domenica 4 agosto 2019

BELT AND ROAD TRIESTE UN'OTTIMA PAGINA FACEBOOK

Prima domenica d'agosto. Oggi possiamo fare le cose con un po' di calma. iniziamo quindi con il segnalarvi una buona pagina di Facebook che ha molto a che fare con i temi che sono oggetto delle nostre domande.



Le notizie sono originali e da provenienza verificata, insomma non è una pagina di fake news. Certo che poi ognuno deve fare la fatica di capire le ricadute delle notizie e i nessi. In qualche caso i commenti aiutano il lettore a comprendere i termini della questione come nel caso che riportiamo. Facile capire bene il problema quando uno dei due commentatori che si confrontano è Stefano Visintin presidente dell'Associazione Spedizionieri di Trieste.

Si parla degli investimenti ungheresi nel porto di Trieste, la mappa è produzione FAQTRIESTE.




dalla pagina Facebook : Belt and Road - Trieste

1 agosto alle ore 20:42 ·

Uno dei vantaggi dell'utilizzo del porto di Trieste è la sua posizione, essendo più vicino all'Ungheria rispetto a Costanza, che ha movimentato finora le merci ungheresi.
Secondo gli obiettivi del governo Orban, le società ungheresi possono ora raggiungere l'uscita marittima, stradale o ferroviaria entro 24 ore. Che, usando il collegamento di Costanza era impossibile.
Inoltre, il porto di Trieste godrà di un certo grado di autonomia e l'amministrazione doganale e burocratica sarà realizzata secondo la legislazione e le norme ungheresi  (???), un altro vantaggio per le compagnie magiare"

fonte:  Qmagazine, 01/08/19


commenti :

Stefano Visintin " l'amministrazione doganale e burocratica sarà realizzata secondo la legislazione e le norme ungheresi, un altro vantaggio per le compagnie magiare". Questo non credo proprio.
In primis perché il codice doganale è unico per tutti i paesi dell'Unione Europea. In secundis perché il sito individuato ricadrebbe nel punto franco istituito per atto del Commissario di Governo del FVG: fin che le merci rimanessero al suo interno, andrebbero considerate allo stato estero; nel momento in cui varcassero le porte del punto franco, sarebbero soggette alle verifiche e controlli dell'ufficio doganale di competenza, cioè quello di Trieste Porto Industriale.

Stefano Fierro ma Trieste è Territorio Libero per tutti tranne che per i triestini, gli ungheresi conoscono il Trattato di Pace meglio dei triestini...

Stefano Visintin  vero ! Infatti "Le autorità del Territorio Libero saranno autorizzate a procedere ad ispezioni in Porto Franco nella misura che sarà necessaria per far rispettare i regolamenti doganali o gli altri regolamenti del Territorio Libero, per la prevenzione del contrabbando" (Allegato VII al Trattato di Pace di Parigi - art.8) . "Il Territorio Libero e gli Stati che assumono le obbligazioni nascenti dal presente Strumento... non applicheranno, per quanto concerne il movimento delle merci a destinazione od in provenienza del Porto Franco, alcuna misura discriminatoria in materia di tariffe, servizi, dogane, regolamenti sanitari, di polizia o di ogni altra natura." (art.16 comma 2). Quindi i Romeni (essendo l'articolo postato di un giornalista romeno preoccupato dei traffici di Costanza) NON conoscono il Trattato di Pace, ma usano la notizia per creare nei lettori l'idea che a Trieste lavoriamo fuori dalle regole comuni europee, il che non è.

Stefano Fierro interessante...ma...
https://www.facebook.com/FreeEste/videos/1341552415995150/

Stefano Visintin certamente, fin che la merce resta all'interno del porto franco. Ma se in porto franco "non siamo in Italia, non siamo in Unione Europea", non possiamo neanche essere in Ungheria

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