E' abbastanza chiaro che la nuova riforma dei Porti
italiani, così come presentata dalla stampa, non risolve i problemi della
portualità nazionale.
Manca obbiettivamente una strategia d'insieme che ragioni
invece di logistica complessiva con l'individuazione di pochi poli funzionali
ad una linea di trasporti nazionale da e per l'Europa.
A mio parere tre sono i
Porti strategici su cui investire pesantemente, Trieste, Genova e Napoli, un
tanto per la posizione geografica, per la storia e per la vocazione
internazionale che li contraddistingue.
Ciò ovviamente non significa chiudere
gli altri Porti ma semplicemente fare delle scelte politiche ed economiche
lungimiranti e non di campanile come avviene oggi. Perchè Trieste?
Avendo dei
fondali a banchina superiori ai 18 metri è fin da subito in grado di ormeggiare
navi di qualsiasi stazza, con la linea ferroviaria Pontebbana sottoutilizzata e
con piccoli interventi di adeguamento siamo nel cuore dell'Europa senza bisogno
della TAV (quanto risparmio). Inoltre Vienna ha già avviato da tempo i lavori
sulle sue infrastrutture di trasporto, strade, autostrade e soprattutto
ferrovie e si appresta a divenire la più grande piattaforma logistica per l'inoltro
delle merci verso la Germania, lUngheria, la Cechia, la Slovacchia, la Polonia,
l'Ucraina e soprattutto la Russia. Per fare ciò Vienna sta già adeguando le
proprie infrastrutture allo scartamento dei binari Russi notoriamente diversi
da quelli del resto d'Europa. L'Austria non ha uno sbocco a mare e quindi serve
un Porto dotato di fondali e ferrovie all'altezza di questo progetto.
Ovviamente a favore di Trieste giocano anche i minori giorni di navigazione
grazie a Suez. La soc. AMEM ha provveduto, con uno studio, a dettagliare i
termini di un progetto su Trieste per Vienna.
Mi risulta che le Istituzioni
locali abbiano tale progetto sul tavolo dal 2013, come mai nessuno ne
parla?
Per capirci: il costo di un nuovo terminal container a Trieste, con il
progetto AMEM, è di 500 milioni di euro contro i 2 miliardi del terminal
d'altura veneziano (ancora quanto risparmio).
Senza però il nuovo piano
regolatore del Porto non si può costruire un nuovo Terminal e nemmeno
raddoppiare il Molo 7° che naturalmente è complementare al progetto.
Ad oggi
pochi terminal possono vantare 24 movimenti/ora per gru di media come il nostro
Molo 7°.
Perchè di Piano Regolatore non si sente più parlare?
In più Trieste
possiede i Punti Franchi che altri non hanno ma, purtroppo, dal 1 luglio anche
Venezia si è dotata di tale strumento nel silenzio più assoluto di stampa e
Istituzioni come mai?
Possiamo solo immaginare le ripercussioni positive
sull'occupazione e sull'economia cittadina se questi progetti si realizzassero,
parliamo di centinaia se non migliaia di nuovi posti di lavoro.
Dimenticavo di
dire che il progetto AMEM non interferisce con la Ferriera di Servola e che
quindi le attività di quella fabbrica potrebbero continuare senza interferenze.
Rosario Gallitelli
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