dai fatti,
e in particolare da come vengono
gestite le scadenze delle presidenze o dei
commissariamenti nelle Autorità dei porti, comincia male e rischia di finire
peggio.
Sta diventando metodo il decretare il giorno prima e qualche
volta ancora peggio, il giorno dopo la scadenza. .... Una pena? Peggio: ho scritto altrove che è una specie
di inconsapevole sadismo costringere presidenti o commissari in scadenza ad
aspettare le ultime per per sapere se continueranno a lavorare sui tanti
problemi (tutti urgenti) delle rispettive Authority o se potranno andarsene in
banchina con la canna da pesca.
E’ il caso eclatante di Genova: primo porto d’Italia, con il
presidente Luigi Merlo che da mesi ha messo a disposizione la carica e
che
scade a tutti gli effetti tra tre giorni, mercoledì 11. ... Un porto che dovrebbe programmare a
lungo termine, non sa chi sarà tra tre giorni al suo vertice. E’ politica della
logistica illuminata, questa?
Dai massimi livelli scendiamo a quelli minori. A Piombino il
commissario del porto Luciano Guerrieri è scaduto alla mezzanotte di giovedì,
due giorni fa. A poche ore dalla scadenza non sapeva se dover andare avanti con
il suo lavoro o spolverare la canna da pesca..........Ci si chiede: per quale grave problema Roma non ha
potuto dare la conferma a Guerrieri una settimana prima? Menefreghismo,
dimenticanza, ingorgo, “Mo’ vediamo”, ecchissenefrega?
La portualità italiana, come noto, è ormai per almeno la
metà degli scali in mano ai commissari. Il criterio può anche essere condiviso:
sta per arrivare la riforma (!?), meglio farla partire per poi nominare i
presidenti delle Autorità accorpate a giochi fatti. Bene. Però siccome la
riforma arriverà (se arriverà) tra mesi, intanto date continuità amministrativa
ai commissari e lasciateli lavorare.....Davvero, si predica bene ma si razzola malissimo.
Fonte - La Gazzetta Marittima .Antonio Fulvi
L'ARTICOLO COMPLETO LO POTETE LEGGERE SUL SITO PORTO DI LIVORNO
NOTA DI FAQTRIESTE: Anche alla luce dell'esperienza triestina con il Commissario straordinario Zeno D'Agostino, a cui viene rinnovato l'incarico di sei mesi in sei mesi, non possiamo che condividere l'amara conclusione dell'articolo.
Non è compito dei cronisti avanzare proposte operative e sicuramente i vari soggetti interessati stanno pressando attraverso le associazioni di categoria per arrivare ad una soluzione di questo " blocco " attraverso i commissariamenti.
L'attività di pressione per arrivare ad una definizione delle Autorità portuali rischia di essere debole perchè, a nostro avviso, ogni porto usa motivazioni giuste sul piano generale ( che trovate nell'articolo di Antonio Fulvi ) per poi piegarle alle rivendicazioni particolari e locali.
Se la nostra sensazione corrisponde alla realtà dei fatti allora il Governo allungherà di molto i tempi delle decisioni vista la sua propensione naturale ad operare con commissariamenti e interventi "straordinari" in tutti i campi della pubblica amministrazione o meglio come va di moda oggi della "governance" .
E' possibile che si trovi nel breve periodo un minimo comune denominatore tra TUTTI i soggetti interessati per presentare al Governo l'urgenza di arrivare ad una decisione su questa vicenda ?
L'alternativa per noi cronisti sarà quella di continuare a riportare dichiarazioni inverosimili o congegnate in modo di lasciare aperte varie ipotesi con equivoci al seguito. Ad esempio le dichiarazioni della vicesegretaria del Partito Democratico Serracchiani al 31 ottobre a Savona che abbiamo ampiamente riportato.
NOTA DI FAQTRIESTE: Anche alla luce dell'esperienza triestina con il Commissario straordinario Zeno D'Agostino, a cui viene rinnovato l'incarico di sei mesi in sei mesi, non possiamo che condividere l'amara conclusione dell'articolo.
Non è compito dei cronisti avanzare proposte operative e sicuramente i vari soggetti interessati stanno pressando attraverso le associazioni di categoria per arrivare ad una soluzione di questo " blocco " attraverso i commissariamenti.
L'attività di pressione per arrivare ad una definizione delle Autorità portuali rischia di essere debole perchè, a nostro avviso, ogni porto usa motivazioni giuste sul piano generale ( che trovate nell'articolo di Antonio Fulvi ) per poi piegarle alle rivendicazioni particolari e locali.
Se la nostra sensazione corrisponde alla realtà dei fatti allora il Governo allungherà di molto i tempi delle decisioni vista la sua propensione naturale ad operare con commissariamenti e interventi "straordinari" in tutti i campi della pubblica amministrazione o meglio come va di moda oggi della "governance" .
E' possibile che si trovi nel breve periodo un minimo comune denominatore tra TUTTI i soggetti interessati per presentare al Governo l'urgenza di arrivare ad una decisione su questa vicenda ?
L'alternativa per noi cronisti sarà quella di continuare a riportare dichiarazioni inverosimili o congegnate in modo di lasciare aperte varie ipotesi con equivoci al seguito. Ad esempio le dichiarazioni della vicesegretaria del Partito Democratico Serracchiani al 31 ottobre a Savona che abbiamo ampiamente riportato.
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