"Una legge regionale, il Rilancimpresa, fatta su misura
per liquidare l'Ente Zona Industriale di Trieste, e al contempo una curiosa
coincidenza con l'Agenzia delle entrate che si sveglia su un contenzioso
decennale e attraverso Equitalia batte cassa chiedendo all'ente circa 9 milioni
di Euro. Una mazzata e una spada di Damocle che pende sulla testa di venti
lavoratori e dei progetti di rilancio industriale della città".
Con questa premessa la deputata di Forza Italia, Sandra
Savino, comunica la presentazione di un emendamento alla legge di stabilità
dedicato alla situazione dell'Ente Zona Industriale di Trieste.
"In questo quadro di forte preoccupazione e di caos
amministrativo bisogna - afferma
Savino - tentare di percorrere ogni strada per risolvere un problema che genera un impatto non banale sul tessuto produttivo locale e che rischia di privare la città di una risorsa strategica. Per questo presenterò un emendamento alla legge di stabilità finalizzato all'inserimento di una norma interpretativa dell'articolo 42 del dpr 601 del 73, affinché la norma in questione non si applichi all'Ezit, così come istituito e regolamentato dall'articolo 23 dell'Ordine 66 emanato dal governo militare alleato nel lontano 1953".
Savino - tentare di percorrere ogni strada per risolvere un problema che genera un impatto non banale sul tessuto produttivo locale e che rischia di privare la città di una risorsa strategica. Per questo presenterò un emendamento alla legge di stabilità finalizzato all'inserimento di una norma interpretativa dell'articolo 42 del dpr 601 del 73, affinché la norma in questione non si applichi all'Ezit, così come istituito e regolamentato dall'articolo 23 dell'Ordine 66 emanato dal governo militare alleato nel lontano 1953".
"Il che - prosegue Savino - significherebbe consentire
all'Ezit di essere considerato un ente dello Stato da un punto di vista del
regime fiscale e quindi di non dover pagare più le tasse sulle plusvalenze
derivanti dalla proprie attività. Tutto ciò anche in considerazione che le
suddette plusvalenza non costituiscono un utile da distribuire ai soci privati,
ma vengono reinvestite per l'adempimento dei fini sociali pubblici di sviluppo
industriale del territorio".
"Auspico - conclude Savino - che i deputati triestini
di maggioranza, i quali in qualche caso occupano posti di significativo
rilievo, facciano le debite sollecitazioni, come in altri casi è accaduto,
affinché l'emendamento possa essere approvato".
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