MALA SANITÀ IN FVG
L’ultima
della mala sanità regionale è la notizia apparsa oggi (29 marzo) sul Messaggero
Veneto di un pensionato che ha dovuto attendere 12 ore al pronto soccorso dell’ospedale di
Tolmezzo, dalle 9 del mattino alle 10 di sera. Non è colpa dei
medici e degli infermieri se appunto mancano gli uni e gli altri per curare i
malati: anzi essi sono le prime vittime di una riforma insana. Oggi, inoltre,
abbiamo appreso dal TG3 regionale delle enormi difficoltà di aprire per il
prossimo fine settimana il pronto soccorso di Lignano perché non si trovano 4,
diconsi quattro e non quaranta o quattrocento, infermieri da spostare colà,
nell’ambito della medesima azienda.
Gli ospedali sono ridotti al lumicino e sono ben sotto le loro
stesse necessità!
Questo
solo per citare due delle innumerevoli situazioni catastrofiche che la
riforma Serracchiani-Telesca ha
generato. Riforma politicamente ideologica catapultata dall’alto neanche che le
suddette due, fossero depositarie del Verbo, imposta e difesa con arroganza e,
come quella delle UTI, al di là di ogni logica e buonsenso.
Ha
ragione Fedriga a dire che si dovrà cominciare dalle macerie ed ha torto Bolzonello che
contrattacca accusandolo di parlare per slogan. Ma, benedetto il Signore, di
fronte ad una situazione simile non è utile anzi obbligatorio sottolineare
quello che è stato fatto per evitare di portare avanti il disastro? Non è forse
necessario ammettere che bisogna procedere con prudenza ed incominciare con il
parlare con chi se ne intende e non con politici da strapazzo? E, d’altro
canto, cosa ha fatto Bolzonelloquando
disse giorni fa che la riforma sanitaria e delle UTI andavano modificate?
Parlava anch’egli per slogan, come lui dice di Fedriga?
Del resto
basta andare in giro, parlare con amici e conoscenti per capire la situazione:
non se ne trova uno che non confermi come in questi cinque anni la sanità, sia
oggi precipitata. Certo non parliamo delle eccellenze, delle specializzazioni
altissime che sono dovute ai medici ed alle loro attrezzature. Parliamo della
sanità quotidiana, la prevenzione, la prenotazione delle visite ai CUP, il
pronto soccorso: mesi di attesa nel primo caso, ore e giornate intere nel
secondo.
Il massimo poi si è visto, e lo abbiamo già detto su queste
pagine, quando la Corte dei conti, dopo un lavoro di indagine ed una relazione
letta per sintesi ha certificato il netto peggioramento del sistema sanità del
Friuli Venezia Giulia dal 2013 al 2016: un giudizio impeccabile che non si basa
evidentemente sui dati di comodo o letti interessatamente e così sbandierati
dalla presidente, ma che è terzo ed oggettivo e certifica il fallimento, forse
il peggiore, di un governo fallimentare che ha fatto retrocedere la nostra
Regione nelle posizioni basse delle classifiche nazionali.
Ecco proprio a questi giudizi oggettivi la Serracchiani aveva
risposto con slogan, se non proprio con offese alla magistratura contabile
tacciandola di fare politica e di incompetenza.
Lo stesso candidato del PD che inconsapevolmente ha detto cose
similari incominciando la sua campagna elettorale, ci deve spiegare come e cosa
intenda fare concretamente quando ha annunciato che quelle due grandi (sic!)
riforme vanno a suo dire modificate.
Sarebbe bene che fosse cioè più preciso senza dimenticare che in
questi cinque anni di riforma lui non era al Parlamento, come Fedriga ma,
guarda un po', era il vicepresidente di quella giunta che le ha fatte, imposte
e difese come intoccabili e perfette.
Lì, 29 marzo 2018
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