PORTO
DI TRIESTE: CONTINUA LA CRESCITA DEL TRAFFICO FERROVIARIO
Dati
del primo semestre 2019: bene il trasporto su ferro (+ 7%), doppia cifra per il
settore container (+ 13%)
IL PICCOLO |
Trieste, 20 settembre 2019
– Sempre più sostenibile il porto di Trieste grazie al trasporto su ferro, in
crescita del 7,37% (5.171 treni movimentati) nel primo semestre 2019 rispetto
allo stesso periodo del 2018. Doppia cifra per la crescita del settore container,
il cui incremento rispetto alla prima frazione dell’anno precedente è del
13,33% per un totale di 391.068 TEU movimentanti. Bene infine il settore delle
rinfuse solide, che registra un +27,55% con 1.010.302 tonnellate . Sono questi
i principali dati di traffico dello scalo
registrati nel I semestre 2019 e presentati ad una platea di oltre 400
player internazionali e nazionali della logistica dal presidente dell’Autorità
di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Zeno D’Agostino al “Trieste Intermodal
Day - TID”, nuovo incubatore sulla logistica e l’intermodalità europea del
futuro.
“La caratteristica
principale del porto di Trieste è il fatto di essere soprattutto europeo. Ci
occupiamo al 90% di un bacino di mercato che lavora per l’Europa, quella
centrale, dell’Est e del Nord, di conseguenza impieghiamo molto i collegamenti
ferroviari, esattamente l’opposto di ciò che avviene nel resto d’Italia e
d’Europa, perché i nostri mercati di riferimento possono essere lontani anche
un migliaio di chilometri” spiega D’Agostino. “Nel settore dei container,
collegato a tutto il traffico intercontinentale con il Far-East, ben il 55% del
movimentato che sbarca o si imbarca a Trieste usa la ferrovia. Questo
indicatore è in continua crescita e già oggi supera la quota del 50% che l'UE
ha posto come obiettivo di trasferimento modale del traffico europeo di merci
per il 2050”.
Una performance, quella
del ferro, che sta acquisendo un valore sempre più rilevante. Nel Punto Franco
Nuovo i treni sono stati 4.007 con una variazione positiva del +6,68%, trainata
dai risultati del terminal container con 1.944 treni (+24,38%) e del molo V con
1.204 treni (+17,23%). Buoni anche i risultati del porto industriale, che ha
raggiunto i 1.164 treni (+9,81%). Anche il settore delle autostrade del mare, a
naturale vocazione stradale, tende a virare verso la rotaia: il 24% di tutti i
camion imbarcati o sbarcati a Trieste, principalmente da e verso la Turchia,
oggi è trasferito su treno, a beneficio della rete autostradale europea che può
essere sgravata da tale traffico.
“Questa è la roadmap per
un porto competitivo come il nostro – afferma D’Agostino – in grado di
incrementare i traffici guardando anche alla sostenibilità ambientale. A
Trieste possiamo e dobbiamo fare entrambe le cose. Per questo abbiamo lanciato
l’incubatore TID proprio in questa città, in questo porto, che da sempre ha la
ferrovia nel suo DNA”.
Nonostante una lieve
flessione dei volumi totali delle merci movimentate nei primi sei mesi
dell’anno, pari al -1,44% con 30.721.066 tonnellate complessive, i dati di
traffico del porto di Trieste dimostrano performance positive nelle principali
categorie merceologiche, tra cui come detto spiccano il settore container e
quello delle rifuse solide. Lieve calo rispetto al I semestre del 2018 invece
per il settore delle rinfuse liquide, con 21.102.476 tonnellate (-1,87%) e per
il settore delle merci varie (-2,98%). Nuovo decremento infine per il comparto
Ro-Ro, che nel primo semestre ha segnato una flessione del -28% con 111.987
unità transitate.
qui è presente un ulteriore chiarimento sulla vicenda
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