lunedì 2 dicembre 2019

IL NUOVO LIBRO DI SERGIO BOLOGNA


Quando si varca la soglia degli 80 anni ci si chiede spesso quanto tempo ancora ci resta. Non vorrei che qualcuno pensasse che questi scritti sono il frutto di una patetica corsa contro il tempo. No, no, la gran parte delle cose che scrivo è determinata da situazioni contingenti, da sollecitazioni di altre persone, perlopiù da richieste d’interventi a convegni o incontri oppure da proposte di collaborazione a opere collettive. Spesso però sono prosecuzioni di discorsi iniziati da lungo tempo, precisazioni di tesi enunciate in altri contesti storici.
Perciò danno l’impressione ogni tanto di essere le classiche ripetizioni, tipiche di chi, in età senile, suole tediare gli ascoltatori raccontando tre volte di seguito, nella stessa serata, la medesima storia. Pur consapevole del rischio cui vado incontro pubblicando queste cose prodotte da ottantenne – rischio di annoiare o di apparire troppo narcisista, essendo in parte già pubblicate qua e là – mi pare che valga la pena metterle insieme, per verificare se sono riuscito in questi anni ad esprimerle in modo che, pur trattando temi diversissimi, risulti chiaro il filo che le unisce.
Sono tre i campi d’interesse cui fanno riferimento: la storia contemporanea, le trasformazioni del lavoro e la logistica, in particolare il suo segmento marittimo-portuale.
La storia contemporanea è la materia in cui mi sono laureato e che ho insegnato all’università, ma di essa fa parte anche la mia esperienza politica, la mia attività di militante, è storia che ho ricostruito dai documenti e storia che ho vissuto. Gli altri due campi d’interesse sono invece capitati per caso nel mio percorso, si sono materializzati quando a 50 anni ho dovuto ricominciare daccapo. A questa frattura esistenziale però non ha fatto riscontro alcuna frattura mentale, culturale. Anzi, il mio metodo di pensiero è rimasto lo stesso. Ed è questo che conferisce unitarietà al trattamento di argomenti così distanti tra loro, sia pure con notevolissimi intrecci.
Sergio Bologna

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