Cosa rimane delle dichiarazioni e delle proposte del senatore
Russo per l’incarico ad una società internazionale di individuare manager di
provata esperienza per l’incarico di Presidente dell’Autorità portuale di
Trieste ?
Ben poco.
Strada impercorribile aveva dichiarato il sindaco
Cosolini :” mentre lo spirito che deve
guidare la scelta, modellato su principi di estrema professionalità e
competenza e suggerito da Russo trova la mia più completa condivisione”
In conseguenza di ciò le voci “certe” e incontrollate si
rincorrono nel solito vortice che precede le indicazioni.
Fare e rispettare – se esiste - un buon piano regolatore del
porto e gestire le concessioni, magari senza concentrare tutto questo lavoro
negli ultimi mesi di mandato come ha fatto a scopo promozionale la presidente
uscente.
Le dichiarazioni del senatore Russo sono servite a far
rispettare la legge – finchè non sarà cambiata – e quindi a seguire il percorso
della nomina della terna di nomi da proporre al ministro?
E’ vero in parte perché la dichiarazione alla stampa del
ministro Lupi in visita in FVG dice :” Non posso non rispettare la legge e
i tempi. Credo che entro metà ottobre dovrebbero essere presentate le terne di
nomine per l’autorità portuale di Trieste: mi auguro che i soggetti interessati
facciano la loro parte”
Ma aggiunge :” Nel frattempo credo che la scelta dovrà essere
ricompresa nel piano generale della portualità e della logistica che stiamo
affrontando” Questa frase in politichese si potrebbe malevolmente interpretare
anche : “ Mi riservo la possibilità di fare di testa mia”.
Nessuno dei protagonisti potrà fare di testa sua, e il gioco
degli incastri tra interessi di Governo, di partito, di corrente è già
iniziato.
Voci qualificate e indiscrezioni stampa raccontano del
ministro Lupi che vuole confermare la presidente uscente Marina Monassi, o in
subordine nominarla commissario di se stessa.
Ma ogni schieramento propone più
nomi per evitare di essere sconfitto alla prima battaglia e quindi c’è un
esercito di candidati sia guardando al centro destra che al centro sinistra.
Ad
autocandidarsi – in un incontro con il ministro – è andato il presidente della
Camera di Commercio Antonio Paoletti,
mentre sullo sfondo per lo scatto finale c’è Roberto.
Antonione o Di Piazza ?
Qui sta bene una X, uno dei due certamente.
Procediamo quindi ad informare sul toto – presidente APT sull’altro molo per rimanere in termini portuali.
La candidatura di Galliano Di Marco , attuale presidente del
porto di Ravenna, arriva da indiscrezioni veneziane.
Lo stesso Di Marco nel
convegno sulla portualità nell’Alto Adriatico - organizzato dal Partito
Democratico a Venezia il 4 ottobre – ha affermato di aver da sempre sostenuto
che l’unico vero porto del Nord Adriatico è quello di Trieste. Chiara ed
evidente soddisfazione della presidente della regione FVG Debora Serracchiani
hanno notato i presenti, visto che i soliti bene informati dicono che sia il
suo candidato.



Mantenendo fede alle sue dichiarazioni il sindaco Cosolini ha fatto il “cacciatore di teste “ in proprio con lo spirito auspicato dal sen. Russo cercando di convincere Riccardo Illy ad accettare la candidatura. I
ndicando anche un segretario generale di rilievo come l’attuale presidente dell’Interporto Quadrante Europa di Verona : Zeno D’Agostino.
Un candidato che per
competenza e professionalità ha le carte in regola per fare il presidente dell'Autorità portuale, non
è certamente una seconda scelta.
Siamo alle solite, ora ricomincerà la discussione sui
candidati, forse entrerà nella storia dei presidenti del Porto di Trieste anche
un dentista dopo l’anatomopatologo, ormai celebrato nelle cronache.
Tutto questo in un vorticoso giro di valzer “viennese” dove
si sprecano annunci di investimenti
milionari e accordi di fine mandato, fatti per tenere i cittadini al di fuori
delle trattative in corso per le nomine.
Sarebbe interessante conoscere – almeno a grandi linee –
alcune idee dei possibili candidati sul porto di Trieste in particolare e sui
traffici marittimi in generale. Non è giusto che i cittadini debbano subire le
nomine e poi riservarsi di giudicare a fine mandato. L’opinione pubblica può
contare anche se il presidente dell’APT non viene eletto dalla cittadinanza ma
nominato dal Ministero.
C’è in questa città un rinnovato interesse per le
vicende e le prospettive del Porto Franco Internazionale di Trieste.
Su questo
i possibili candidati qualche parola dovrebbero spenderla!
Sulla sentenza che
richiama il Governo italiano alla realizzazione di tutte le prescrizioni
contenute nell’allegato VIII potrebbero fare qualche affermazione sulla loro
volontà di rispettare la legge.
Potrebbero esprimere anche una loro opinione
sulla riforma dei porti su cui stanno dibattendo le città portuali.
In questo
modo i candidati uscirebbero allo scoperto, gli impegni e i programmi sarebbero
chiari e questo sarebbe un piccolo passo
per loro ma un grande passo per la città tutta.





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