Boniciolli: «Pensata per cargo vecchi ma
basta colpi di mano di Venezia»
«La conca di navigazione va vista in un funzione di un
piano strategico nazionale. Non può essere costruita su colpi di mano.
Cosa
facciamo? L’adeguamento milionario della conca, il porto off-shore e pure il
canale Contorta per portare le navi passeggeri in Marittima? Tutti e tre? E con
quali soldi?».
Claudio Boniciolli era il presidente del Porto di Venezia quando
si decise la conca ed è stato presidente del Porto di Trieste. Assiste
attonito, dice, alla guerra tra i due scali mentre i porti del Nord Europa come
Amburgo, Brema e Le Havre fanno affari.
In tempi non sospetti, prima che la
crisi facesse calare i traffici, Boniciolli diceva a Bruxelles, Roma, Venezia e
Trieste che la portualità italiana poteva competere facendo sistema. Trieste ha
fondali profondi ma ha la bora, Venezia è il crocevia verso Ovest ma lotta con
la nebbia: si poteva fare sistema. Il sistema non è mai nato e la conca di
navigazione che non permetterebbe la manovra alle navi troppo grandi, larghe o
vecchie è solo un altro tassello di una battaglia persa.
«Quando dicevo che
avevo dubbi sul Mose, insieme a Cacciari, ragionavo anche sui fondali: una
volta posate le cerniere, non si potevano più fare scavi e manutenzione -
ricorda - E si sta verificando esattamente quanto temevamo. In linea di
principio, tra salvare la città e salvare il porto, si salva la città. Perché
di porti ce ne sono tanti, di Venezia una».
Sulla conca di navigazione era
d’accordo. «Bisognava poter arrivare e partire da Venezia in tutte condizioni
meteo-marine – ricorda - rappresentava la tappa prima per poter entrare e
uscire». Il problema è che fu progettata quando non si poteva avere idea delle
dimensioni delle navi merci di ultima generazione, colossi tipo Maersk da
20mila container.
L’errore logico, oggi, dice, è pensare che Venezia sia
un’isola autosufficiente nell’Alto Adriatico che, di porti, ne ha addirittura
cinque. «Ma quante opere si devono ancora fare perché Venezia abbia un livello
di traffico efficiente? – chiede - Conca, Canale Contorta, poi mi faccio dare
100 milioni per la progettazione del porto off-shore, e visto che me li avete
dati, me ne date anche altri anche se non ho un piano di investimenti», sbotta
Boniciolli.
«Lasciamo stare gli scandali e il Mose: Mazzacurati voleva un’opera
per passare alla storia, megalomania pura. Ammettiamo di essere un paese di
squinternati e di ladri. Ma anche i ladri approntano un piano e sarà diverso se
voglio borseggiare degli anziani o dare l’assalto a Bankitalia. Ecco, quel
piano manca».
Giovedì 8 Gennaio 2015

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