Per metà luglio è attesa l’offerta ufficiale di Arvedi, si
conoscerà finalmente il piano industriale e partirà anche la trattativa con i
sindacati. ( da IL PICCOLO 24 giugno 2014)
SONO IN ATTESA I LAVORATORI E I CITTADINI
E frattanto all’interno dello stabilimento si è diffusa la
voce, peraltro priva di conferme ufficiali, per cui Arvedi con una spesa che
sfiorerebbe il milione di euro, avrebbe già ordinato i mattoni e gli altri
materiali refrattari per rifare le pareti dell’altoforno dopo che i lavori
sulla bocca sono pressoché conclusi. Un’illazione che ha aperto un tenue
spiraglio di ottimismo perché se la voce sarà confermata, la seconda,
ineludibile fase di lavori potrebbe partire presto evitando che la cassa
integrazione, che peraltro sta per essere rinnovata, si protragga per diversi
mesi ancora. ( da IL PICCOLO 24 giugno 2014)
FINITI I LAVORI DI SMONTAGGIO DELLA BOCCA DELL'ALTOFORNO , ESEGUITI DA OPERAI DELLA FERRIERA. LA SECONDA PARTE DEL RIFACIMENTO DEVE ESSERE FATTA DA UNA DITTA SPECIALIZZATA E COMINCIA CON L'ORDINAZIONE DEI MATTONI E DEI REFRATTARI. CI SONO NOTIZIE A PROPOSITO ?
Per quanto riguarda invece lo stabilimento più grande della
Lucchini, quello di Piombino, il presidente del gruppo indiano dell'acciaio
Jws, Sajjan Jindal ha visto nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi e il
presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Il gruppo Jws dovrebbe
presentare un' offerta vincolante per il laminatoio e l'impianto marittimo
entro il 5 luglio. ( da IL PICCOLO 24 giugno 2014)
ILVA di Taranto - Il Governo ha approvato un decreto "Salva - Ilva" che i giornali hanno chiamato prestito ponte.
COSA CONTIENE IL DECRETO SALVA ILVA ?
per tentare una prima risposta prendiamo alcuni spunti dall'intervista di Edo Ronchi pubblicata sull'edizione della Repubblica di Bari.
Delusione nei sindacati metalmeccanici a Taranto
all'indomani dello sciopero all'Ilva e dopo il decreto legge varato dal
Consiglio dei ministri sull'azienda siderurgica. I sindacati giudicano molto
parziale e inadeguato, rispetto ai problemi, il fatto di aver previsto, nella
norma, solo la prededuzione del prestito ponte e cancellato, rispetto alla
bozza iniziale, sia l'uso dei fondi sequestrati ai Riva dalla Procura di Milano
per reati fiscali e valutari, sia l'istituzione di un commissario ambientale al
posto del sub commissario. Un giudizio condiviso dal subcommissario uscente Edo
Ronchi, che infatti dice addio all'esperienza all'Ilva.
Qual è il punto fondamentale della divergenza?
"Il punto è questo: c'è un grande problema ambientale
ed i principi dell'ordinamento dicono: 'Chi inquina paga'. Eppure il governo
decide di non usare i soldi della famiglia Riva, neanche quelli sequestrati
dalla magistratura milanese, e evita così di applicare questo principio
fondamentale".
Secondo lei, quindi, è mancato un impegno dello Stato per
l'ambiente?
"Quando c'è inquinamento ed il privato non interviene,
l'ordinamento impone allo Stato di risanare il danno ambientale e poi avviare
un'azione di rivalsa contro chi l'ha provocato. Dal momento che il governo nel
2012 ha dichiarato l'Ilva un sito di interesse strategico nazionale, è giusto
che ci sia un intervento pubblico, perché per salvare i posti di lavoro è
necessario assicurare il risanamento ambientale. Se il privato non mette le
risorse, 1,8 miliardi non si finanziano con gli utili d'impresa. Lo Stato, se
veramente vuol fare il risanamento, deve almeno garantire un mutuo trentennale;
ma mi sembra che su questo punto non ci sia stata convergenza con l'indirizzo
che ha prevalso nel Consiglio dei ministri".
Un commento all'intervista di Ronchi dalla pagina FB del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti di Taranto :
Leggiamolo tutto l'articolo altrimenti pare che Ronchi sia rinsavito in nome del diritto alla tutela della salute e si risenta di non poter imporre ai riva quello che pure è il loro dovere. RONCHI DICE: "Lo Stato, se veramente vuol fare il risanamento, deve almeno garantire un mutuo trentennale; ma mi sembra che su questo punto non ci sia stata convergenza con l'indirizzo che ha prevalso nel Consiglio dei ministri". RONCHI DICE CHE NOI ITALIANI DOBBIAMO PAGARE PERCHE' GLI STRANIERI NON SI ACCOLLANO QUESTO CATORCIO GRANDE COME DUE CITTA'.
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