L'INTERVENTO DI WALDY CATALANO
Quando il centrosinistra lancia la campagna elettorale per
la riconquista del Comune dopo 10 anni di dominio DI PIAZZA, assume
esplicitamente la riconversione produttiva dell'area ferriera come uno dei
punti qualificanti il programma amministrativo.
Come sola scelta chiara in grado di risolvere la pesante
situazione di inquinamento e
degrado ambientale,dopo anni di presa in giro dei
cittadini da parte del centrodestra.
In altri termini l'impegno è quello di lavorare per individuare
nuovi interessi imprenditoriali e investimenti in grado di orientare un nuovo
sviluppo economico dell'area con attività eco compatibili e il superamento
della siderurgia a caldo.
Come Sel parliamo di un "Patto per Servola" che
coniughi diritto al lavoro e tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini.
I due punti che tengono il Patto sono l'impegno per la reale riconversione
dell'area e l'impegno con i lavoratori che niente si chiude senza la concreta
realizzazione delle attività alternative.
Poi precipita la crisi del gruppo Lucchini con il
commissariamento e attraverso vicende che saltiamo si arriva all'interessamento
di ARVEDI che per altro aveva già manifestato il suo interesse per Trieste
alcuni anni prima.
Quando ARVEDI presenta le linee del suo piano industriale
diamo un giudizio positivo non solo perchè è l'unica manifestazione di
interesse ma soprattutto perchè appare
da subito come un piano in grado di coniugare l'interesse dell'imprenditore con
la realizzazione di uno dei punti qualificanti del programma della coalizione
ovvero la riconversione produttiva dell'area ferriera.
Infatti la ragione prima per cui Arvedi viene a Trieste e
l'acquisizione di una sbocco a mare con impianti portuali in autonomia
funzionale, quale terminale di una filiera produttiva che fà capo a Cremona.
Quindi un vero e proprio polo logistico intermodale che
prevede l'allungamento della banchina
prefigurando lo sviluppo di un unico grande terminal con la piattaforma
logistica fino a scalo legnami.
Accanto a questa attività da vero e proprio terminalista,
c'è l'insediamento di un laminatoio a freddo da alimentare con coils
provenienti da CREMONA per la produzione di lamierino per motori elettrici e
trasformatori. L'organico previsto per il laminatoio e di 340 addetti.
TUtto ciò è accompagnato da considerazioni scritte e
dichiarazioni di ARVEDI da cui si evince chiaramente che non è la produzione di
ghisa e quindi l'area a caldo l'elemento strategico della sua venuta a Trieste.
Va da sè poi che l'imprenditore voglia sfruttare comunque
tutto quello che è possibile dagli impianti e voglia avere le mani libere.
Cosi mentre noi proponiamo di mantenere fermi gli impegni
del programma che abbiamo sottoscritto e di aprire un confronto negoziale con
l'imprenditore anche in rapporto alle risorse pubbliche impegnate (oltre 50
milioni di euro) per definire tempi e condizioni di una possibile chiusura
dell'area a caldo, (l'organico del laminatoio da solo è in grado di compensare
l'organico dell'area a caldo), il PD inizia a parlare di proseguimento dell'attività siderurgica di
impegno di ARVEDI a insediare nuovi impianti di aspirazione, con dichiarazioni
dello stesso ARVEDI che assicura che qualora i nuovi impianti di aspirazione
non dessero i risultati attesi, l'area a caldo verrebbe chiusa, affermazioni
che per altro confermano come la produzione di ghisa non rappresenti l'elemento strategico del piano industriale.

Una parentesi a parte merita il voto di Rifondazione con Iztok che addirittura
già giorni prima in sede di audizione in commissione ambiente presenti i
firmatari della mozione aveva detto che lui avrebbe votato contro, più
commovente la dichiarazione di ANDOLINA...la ferriera uccide e ucciderà ancora,
ma non possiamo dare del bugiardo a un imprenditore a priori...(affermazione
questa che sul piano generale può rendere giustizia anche a Marchionne).
Comunque ad un certo punto il sindaco valutata la situazione
ha chiesto una sospensione per una riunione di maggioranza e al rientro il PD
dichiarava di votare a favore della petizione. Naturalmente si adeguavano anche
Iztok e Andolina.
Comunque Servola rappresenta un paradigma di come è messa
oggi la politica e di quale sia il livello di "strabismo politico"
con cui anche la sinistra guarda il paese reale.
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