IL PICCOLO ha precisato in questi giorni il percorso che aspetta Zeno D'Agostino per arrivare alla presidenza dell'APT.Per cominciare dalla data di scadenza della presidenza Monassi ( 19 gennaio 2015 ) devono passare i 45 giorni di proroga che il ministro Lupi ha accordato alla presidente uscente. A quel punto dovrebbe scattare la nomina a commissario per Zeno D'Agostino che poi ( sempre fonte IL PICCOLO ) alla
approvazione della legge di Riforma dei Pori dovrebbe diventare nomina definitiva a presidente.
Al momento non ci sono reazioni o commenti critici all'annuncio de IL PICCOLO. Gli stessi firmatari dell'appello " NON TARDARE OLTRE " che hanno visto negate tutte le loro richieste di avere da subito un presidente e non un commissario sembrano osservare un rigoroso silenzio. Le varie affermazioni di soddisfazione sulla presunta nomina che i media riportano nascondono una serie di interrogativi sulla procedura scelta.
A questo proposito sarà interessante per i nostri lettori "triestini" leggere l'analisi apparsa sulla stampa livornese oggi a firma di Vladimiro Mannocci della Compagnia Portuali Livorno sulle politiche dei commissariamenti praticata dal Monistro Lupi
Alla
Stampa Livornese
Oggetto: COMUNICATO STAMPA
In questi tempi si corre spesso
il rischio di abituarsi e considerare fatti normali, persino cose di buon
senso, situazioni che, al contrario non sono né normali né possono essere
considerate accettabili e ragionevoli.
E’il caso dei commissariamenti
sistematici delle Autorità portuali ai quali ci ha abituato da circa due anni
il Ministro Lupi. Questa prassi, adottata fin dall’inizio dell’attività di Lupi
quale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è apparentemente motivata
dal buon senso.
Si dice: poiché è imminente una radicale riforma dell’attuale
disciplina che regola la portualità nazionale è bene non insediare nuovi
presidenti che, in qualche modo risulterebbero di ostacolo all’introduzione di una
nuova legge che, verosimilmente ridurrebbe il numero delle Autorità, ne
muterebbe (forse) la natura giuridica e ne cambierebbe le competenze. Tutto
logico e regolare dunque ? Non direi.
In primo luogo perché l’apparente
ragionevolezza di questo ragionamento è viziata dal lunghissimo tempo e dalle
forti incertezze politiche che hanno accompagnato la gestazione della riforma,
oggi nelle mani di una “ commissione di saggi” nominata ad hoc dallo stesso
Lupi. Il tempo della quotidianità dell’amministrazione ed il “respiro” e la
necessaria autorevolezza della
pianificazione non possono sopportare un incertezza che dura almeno da due
anni.
Inoltre non serve essere fini giuristi per comprendere che le leggi non
possono essere sospese nella loro applicazione. Se si voleva sospendere la
legge 84/94, almeno nella parte relativa alle nomine degli organi, sarebbe
stata necessaria una norma specifica che, magari, preannunciasse, nel
sospendere, i criteri di massima della riforma in modo tale da motivare
adeguatamente una misura eccezionale.
Qualcuno dirà, ma almeno il Ministro ha
dimostrato coerenza, mantenendo con rigore una linea improntata a facilitare la
riforma. Anche qui bisogna dire che non è così.
Basti pensare che quando c’è
stato da nominare presidenti amici di partito come nel caso di Palermo oppure
potenti esponenti del PD come nel caso di La Spezia, il rigore di Lupi è stato
accantonato. Si dirà ancora che nel caso
di Livorno è utile ed opportuno un procedimento di accorpamento delle Autorità
Portuali di Piombino e Livorno. Vero e condivisibile ed allora, già
nell’attuale quadro costituzionale e legislativo si predispongano gli atti per
giungere alla fusione dei due enti. Si convochino i Comitati Portuali e si
pronuncino gli Enti locali e la Regione. Se ci si crede davvero, insomma, si
può andare verso la strada della razionalizzazione e della riforma.
Quello che non
è accettabile è la paralisi. Peraltro, è notizia di oggi, il Ministro Lupi
nominerà Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste Zeno D’Agostino,
candidato del Comune di Trieste, passando da un breve commissariamento tecnico
per esperire tutte le procedure.
Giustamente la Serracchiani aveva rivendicato
la necessità che il porto di Trieste avesse un presidente con pieni poteri.
Figuriamoci Livorno che si appresta a chiedere al Governo di essere
classificata come “area di crisi complessa”, in pratica uno stato di calamità
economico e sociale.
Vladimiro Mannocci
Segreteria Fed. Livornese PRC
Livorno 10.10.2015
Condividiamo le perplessità di Mannocci e crediamo che sarebbe bene chiederci anche a Trieste se la sospensione della legge è possibile ?
Se la nomina di un commissario è solo in passaggio tecnico o un modo di dilazionare ulteriormente i tempi e rimandare la spartizione nazionale delle Autorità Portuali tra i partiti di Governo ?
Val la pena di ricordare che la Riforma prevede di accentrare tutto il potere di nomina dei Presidenti nelle mani del Ministro delle Infrastrutture.
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