Chi segue questo nostro blog ormai ha dimestichezza con gli impianti siderurgici italiani e con le manovre che vanno avanti da anni nelle varie città dove sono collocati. Eppure la dimestichezza non basta e anche per noi comincia ad essere difficile seguire le promesse, i progetti , i piani industriali e le promesse inevitabili di acquisto e licenziamenti. Proviamo a fare alcune domande che ricordano la favola del pulcino che piange nella steppa.
Non è detto che se una multinazionale dell'acciaio compera la fabbrica i lavoratori possono stare tranquilli. Proviamo a capire perchè ?
Arcelor già oggi è leader dell'acciaio in Europa con una produzione di 90 milioni di tonnellate all'anno alle quali con l'acquisto dell'Ilva - l'impianto più grande del continente - ne aggiungerebbe altre 11.
Per evitare lo stop europeo per via di un quasi monopolio, gli avvocati di Arcelor una decina di giorni fa hanno proposto a Bruxelles di dismettere quattro impianti in Italia, Belgio, Repubblica ceca e Romania.
Da questo articolo di Repubblica veniamo a scoprire che Arcelor Mittal chiuderebbe in Italia lo stabilimento
siderurgico di Piombino.
Ma lo stabilimento siderurgico di Piombino non era quello che doveva essere risanato e messo nuovamente in funzione dal gruppo ARFEFI ?
Non era Jindall - gruppo indiano - a sostituire ARFEFI nell'acquisto di Piombino ?
Accanto ai dazi e alle misure protezionistiche di Trump in difesa delle produzioni d'acciaio statunitensi dobbiamo registrare anche problemi noti da anni sul monopolio europeo nella produzione d'acciaio di Arcelor Mittal ?
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