L’addio di TCT è ora
più vicino
28 MAGGIO 2015 13:00
Ancora un rinvio. Il terzo nel giro di appena 72 ore.
L’assemblea degli azionisti della Taranto Container Terminal (di cui Hutchinson
è azionista col 50 per cento, Evergreen col 40 e il gruppo Maneschi col
restante 10) che era chiamata a dare una risposta definitiva sulla pre-intesa
siglata nei giorni scorsi a Palazzo Chigi riunitasi lunedì in prima chiamata e
ieri in seconda, aveva rinviato ogni decisione al Cda di ieri alle 12. Ma il
tutto è stato rinviato all’assemblea dei soci del prossimo 12 giugno. Siamo
quasi alla farsa.
Ed averlo capito sono soprattutto i lavoratori che ieri
insieme ai sindacati hanno tenuto un sit in all’esterno della Prefettura.
Sindacati che oramai, anche se non lo affermano pubblicamente, hanno capito che
la TCT è giunta al passo di addio, a meno di clamorosi ripensamenti.
Slitta ancora quindi la risposta definitiva sulla pre-intesa
per il porto di Taranto con il Governo, firmata nei giorni scorsi anche dal
sindaco di Taranto e dal presidente dell’Autorità portuale Sergio Prete, che si
articola su una serie di punti tra cui il rinnovo della cassa integrazione per
i 540 lavoratori della TCT e la conferma del cronoprogramma dei lavori di
adeguamento e potenziamento del terminal container, con le prime opere pronte
tra fine primavera e inizio estate 2016.
Previsto poi dall’intesa che la TCT si faccia carico,
nell’anno di vigenza della cassa, degli investimenti che le competono
direttamente (i lavori a carico della società terminalista riguardano
l’ammodernamento delle dieci gru esistenti e l’installazione delle nuove, che
saranno in grado di operare sulle portacontainer di ultima generazione).
Gli
investimenti sono legati a doppio filo al destino dei 540 lavoratori impiegati
nel Taranto Container Terminal, la cui cassa integrazione straordinaria scade
quest’oggi, senza dimenticare l’indotto su cui gravitano le attività del porto
pugliese.
Come ad esempio quelle degli autotrasportatori, che negli ultimi anni
hanno visto crollare verticalmente e vertiginosamente la propria attività sul terminal
pugliese. Il rinnovo della CIGS sarà concesso soltanto se la società
ottempererà all’80% degli investimenti previsti, ammontanti ad un totale di 7
milioni di euro.
Stante la situazione attuale, la TCT ha richiamato ieri tutti
i lavoratori al rientro in azienda, perché terminando gli ammortizzatori
sociali, è la stessa società a doversi fare carico degli stipendi per intero.
In realtà, gli stessi resteranno a casa seppur pagati dall’azienda.
Infine, la pre-intesa stabilisce il ritorno a Taranto, dal
2017, del traffico container (con il ripristino di un minimo traffico merci a
partire non prima del 2017, 200mila TEU l’anno, mentre si tornerebbe a marciare
a regime nel triennio 2018-2021 con una media di 800mila-1 milione di TEU
l’anno).
Movimento a tutt’oggi azzerato dopo la decisione di Evergreen di
togliere Taranto dall’approdo delle navi oceaniche (nel settembre del 2011
quando furono dirottate al porto del Pireo due linee internazionali su quattro
del traffico merci, e proseguito poi con la decisione dello scorso 21 settembre
con cui Evergreen cancellò dal suo sito istituzionale Taranto come approdo
delle navi oceaniche) e di localizzare dal 20 maggio a Bari un “feeder” con lo
scalo greco del Pireo, e di Taranto container terminal di fermare l’operatività
dell’infrastruttura a seguito dell’avvio dei cantieri per i lavori di
adeguamento.
Secondo alcune fonti ben informate, nelle ultime ore si
sarebbe svolta una riunione tra alcuni rappresentanti dei tre soci della TCT,
in cui sarebbe stato ufficializzato l’addio allo scalo ionico. Intanto il 3
giugno si terrà un incontro a Palazzo Chigi a Roma, tra il governo, le
istituzioni locali e i sindacati di categoria: i quali chiedono certezze per il
futuro dei lavoratori, sia che TCT resti a Taranto sia in caso contrario. Ed in
questo servirà soprattutto l’aiuto dell’esecutivo per attrarre nel futuro nuovi
operatori e società terminaliste. Ma in questo momento il futuro del porto di
Taranto appare ancora una volta avvolto in fitte nebbie.
Gianmario Leone VAI ALL'ARTICOLO ORIGINALE

Nessun commento:
Posta un commento