mercoledì 10 dicembre 2014

IL PRESIDENTE PAOLO COSTA PRENDE DI PETTO LE CRITICHE DEL SENATORE RUSSO

8 dicembre 2014


Venezia/Porto Off Shore, Costa va al contrattacco 

“Insisto con il senatore Russo che, se avesse la pazienza di analizzare con onestà intellettuale il progetto nel modo in cui lo abbiamo presentato nella sua forma definitiva 2 giorni fa a Londra, troverebbe tutte le risposte alle sue domande”: lo dichiara, in risposta al senatore, capofila dei parlamentari

critici al progetto Off Shore, il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia Paolo Costa.

“Si tratta di un investimento apprezzato dalla comunità finanziaria internazionale perché capace di un tasso di rendimento interno non inferiore al 13% e documentato dalle analisi condotte da Pricewaterhousecoopers  su progetto redatto da Royal Haskoning e BMT Triton e su una analisi di mercato di MDS Transmodal. Analisi che valgono sicuramente più delle opinioni di qualche operatore controinteressato, ammesso che questi si siano espressi nei modi cui Russo fa cenno; cosa improbabile conoscendo la professionalità degli interlocutori e sicura per Canavese che me ne ha appena dato conferma e per Aponte (Msc) per il quale vale la dichiarazione rilasciata nel 2012 che allego.

Sull’impatto ambientale vale la valutazione di impatto ambientale positiva già espressa dal Ministero dell’Ambiente il 2 agosto 2013.

I 95 milioni che la legge di stabilità ha reintrodotto per correggere l’errore della Sblocca Italia servono per finanziare lavori da condurre nel 2015 per la parte onshore (a terra) del sistema e quindi utilizzabile fin da subito.

Trovo sconcertante poi ogni tentativo di accostamento dell’attività, cristallina e trasparente, dell’Autorità Portuale con le vicende del Mose.

Trovo infine spiacevole che si tenda a sottovalutare il fatto che l’offshore restituisce al porto di Venezia  quella accessibilità nautica che con le barriere del Mose é andato generosamente  sacrificando per la salvaguardia della città lagunare.

Questo ripristino è un impegno preso da Governo e Parlamento sin dal 2003 ed è un atto dovuto anche ai fini di quel rilancio di porto Marghera in cui Venezia, il Veneto e l’Italia sono impegnati.

Dispero ormai che Russo possa rendersi conto che lo sviluppo del porto di Venezia é il miglior contributo che si possa dare anche allo sviluppo di Trieste e Ravenna, così come di Capodistria e Fiume, perché  è necessario che l’intero Alto Adriatico raggiunga le dimensioni di scala minime per competere sul mercato europeo.

Obiettivo che la comunità finanziaria internazionale ritiene perseguibile e  l’UE necessario”, conclude Costa.

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