Dopo le cronache giornalistiche e il parere dell'opinionista Morelli è sceso in campo sulla questione Ferriera direttamente il direttore de Il PICCOLO Paolo Possamai. Lo ha fatto con un editoriale domenicale e , proprio perchè lui è il direttore , ha potuto dire più cose ed essere più chiaro di altri de IL PICCOLO sull'argomento.
Tutto sommato quindi un ottimo editoriale a cui ci siamo permessi di aggiungere alcune domande con il metodo di FAQTrieste, che ci sembrano in sintonia con l'argomentare del direttore Possamai.
LA FERRIERA E IL TABÙ DELLO STRUZZO
di PAOLO POSSAMAI Mi è venuto a mente Einaudi, pensando alle
vicende della Ferriera di Trieste (che è una storia di portata nazionale e non
solo taglia locale).
Ho pensato a casa Einaudi per un paio di ragioni, che solo
di primo acchito potranno apparire divagazioni. Mi sono ricordato dello
struzzo, che è il simbolo della casa editrice torinese fondata da Giulio
Einaudi.
Lo struzzo come simbolo di pazienza e di perseveranza. Diceva Norberto
Bobbio che lo struzzo di Einaudi «non ha mai messo la testa sotto la sabbia».
Motto questo che vorremmo applicato alle vicende della Ferriera. Ma mi è venuto
a mente pure Luigi Einaudi, secondo il quale «per accrescere il benessere delle
classi lavoratrici non v’è altro mezzo se non accrescere la quantità di
ricchezza prodotta nel nostro Paese». Potrebbe apparire una tautologia, se non
fosse che siamo rimasti imbrigliati in quest’ultimo mezzo secolo nella
deleteria stravaganza dello Stato padrone e dell’assistenzialismo a ogni pie’
sospinto (che in Friuli Venezia Giulia ha generato autentici mostri, come
spiagge skilift gelaterie banche e ristoranti gestiti da mamma Regione).
FAQTRIESTE:
D'accordo.
Ma dall'affermazione di Einaudi sono passati alcuni decenni in cui è successo che per ottenere la redistribuzione della ricchezza i lavoratori hanno affrontato grandi cicli di lotte e scioperi, c'è stata la globalizzazione e la precarizzazione del lavoro, e per finire il passaggio delle imprese alla finanza con la conseguente bolla e la grande crisi del 2008.
Quindi oggi ci troviamo di fronte ad almeno tre categorie di imprenditori : quelli che rischiano i propri investimenti, quelli che investono e speculano in Borsa stando ben lontani dai processi produttivi e quelli che fanno impresa con i soldi pubblici. Soldi pubblici che sono in ogni caso soldi dei cittadini contribuenti sia che si tratti di interventi nazionali o fondi europei o project financiaring. A quale categoria appartiene il cavalier Arvedi ?
Dei 120 milioni che Siderurgica Triestina vanta di investire nell'area della Ferriera quanti sono per il risanamento e le bonifiche ? ( 25 milioni ?) Quanti sono per il laminatoio ? (80 milioni ?) Quanti sono di Arvedi ? Quanti arriverranno dalla Regione e quindi dalle tasche dei cittadini ? ( spiaggi skilift gelaterie banche e ferriere ? ) Ci può aiutare IL PICCOLO a capire i soldi da dove arrivano e dove vanno senza fare un conto tutto compreso che risulta impreciso ?
Torniamo alla Ferriera. Stabilimento vetusto, sudicio oltre ogni dire, cadente.
Ma contiene formidabili opportunità. Le ha viste Giovanni Arvedi, che è
imprenditore accorto e prudente, nient’affatto propenso a avventurismi che
possano mettere a repentaglio investimenti annunciati per decine di milioni di
euro.
La Ferriera insiste in un’area di circa 60 ettari, grosso
modo pari a Porto Vecchio. Un pezzo di città sequestrata, invisibile agli occhi
dei più. Ma – purtroppo per loro – del tutto percepibile ai sensi di chi abita
a Servola e a ridosso dello stabilimento. Arvedi è alle prese con un’operazione
di portata che non ha pari in questa fase in Italia. Il cantiere è andato molto
avanti. Un laminatoio nuovo è in allestimento.
Banchine e piazzali destinati a
logistica tra l’impianto principale di Cremona e Trieste e i mercati di
destinazione finale sono in via di ri-costruzione. Una riconversione di straordinaria
complessità ingegneristica, poiché si tratta di mettere in efficienza e rendere
redditizio un complesso industriale datato e mal tenuto. Ma si tratta anche di
installare ogni tecnologia utile a abbattere livelli di inquinamento del tutto
intollerabili con un contesto urbano.
FAQTRIESTE :
" Prima vediamo i soldi e poi tu potrai vedere il cammello, recitava una vecchia storiella."
Ora Siderurgica Triestina sta chiedendo l'Autorizzazione Integrata Ambientale e la concessione della banchina per l'attività logistica.
E' d'accordo con noi signor direttore che prima sarebbe il caso di vedere i risultati sull'inquinamento dell'area a caldo, gli effetti del nuovo aspiratore e solo dopo discutere di AIA e concessioni in banchina ?
Prima vedere miglioramenti e poi vedere cammello ! Cosa impedisce per evitare strumentalizzazioni di rallentare l'attività dell'area a caldo in attesa che entri in funzione la nuova cappa aspirante ? Un illuminato imprenditore capirà che anche se rinuncia a qualche profitto immediato si tratta di un investimento utile per la sua attività futura ?
La missione imprenditoriale di Giovanni
Arvedi è particolarmente ardua, rientra nella sua responsabilità ascoltare
anche le voci critiche e valutare la fondatezza delle ragioni altrui. Tocca a
lui raccontare passo passo il processo immaginato per il rilancio della
Ferriera e la sua piena compatibilità con il contesto urbano.
La dimensione
della responsabilità sociale peculiare di chi esercita industria appartiene
alla sensibilità umana prima ancora che imprenditoriale di Arvedi: basta
interpellare i suoi concittadini cremonesi, per averne una viva testimonianza.
Tocca dunque a Arvedi ascoltare chi critica. Va da sé che il concetto di
critica va associato a libertà di pensiero, non certamente a
strumentalizzazione. Lo diciamo perché la Ferriera sarà di sicuro e una volta
ancora materia di campagna elettorale e di strumentalizzazioni partigiane.
FAQTRIESTE:
Non è un male che la Ferriera sia oggetto di valutazione in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Prodani e Battista non ci sembrano mossi da interessi elettorali. D'altra parte su quali materie e quali argomenti dovrebbe basarsi il giudizio dei cittadini per scegliere chi votare alle prossime elezioni comunali e poi a quelle regionali ? Sull'amore per gli animali della presidente delle Regione ? Sulle clanfe del signor Sindaco ? Ma no, su lle scelte e i risultati che saranno stati ottenuti sul porto, sulla ferriera, sul piano del traffico, ecc su queste cose i cittadini giudicheranno l'operato degli amministratori.
D'altra parte signor direttore quando mai si potrebbe parlare di Ferriera senza essere sospettati di strumentalizzazioni elettorali, per un motivo o l'altro si vota quasi ogni anno.
Qui
sta la responsabilità della politica, dal governo a chi siede in parlamento,
dalla Regione a chi sta in Consiglio comunale: la responsabilità di tenere
insieme con pazienza e perseveranza il diritto alla salute e il concetto
espresso da Luigi Einaudi (la necessità di consentire alle imprese di generare
ricchezza e distribuirla).
Senza mettere la testa sotto la sabbia e nemmeno
sotto ai cumuli di polvere di ferro e di carbone. Se il recupero della Ferriera
– e lo vedremo verso fine anno – sarà stato compiuto, il declino di Trieste
sarà stato una prima volta contraddetto. Un tabù infranto che può innescare una
scarica di energia.
GOSSIP FINALE
Quando abbiamo letto la citazione di Einaudi da parte di Possamai ci è venuto subito in mente il libraio indipendentista triestino Paolo Deganutti la cui libreria è intitolata proprio a Einaudi. Che inconsciamente il direttore del PICCOLO abbia voluto in questa maniera citare e mandare un messaggio al libraio indipendentista che quotidianamente sul suo profilo di Facebook denominato RINASCITA TRIESTINA posta analisi accurate e critiche al quotidiano locale? Che l'inconscio del direttore abbia voluto esorcizzare con questa citazione il fastidio quotidiano delle sue letture su Facebook.




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