Taranto ottiene la Zona Franca Doganale
Giovedì 22 Maggio 2014
La direzione interregionale dell'Agenzia delle Dogane di
Puglia, Molise e Basilicata ha istituito la Zona Franca Doganale non interclusa
nel porto di Taranto. Ma resta fermo il cantiere per potenziare il Taranto
Container Terminal.
La richiesta di concedere al porto di Taranto lo stato di
Zona Franca Doganale era stata
presentata dall'Autorità Portuale nel giugno del 2013, nell'ambito del programma di rilancio dello scalo pugliese come piattaforma logistica. Il provvedimento delle Dogane istituisce ora la Zona Franca su un'area di un milione e 45mila metri quadrati.
presentata dall'Autorità Portuale nel giugno del 2013, nell'ambito del programma di rilancio dello scalo pugliese come piattaforma logistica. Il provvedimento delle Dogane istituisce ora la Zona Franca su un'area di un milione e 45mila metri quadrati.
Il provvedimento stabilisce che la gestione della Zona
Franca aperta non interclusa è attribuita all'Autorità Portuale di Taranto,
secondo le modalità del regime del deposito doganale privato, e che le
operazioni di introduzione della merce destinata alla Zona Franca saranno
eseguite con la presentazione della dichiarazione di vincolo delle merci al
regime del deposito doganale privato di tipo C.
In pratica, ciò significa l'esenzione delle imposte doganali
e dell'Iva per le merci extracomunitarie (finché resteranno all'interno della
ZFD). La Zona Franca sarà così la porta delle merci che saranno inoltrate verso
l'Unione Europea. Ma nell'area potranno insediarsi anche imprese
manifatturiere, che avranno benefici fiscali. Lo scopo della Zona Franca è
attrarre traffici merci nello scalo, ma anche aziende produttive.
La piattaforma logistica di Taranto deve però superare
ancora un ostacolo, ossia il ricorso al Consiglio di Stato presentato dal
raggruppamento costituito da Consorzio stabile Grandi Lavori e le società
Carmine Ottomano e Claudio Favellato contro l'assegnazione dei lavori per il
potenziamento del Taranto Container Terminal al raggruppamento composto da
Cantieri Costruzioni Cemento, Salvatore Matarrese e Icotekne.
In attesa della decisione sul merito, i giudici hanno deciso
di sospendere il contratto di appalto e, quindi, l'inizio dei lavori. Tale
sospensione ha portato anche alla richiesta di proroga della cassa integrazione
per 530 lavoratori del TCT, che scadrà il 28 maggio prossimo.
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