Assieme alla questione delle nomine dei presidenti delle Autorità Portuali, con la situazione di commissariamenti lasciata dall'ex ministro Lupi, che l'articolo citato illustra perfettamente ci permettiamo di ricordare che resta in agenda la Riforma dei Porti più volte annunciata e varie volte affidata a comitati di saggi, esperti singoli, tavoli più o meno allargati.
Ricordiamo inoltre che tra le priorità indicate da Renzi nel breve passaggio al ministero che aveva assunto " ad interim " elencate in un articolo del Sole 24 ORE già citato in questo blog non trovavano spazio i porti.
Sportellate per le presidenze dei porti
LIVORNO – Visto dalla periferia, fa un po’ sorridere tutto
il correre che c’è a Roma per farsi benedire nella imminente corsa per le nuove
presidenze delle Port Authority.
Ma bisogna ammetterlo: fa sorridere chi non è in corsa,
perché per loro è una guerra al coltello, con l’aggravante dell’incognita
numero uno: davvero il “rottamatore” sosterrà la linea che era stata impostata
dal ministro Lupi di avocare a se (attraverso Delrio) le scelte dei nuovi
presidenti? O cambierà tutto, magari – alla gattopardo – per non cambiare
niente?
Da cronisti di periferia, assistiamo per adesso alle
proposte, che siano piazzamenti o solo velleità: comunque “sportellate”, come
si dice in linguaggio motociclistico nelle corse dove i concorrenti cercano di
buttarsi fuori pista l’un l’altro. Di poltrone succulente che stanno per
liberarsene ce ne sono parecchie: a Genova Luigi Merlo ha annunciato di voler
lasciare (per la candidatura della consorte alle regionali) ma non significa
che non gradirebbe un analogo posto altrove: ed ecco che la stampa amica lo ha
già proposto per Livorno, dove sta per scadere Giuliano Gallanti. Già, ma a
Livorno hanno anche proposto – stampa romana – Pasqualino Monti, che sta per
scadere a Civitavecchia, dove si dice che Renzi vorrebbe uno più vicino al suo
“cerchio magico”. Ovviamente Gallanti fa spallucce, perché mai come di questi
tempi (il trionfo del nuovo piano regolatore non è poca cosa nella morta gora
di tanta portualità nazionale) è legittimamente persuaso di poter avere un
secondo mandato, ma insomma, con la politica non si sa mai. E la sua poltrona
continua ad essere insidiata, sia pure con assai meno chances, anche dagli
altri due candidati nella terna, Luciano Guerrieri e Nicoletta Batini.
Altri porti, altri giri. Abbiamo già scritto della kafkiana
vicenda ad Olbia, dove Marina Monassi – defenestrata dalla corazzata Debora
Serracchiani da Trieste – era stata “quasi” nominata commissario governativo,
salvo poi la clamorosa marcia indietro del ministro. Adesso la battagliera ex
presidente di Trieste riapparirebbe nella terna in preparazione per l’Authority
di Taranto (indicazione della Provincia?), in alternativa alla candidatura già
ufficializzata dalla Camera di Commercio di Giuseppe Guacci – ne abbiamo già
scritto – che a Taranto è stato già a suo tempo presidente ed ha coperto lo
stesso incarico a Gioia Tauro, oltre ad essere un riconosciuto esperto di
gestioni portuali come segretario generale. Su Taranto tra l’altro grava una
situazione drammatica perché l’agenzia di Evergreen Sisam ha sbattuto la porta,
c’è un braccio di ferro sulla concessione demaniale e ballano centinaia di
posti di lavoro.
Potremmo continuare a lungo, visto che ormai quasi la metà
dei porti sono commissariati e non si sa quando e come torneranno a un regime
normale. Ma con l’uovo di Pasqua ancora da digerire, meglio fermarci qui. Anche
perché ogni giorno parte un treno: e i commenti su cosa accadrà anche a breve
rischiano di deragliare. Ma una cosa è certa: in questa primavera non ci sarà
da annoiarci.
Antonio Fulvi
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