Mercoledì 30 Settembre 2015

L'amministratore delegato di MSC, Diego Aponte, ha lanciato
un appello a tutti suoi colleghi armatori affinché smettano di ordinare nuove
navi contribuendo così ad alimentare un eccesso di offerta di trasporto
marittimo di container che deprime i noli. Il messaggio è stato inviato
attraverso un'intervista rilasciata alla testata britannica Lloyd's List
in occasione dell'entrata in servizio ad Anversa (in Belgio) della quarta nave da 19.200 teu appena costruita dal cantiere sudcoreano Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering. Altre sedici unità come questa dovranno essere costruite nel corso dei prossimi anni.
in occasione dell'entrata in servizio ad Anversa (in Belgio) della quarta nave da 19.200 teu appena costruita dal cantiere sudcoreano Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering. Altre sedici unità come questa dovranno essere costruite nel corso dei prossimi anni.
Aponte ha chiesto di sospendere gli ordini nuove navi di
grande portata "almeno fino a quando domanda e offerta di stiva non
saranno tornate in equilibrio" e ha assicurato che "MSC dopo
quest'ultima tornata di nuovi investimenti non procederà con altri ordini per
molto tempo".
Una promessa da marinaio secondo alcuni perché, come rileva
la stessa Lloyd's List, anche il padre Gianluigi Aponte nel mese di marzo del
2013 aveva lanciato un appello a non procedere con nuovi investimenti, salvo
nei mesi successivi iniziare la negoziazione con diversi cantieri navali
asiatici per costruire decine di navi di grande portata da 10.000, 14.000 e
19.000 teu di portata che stanno ora entrando in servizio.
Aponte junior ha chiesto agli altri global carrier di
seguire l'esempio di MSC e Maersk (alleati nella 2M) che recentemente hanno
proceduto a ritirare navi dalla rotta Asia-Europa, cercando così di ridurre
l'offerta di stiva su un trade che ha visto i noli sprofondare a quota 300
dollari per teu imbarcato.
Il numero uno del gruppo ginevrino ha poi voluto rassicurare
l'industria sulla (presunta) non bellicosità della propria strategia di
sviluppo futura, sostenendo che MSC non intende accrescere la propria quota di
mercato: "Non vogliamo fare fuori nessuno o distruggere compagnie di
navigazione medio-piccole. Non è mai stato nei nostri progetti. Quello che
vogliamo è guadagnare soldi mentre ora non ci interessa comprare altre
navi". Il concetto dunque sembra essere questo: vogliamo guadagnare
sfruttando l'economia di scala delle nostre nuove mega-navi mentre non è nostra
intenzione sfruttare la dimensione delle nuove portacontainer per fare
concorrenza al ribasso riducendo i noli del trasporto marittimo e ribaltare i
benefici sui caricatori.
Aponte nell'intervista ha poi aggiunto che se avessero
potuto immaginare il via libera dei vari organi Antitrust all'alleanza 2M non
avrebbero ordinato così tante nuove costruzioni (molte delle quali tramite la
formula del noleggio a lungo termine con opzione d'acquisto dopo 15 anni) ma
quelle in portafoglio ormai intendono prenderle tutte in consegna.
A questo punto, di fronte a questa mano tesa di MSC, non
resta che attendere per vedere quale sarà la reazione dei principali concorrenti
attivi sulle linee di trasporto marittimo che collegano Asia ed Europa. C'è da
scommettere che in pochi crederanno alla buona fede di MSC.
Nicola Capuzzo
Fonte TrasportoEuropa
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