Miro Cerar è storia, il secondo binario resta
La Corte
Suprema ha deciso. E’ necessario un nuovo referendum sul secondo binario. Dopo
la decisione della Corte Suprema è chiaro che il vincitore è Vili Kovačič, il
maggiore perdente invece Miro Cerar, che questa sera ha dato le dimissioni. Ad
essere sconfitti sono anche i costruttori, poiché l’affare da un miliardo di Euro è appeso ad un filo.
Il Governo
ha definito il secondo binario come un progetto chiave per lo sviluppo ed uno
dei progetti maggiori. Il nuovo colpo assestato al progetto sul secondo binario
è stato definito da Cerar come “la goccia che fa traboccare il vaso”. Alla
conferenza stampa di ieri Cerar ha effettivamente detto che le decisioni dei
tribunali vanno rispettate, tuttavia ha alluso al dubbio sul lavoro dei
tribunali, in quanto il Tribunale avrebbe emesso la sentenza tre ore dopo la
sua testimonianza.
Cosa ha indotto Cerar alle dimissioni
Su cosa
decideva infine la Corte Suprema? Semplificando: sul fatto, se il Governo di
Miro Cerar ha usato in maniera onesta i denari dei contribuenti ed aveva
informato in maniera corretta i cittadini su vantaggi e pecche del secondo
binario. Decidevano anche sulla questione se un diverso comportamento del
Governo avrebbe potuto influire sull’esito del referendum sul secondo binario,
nel quale le persone hanno propeso per la costruzione (dello stesso).
La Corte Suprema: una campagna inammissibilmente unilaterale
Il Giudice
supremo Erik Kerševan, nella motivazione della Sentenza sulla invalidazione
dell’esito del referendum sulla legge sul secondo binario ha detto, che la
“campagna referendaria del Governo è stata inammissibilmente unilaterale”, in
quanto “nella medesima sono state enfatizzati solo gli effetti positivi della
conferma della legge sul secondo binario e quelli negativi, che sarebbero
derivati dal rigetto della legge, ma non anche i possibili rischi che comporta
la conferma”. Già la Corte costituzionale, dice Kerševan, ha nel frattempo
rilevato che il Governo deve informare l’opinione pubblica in maniera
realistica, completa e trasparente, e solo in tale modo può utilizzare il
denaro del bilancio (statale).
Per la Corte
Suprema è di importanza decisiva, “che la citata legge deve, senza riguardo
agli ulteriori costi del referendum ed alle possibili altre conseguenze, essere
confermata o rigettata con referendum, sulla cui correttezza e sul cui esito
non ci deve essere alcun ragionevole dubbio.”
Il Governo ha usato il vostro denaro anche per “fake
news” su novemila posti di lavoro
Uno dei
messaggi di questa campagna che la Corte Suprema ha definito come
inammissibilmente unilaterali, è anche quello sui novemila posti di lavoro che
saranno creati dal secondo binario. Quando abbiamo chiesto loro come hanno
effettuato tale calcolo, abbiamo ricevuto una risposta sorprendente.
“L’Organizzazione internazionale 'International Global Organization' (avevano
in mente la International Labour Organization, op. a.) nello studio “Investment
in infrastructure – an efective tool to create decent jobs” dell’anno 2010
cita, che 1 miliardo di dollari americani in grandi progetti infrastrutturali
in paesi sviluppati crea direttamente o indirettamente 28.000 posti di
lavoro./…/. Nel caso del progetto sul secondo binario, abbiamo valutato in
maniera molto conservativa, che l’effetto sulla crescita dell’occupazione
raggiungerà un terzo dell’effetto citato
nello studio sopra menzionato.” Detta in parole semplici: hanno trovato
uno studio che faceva al caso loro, diviso il risultato per 3, e facendo ciò,
hanno anche più volte citato erratamente l’organizzazione che ha redatto lo
studio.
Il vincitore Vili Kovačič
A Vili
Kovačič può venire il sorriso. Ha vinto in tribunale ed ha tolto lo scalpo al
Presidente del Governo.
Il vincitore
indiscusso – così è per ora, fino al nuovo referendum – è l’economista ed
attivista (Noi contribuenti non molliamo) Vili Kovačič. Le argomentazioni, che si tratta di un progetto molto
costoso sono state ignorate, il Parlamento ha approvato la legge sulla
costruzione del secondo binario e l’unica possibilità per fermare il progetto
era il referendum. Ha iniziato a raccogliere le firme, e quando sembrava che
non ce la farà a raccoglierle, il partito SDS ha assicurato il principale aiuto
logistico. Durante la campagna le posizioni del Governo sono state
rappresentate in maniera spiccatamente unilaterale, per questo motivo la
Suprema Corte ha deciso, che il referendum va eseguito nuovamente.
Vili Kovačič
può capitalizzare la vittoria alle prossime elezioni, infatti parteciperà alle
elezioni con il partito (Noi contribuenti non molliamo). Se ciò sarà
sufficiente per una possibile entrata in Parlamento, si vedrà.
Cosa significa la decisione per il secondo binario
La decisione
della Corte Suprema di per sé per il progetto non ha alcun significato, il
referendum andrà ripetuto. Finora è chiaro, che per la preparazione del
progetto ci sono stati 60 milioni di Euro di costi cui andranno aggiunti i
costi per la ripetizione del referendum. Il progetto è stato stimato in un
miliardo di Euro, mentre la storia dei progetti megalomani ha fatto vedere che
questi normalmente diventano più costosi. Se fermeremmo il progetto – ora c’è
ancora tempo – i contribuenti potrebbero anche essere tra i vincitori.
Luka Koper e
Ferrovie dello Stato slovene sono giocatori secondari in questa storia.
L’infrastruttura rappresenta la gola stretta per lo sviluppo di Luka Koper, ma per superare
questo problema sono a disposizione soluzioni più economiche.
Abbiamo proprio bisogno del secondo binario?
Su questo le
opinioni sono piuttosto contrastanti. Il Ministro delle Infrastrutture Peter
Gašperšič, prima di diventare Ministro, affermava che non abbiamo bisogno del
secondo binario per almeno altri 30 anni. Quando è diventato Ministro, ha
cambiato idea. Gli imprenditori hanno appoggiato la costruzione del secondo
binario. La posizione del Finance è che abbiamo bisogno del secondo binario, ma
non ad un costo così elevato.
Quanto costerebbe la costruzione del secondo binario?
La
costruzione, se questa avrà mai luogo, dovrebbe costare vicino al miliardo di
Euro, e questa è anche una delle ragioni per l’opposizione di molti al
progetto. La struttura finanziaria per ora consiste in: 200 milioni di Euro di
capitale iniziale è messo a disposizione dal Ministero per le Finanze, 200
milioni di Euro saranno prevedibilmente garantiti dai partner ungheresi, circa
250 milioni dovremmo ottenerli in contributi europei a fondo perduto, di cui
sono già approvati 234 milioni, il rimanente, circa 300 milioni dovremmo
riceverli in forma di prestiti dalla BEI con la garanzia del cosiddetto fondo
Juncker.
La costruzione del secondo binario conviene?
Il Forum
internazionale dei trasporti presso l’OECD in uno studio del 2015 ha definito
il progetto come un rischio troppo grande per la Slovenia ed i contribuenti. Nello
studio hanno scritto, che vi è una probabilità molto elevata che, stante il
traffico attuale, allo Stato l’investimento non può essere ricompensato.
Che il secondo binario non convenga è stato accertato anche dall’analisi della Società PNZ nella quale hanno scritto: “Gli esiti dell’analisi economica indicano che l’investimento in questione su scala dell’Europa centrale, nell’arco di 30 anni, non trova giustificazione economica. L’attuale valore economico netto dell’investimento è negativo. I benefici diretti ed indiretti, anche a livello dell’Europa centrale in un lasso temporale di 30 anni, non sono tali da giustificare l’investimento, i vantaggi a livello della Slovenia sono ancora notevolmente inferiori, perciò a tale livello l’investimento è ancor meno economicamente giustificato.”
Pubblicato 14.03.2018 ore 18:00 vai all'articolo originale
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