sabato 20 marzo 2021

FAQ RIPRENDE. AUSPICABILMENTE CON CONTINUITA'



E' passato quasi un anno, o forse più di un anno dall'ultima apparizione in rete di FAQ – Frequently Asked Question. 

Il blog ideato, diretto e gestito da Paolo Hlacia, blog che nel tempo era diventato un efficace ed utile strumento di informazione, laddove per informazione si intende non tanto una forma più o meno adeguata di trasmissione e commento delle notizie - quanto la proposizione di contenuti e temi di interesse generale e di attualità, abbinati alle domande giuste da porre, per conto della comunità o della collettività. Domande da rivolgere prima di tutto a se stessi, certo, ma soprattutto a coloro i quali sono i temporanei detentori delle risorse, del ruolo istituzionale e degli strumenti operativi che consentono di ideare, proporre e realizzare i processi di trasformazione – in poche parole – del potere articolato in tutti i suoi vari livelli. FAQ è stato un buon strumento di „interrogazione e riflessione“ su alcuni temi centrali della realtà locale – soprattutto Porto, Ferriera, tessuto industriale residuale in rapida consunzione - ma sapeva anche porre interrogativi su temi di carattere generali ed aprire finestre sul mondo, su idee fortemente innovative o quantomeno fortemente stimolanti (un esempio su tutti: la presentazione del pensiero „connectografico“ di Parag Khanna e delle sue opere sul ruolo delle città stato e del futuro nuovo ordine mondiale), da conoscere anche per poter contribuire ad uno sviluppo innovativo in chiave locale.

La scomparsa di Paolo ha colpito la sua famiglia e tutti noi nel pieno del primo „lock down“ e benché ci fossimo ripromessi quasi subito di continuare a far vivere FAQ, non ne siamo stati capaci nell’immediato, dovendo ammettere e riconoscere che, perlomeno in determinate circostanze, i proverbi ed i modi di dire non sono sempre sentenze: nel senso che se è vero che tutti possono essere utili, è altrettanto vero che c’è anche qualcuno che è davvero insostituibile, come lo è stato Paolo per FAQ.

Ben consapevoli di non poter esserne dei degni sostituti, abbiamo deciso di provarci ugualmente, auspicabilmente con continuità e contando sull’apporto di chi vorrà starci, con l’ambizione, o più che altro la speranza, di poter e saper fare le domande giuste.

Uno degli ultimi terreni di confronto cittadino sta riguardando, proprio in questi giorni - per l’ennesima volta - l’ipotesi di „riuso“ di Porto Vecchio, dopo decenni di attesa. Nel ritenere già errato a livello semantico parlare di riuso per un’area che dalla sua istituzione non ha conosciuto altri tipi di utilizzo se non quello portuale, resta indubbiamente vero che si tratta di un dibattito aperto da decenni. In modo organico almeno dalla metà degli anni settanta del secolo precedente, quando a „fronteggiarsi“ sulle proposte di utilizzo dell’area vi erano inizialmente due progetti - „Polis“ e „Bonifiche“, dei quali si discusse per svariati anni. E‘ da cinquant’anni che si discute di (ri)utilizzare quell’area e di restituirla alla città (anche restituzione appare termine improprio). La settimana scorsa si è arrivati alle tre firme (D’Agostino, Dipiazza, Fedriga) per la svolta. Sarà la volta buona?

Al momento l’unica certezza sembra essere un’ulteriore impiego di tempo per individuare la figura dell’ambasciatore (o ambasciatrice) che porterà Porto vecchio nel mondo, che dovrà essere una figura di alto profilo che ne farà conoscere le opportunità a livello internazionale, come è stato scritto. A livello operativo invece l’unica cosa certa sembra essere, per ora, il trasloco di gran parte degli uffici regionali in quel sito.

Il Governo si appresta a fissare i criteri per una radicale riforma della pubblica amministrazione, per la quale si attingeranno ingenti risorse dal Recovery plan. Recentemente l’osservatorio smart working del Politecnico di Milano ha pubblicato alcuni dati interessanti riguardanti la conversione forzata die dipendenti pubblici al cosiddetto lavoro agile (da casa): da ormai un anno il 94% delle pubbliche amministrazioni (tutti i comparti, dallo Stato e gli enti locali) ha consentito ai propri dipendenti di lavorare da remoto e si stima che con tale modalità abbiano lavorato e continuino a farlo circa 1,85 milioni solo di dipendenti statali (per tacere degli altri comparti). E lo smart working è sicuramente un trend che resterà presente in forma significativa anche ad emergenza sanitaria conclusa. Non staremo a spiegarne le ragioni, che hanno molto a che fare con indubbi vantaggi per le parti datoriali, sia private che pubbliche.

Siamo proprio sicuri che sia ancora una buona idea costruire intanto i nuovi uffici della Regione proprio in Portovecchio? Una domanda alla quale auspichiamo sia data, soprattutto dai soggetti di cui al primo capoverso di questo scritto, una risposta motivata entro la tornata elettorale autunnale.

1 commento:

  1. Mi chiamo la signora Antonietta Rosa e sono un negoziante. Noto che al momento sono come il più felice. Vengo in testimonianza di un prestito tra privati ​​che ho appena ricevuto. Ho ricevuto il mio prestito grazie al servizio del signora maria.franchesca. Ho avviato le pratiche con lui martedì scorso e venerdì 11:35, poi ho ricevuto conferma che il bonifico della mia richiesta di €55000 mi era stato inviato sul mio conto e avendo consultato molto presto il mio conto corrente bancario, con mia grande sorpresa il il trasferimento è stato ricevuto. Ecco la sua email: maria.franchesca229@gmail.com o lambertk727@gmail.com

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