al Segretario Generale Camera
del Lavoro Cgil Livorno
Fabrizio Zanotti
Segretaria Filt Cgil
Livorno
Maria Luisa Lironi
OGGETTO:
Solidarietà ai 5
lavoratori portuali ALP licenziati
Le segreterie della CGIL e
della FILT di Trieste esprimono la piena solidarietà ai 5 portuali livornesi,
dipendenti dell'Agenzia del Lavoro Portuale di Livorno(ALP), ingiustamente
licenziati in quanto "colpevoli" di aver difeso il proprio posto di
lavoro e quello dei propri colleghi.
Esigere il rispetto delle norme che
regolano le attività e le operazioni portuali non solo è un diritto dei
lavoratori, ma diventa a sua volta, un dovere da parte dell' Autorità preposta
nel farle rispettare.
Seppure la legge e i
regolamenti, sono sufficientemente chiari su quali sono le attività e come
devono essere espletate dai singoli soggetti che operano nei porti, è noto che
nei Porti italiani, le interpretazioni su come applicarli non sono stati
univoci, anzi.
Nel contempo però va ribadito, che non possono esserci degli
art. 16 che lavorando in "appalto" svolgono operazioni portuali
avvalendosi di mezzi del terminalista, questo può farlo soltanto l' art. 17 ,
che per l'appunto serve per coprire i così detti picchi di lavoro, fornendo la
manodopera necessaria.
Quindi essersi opposti a questa situazione, che si stava
verificando in uno dei terminal del Porto di Livorno, è stato un atto assolutamente
corretto, che evidenzia viceversa un
insufficiente controllo da
parte della locale Autorità Portuale.
Del resto, mettere in
discussione o addirittura ridimensionare il ruolo dell'art. 17 a favore degli
art.16, è una prassi in molti scali italiani, alla quale il sindacato si è
sempre opposto, ritenendo viceversa fondamentale, soprattutto nell'ottica dei
profondi cambiamenti che stanno interessando i trasporti marittimi, l'ulteriore
sviluppo e di questo strumento.
Nei più importanti Porti del nord Europa,
questo è già stato realizzato, creando i pool di manodopera, che sopperiscono
in modo straordinario alle nuove esigenze dei terminalisti e degli armatori.
Casi simili, ovvero del non rispetto delle regole, sono ormai frequenti anche
in altri scali nazionali e Trieste ha avuto negli anni passati situazioni, che
non collimavano assolutamente con le regole previste.
Ma le lotte dei
lavoratori, assieme ad un approccio costruttivo della nuova dirigenza dell'
Autorità di Sistema Portuale triestina, hanno portato alla riscrittura del
Regolamento delle operazioni portuali, che ha definitivamente eliminato
qualsiasi possibile interpretazione di comodo, da parte di chi non intendeva
applicare correttamente le norme.
Questo intervento ha altresì ridato all'art.
17 quel ruolo che la legge 84/94 aveva previsto, creando anche nel nostro Porto
l'Agenzia per il Lavoro Portuale, che con personale altamente specializzato sta
garantendo la piena operatività in tutti i terminal dello scalo triestino.
La CGIL e la FIL T di
Trieste nel ritenere illegittime le motivazioni, che hanno portato al
licenziamento dei 5 portuali livornesi, chiedono il ritiro dei licenziamenti e
il reintegrò immediato dei cinque lavoratori.
per
le segreterie
Michele
Piga
Nessun commento:
Posta un commento