LA CINA DEVE FAR FRONTE AD UN’ ONDATA DI RICHIESTE DI RIDUZIONE DEL DEBITO PER I PROGETTI "BELT AND ROAD INITIATIVE"
A detta di alcuni consulenti politici e banchieri cinesi, interpellati dal Financial Times, Pechino sta ora prendendo in considerazione una serie di risposte, tra cui la sospensione dei pagamenti degli interessi sui prestiti erogati dalle istituzioni finanziarie cinesi, ma è improbabile che la Cina sia disposta a tagliare o cancellare i debiti.
Oggi, a fronte di richieste concrete, da parte di molti paesi, di rinegoziare le condizioni dei prestiti (che non sono comunque da considerarsi “aiuti”) e/o concludere nuovi accordi, la Cina dovrà cercare almeno di recuperare il capitale, più un interesse moderato, come viene riportato da un ricercatore della “China Development Bank” banca che, insieme alla “Export-Import Bank of China”, punta a finanziare centinaia di miliardi di dollari in prestiti ai progetti BRI in tutto il mondo; prestiti emessi comunque secondo valori di mercato.
Come si evince dalla tabella riportata nell’articolo del Financial Times, la maggior parte dei 138 paesi che hanno aderito ufficialmente alla BRI sono paesi in via di sviluppo, molti con i rating di credito più bassi al mondo e ad alto rischio.
Ad un recente meeting del G20 la Cina si è impegnata a sospendere per tutto l’anno le rate dovute dai paesi a basso reddito, soprattutto africani, ed a gestire le condizioni del rimborso dei prestiti con negoziati bilaterali, già avviati, in cui ha maggiore potere contrattuale.
Per impedire quindi ai beneficiari del prestito di fallire, minando così l’interesse stesso della Cina, diverse opzioni sono all’esame, ovvero, dalla sospensione del pagamento degli interessi sui prestiti, riduzione dei tassi di interesse di alcuni punti percentuali o azzeramento degli stessi, fino alla riprogrammazione delle condizioni dei prestiti, tenuto soprattutto conto dei “fondamentali” di ciascun paese beneficiario.
Mostrare quindi una certa flessibilità nei confronti dei debitori è anche nell’interesse della Cina che oggi si trova ad affrontare un delicato equilibrio tra il mantenimento delle relazioni con i paesi BRI e il tentativo di limitare i mancati introiti legati ai rimborsi del debito.
Infine, secondo “Fitch Solutions” in un rapporto di ricerca pubblicato il mese scorso “ i progressi dei progetti infrastrutturali BRI subiranno uno stop a causa della pandemia” ed ha aggiunto “poiché l'economia globale sprofonda in una recessione, è improbabile che i paesi BRI assumano nuovi debiti per finanziare nel breve termine nuovi progetti".
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