COSOLINI, SERRACCHIANI , ROSATO, RUSSO MA ANCHE TUTTO IL CENTRODESTRA
HANNO SNOBBATO LE DICHIARAZIONI
DI CARLO DE BENEDETTI SU TRIESTE
" Infatti nella sua lettera lei fa riferimento a un mondo che non c'è più o, per meglio dire, nel quale la sua bellissima città ha perso troppe occasioni per sfruttare la sua posizione geografica - oltre che storico-culturale - che la rendevano il porto naturale del Mediterraneo per tutto il nord dell’Europa.
In questa concezione di un mondo che Trieste si è lasciata sfuggire, vorrei ricordarle più specificamente la crisi dell’editoria quotidiana che ci ha COSTRETTO ad azioni di adattamento dei mercati diffusionali e pubblicitari, che per fortuna sono state efficaci e tempestive. "
Nessun politico, nessun giornalista, nemmeno il direttore Possamai, nessuno ha preso posizione su questa dichiarazione che CONDANNA Trieste SENZA APPELLO, alla faccia di tutte le dichiarazioni entusiastiche che vanno avanti da anni.
Che Carlo de Benedetti non abbia mai sentito parlare delle "potenzialità" del Porto di Trieste, delle " grandi aspettative " ( Possamai in testa ) per la sdemanializzazione del Porto Vecchio. Lo hanno snobbato o piuttosto hanno evitato il confronto ? Magari Carlo de Benedetti ragiona e conosce di questioni nazionali e potrebbe smentire le affermazioni " provinciali " dei politici locali. Tutto il peso della risposta è stato lasciato sulle spalle del giornalista Sabatti.
CHI E' CARLO DE BENEDETTI da Wikipedia
Negli anni 2000, superati i problemi derivanti dalla crisi di Olivetti, il gruppo CIR si rifocalizzò puntando sulle attività tradizionali nei media (Gruppo Editoriale L'Espresso) e nella componentistica auto (SOGEFI) e dando vita a nuove attività nella sanità socio-assistenziale con il gruppo KOS e nell'energia con Sorgenia, che in pochi anni sarebbe diventato uno dei principali operatori italiani nell'elettricità e nel gas ma attirandosi dure critiche dentro e fuori i suoi giornali per il ritorno al carbone.[8][9]
Nel 2005 De Benedetti fondò la società di investimenti Management&Capitali (M&C) tramite la controllata Cdb Web Tech Spa. Inizialmente il capitale di M&C era detenuto al 90% da questa società e il 10% dal management, successivamente, con un aumento di capitale, entrarono nell'azionariato anche Schroders Investment Management, Cerberus Capital Management LP, e Goldman Sachs.[10].
Desta sorpresa l'annunciata sottoscrizione, per un fondo finanziario comune destinato al recupero delle imprese in difficoltà, di una consistente quota da parte di Silvio Berlusconi, suo avversario di lunga data nella vicenda SMEe nel lodo Mondadori. A causa delle reazioni e delle insinuazioni che ne seguirono, rinuncia alla partecipazione dell'imprenditore milanese. L'impennata in Borsa del valore delle azioni, dovuta alla notizia dell'ingresso di Fininvest, produsse un beneficio finanziario e accuse di "insider trading" per le quali De Benedetti avrebbe pagato una sanzione di 30.000 euro.
Desta sorpresa l'annunciata sottoscrizione, per un fondo finanziario comune destinato al recupero delle imprese in difficoltà, di una consistente quota da parte di Silvio Berlusconi, suo avversario di lunga data nella vicenda SMEe nel lodo Mondadori. A causa delle reazioni e delle insinuazioni che ne seguirono, rinuncia alla partecipazione dell'imprenditore milanese. L'impennata in Borsa del valore delle azioni, dovuta alla notizia dell'ingresso di Fininvest, produsse un beneficio finanziario e accuse di "insider trading" per le quali De Benedetti avrebbe pagato una sanzione di 30.000 euro.
Dal 2006 torna a guidare in prima persona le sue attività editoriali, subentrando a Carlo Caracciolo nel ruolo di presidente del Gruppo Editoriale L'Espresso. Il 26 gennaio del 2009, nel corso di una conferenza stampa, De Benedetti annunciò la sua decisione di lasciare tutte le cariche operative all'interno del gruppo CIR per ragioni anagrafiche, mantenendo solo - su richiesta del Consiglio di Amministrazione - la presidenza del Gruppo Editoriale L'Espresso. Le deleghe operative del gruppo CIR furono affidate all'amministratore delegato Rodolfo, suo figlio primogenito. Nei mesi successivi l'Ingegnere abbandonò anche tutti gli incarichi in Management&Capitali.
Dal 2008 è membro del consiglio di sorveglianza della Compagnie financière Edmond de Rothschild banque di Parigi.
Nel 2008 l'assetto azionario cambiò nuovamente con l'uscita di alcuni soci iniziali e l'entrata, come secondo azionista, di SeconTip, società del gruppo TIP SpA, facente capo al banchiere Giovanni Tamburi e ad alcune importanti famiglie imprenditoriali. A fine 2010, l'Ingegnere ha lanciato un'offerta pubblica sulla società attraverso il veicolo Per SpA.
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