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| RISULTATO VOTAZIONE |
Ecco il testo:
Mozione urgente
Ferriera-Piano Arvedi
Premesso che:
l'acquisto della ferriera da parte dell'imprenditore Arvedi,
rappresenta un fatto importante in contro tendenza in relazione alla crisi del
settore industriale e manifatturiero provinciale, anche alla luce della difesa
dei livelli occupazionali e degli importanti investimenti privati e pubblici
che sostengono il piano industriale.
Constatato che:
Nelle linee di sviluppo su cui si articolerà la nuova
attività produttiva che l'imprenditore ha
dichiarato di voler realizzare, ha un
aspetto centrale lo sviluppo di un polo logistico intermodale
marittimo-ferroviario con annessa banchina portuale in totale autonomia
funzionale, al servizio della filiera produttiva che fa capo a Cremona. Sono
inoltre previste nuove attività metallurgiche a freddo e la realizzazione di un
laminatoio.
Considerato che:
Il piano valuta poi la convenienza o meno del mantenimento
della tradizionale produzione di ghisa con altoforno, agglomerato e cokeria, in
rapporto ai prezzi delle importazioni dall'estero.
Si prefigura fin d'ora una una possibile chiusura della
cokeria, con il riutilizzo dell'area liberata nell'ambito dello sviluppo del
polo logistico. Nella sostanza il piano lega la continuità di esercizio
dell'area a caldo, alla competitività del costo della ghisa rapportato alle
importazioni dall'estero.
Ritenuto che:
a partire dalle stesse considerazioni presenti nel piano
industriale, emerga chiaramente l'opportunità di modulare il nuovo sviluppo
dell'area, finalizzandolo secondo i tempi necessari alla chiusura dell'area a
caldo.
Che ciò non contrasti con le ragioni che hanno motivato
l'arrivo di Arvedi a Servola, sia sul piano strategico, sia sul piano
occupazionale.
Ritenuto inoltre:
che tale scelta programmatica oltre a essere coerente con il
programma amministrativo, sia la sola in grado di dare soluzione reale e
concreta alla pesante situazione ambientale, rispondendo positivamente alle
aspettative dei cittadini che da anni ne sopportano le conseguenze.
Tutto ciò premesso:
il Consiglio comunale
impegna il Sindaco
anche in considerazione alle risorse pubbliche impegnate e
alle concessioni demaniali previste, a definire sul piano programmatico con
l'imprenditore, la chiusura progressiva dell'area a caldo, a compimento del necessario
periodo di transizione per la messa a regime delle nuove attività.
Il consiglio comunale aveva bocciato la mozione

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