mercoledì 10 dicembre 2014

IL PUNTO SULLA NOMINA DEL PRESIDENTE DELLA AUTORITA' PORTUALE DI TRIESTE

Guardando da lontano, molte volte si riesce ad avere una visione più completa e chiara. Si possono vedere i confini del bosco e tutta la sua estensione. Da dentro il bosco di vedono solo tronchi e cespugli e si corre il pericolo di perdersi. Ci guardano da Livorno sulle pagine della Gazzetta Marittima : 


E Trieste? Che succederà a Trieste? 

Si dice che sulla presidenza
dell’importantissimo scalo adriatico – dove tra l’altro sta per maturare un’altra grossa grana, la minaccia di Italia di Navigazione di far le valigie per un’interpretazione fiscale del proprio status che la compagnia contesta duramente – continui il braccio di ferro tra il ministro Lupi e il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Serracchiani. 

Per Lupi la presidenza di Marina Monassi è stata valida e la posizione della Serracchiani in merito – che contesta la battagliera presidente dell’Authority triestina – esclusivamente politica. La Monassi potrebbe essere riconfermata presidente, perché ha finito solo il primo mandato: ma non è stata inclusa nella “terna”. 

La cartina di tornasole di chi vive e chi perde arriverà presto: se Lupi sarà coerente dovrà commissariare anche Trieste e in questo caso se vincerà lui il braccio di ferro potrebbe nominare commissario la Monassi. 

Se vincesse Debora Serrachiani – che è tra l’altro la potente vice di Matteo Renzi al vertice del Pd – Marina Monassi sarebbe tagliata fuori anche dal ruolo di commissario (e c’è chi dice che dovrebbe “consolarsi” con la presidenza del terminal delle Crociere). Tutto gossip?

 Si vedrà presto: anche perché i candidati inseriti nella “terna” non stanno a guardare e ognuno vanta i suoi santi in paradiso. Ma nessuno si espone, in attesa.

ringraziamo Fulvio Antoni

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