mercoledì 14 febbraio 2018

I CORRETTIVI DELLA RIFORMA SONO LEGGE

ROMA – E alla fine la Gazzetta Ufficiale di venerdì scorso ha pubblicato il dibattuto decreto con i “correttivi” alla riforma portuale. 

La Gazzetta n. 33 del 9 febbraio, serie generale, riporta il testo del decreto legislativo 13 dicembre 2017 n.232 come “disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 4 agosto 2016 concernente le autorità portuali”. Decreto su proposta del ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione (Madia) di concerto con il ministro dell’economia e finanze (Padoan) e del ministro delle infrastrutture e trasporti (Delrio). Il tutto controfirmato dal presidente del consiglio Gentiloni.

Con la pubblicazione, il decreto entra immediatamente in vigore, salvo indicazioni contrarie. È già in vigore uno dei punti più controversi, l’esclusione dai comitati di gestione dei sistemi portuali dei sindaci (art.6 comma d) del decreto) e dei politici eletti in cariche amministrative. Lo stesso articolo (comma 1) limita il diritto di voto del rappresentante dell’autorità marittima nei comitati “alle sole materie di propria competenza”. Ancora: i comitati di gestione possono funzionare anche in presenza di solo la metà più uno dei componenti, con la possibilità di completarli con “designazione successiva”.


L’esclusione dei sindaci è così codificata: “Non possono essere designati e nominati quali componenti dei comitati di gestione coloro che rivestono incarichi di componente di organo di indirizzo politico, anche di livello regionale e locale, o che sono titolari di incarichi amministrativi di vertice o di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico. I componenti nominati che rivestono i predetti incarichi decadono di diritto alla data di entrata in vigore della presente disposizione. 

Il regime di inconferibilità opera anche per il periodo successivo alla cessazione dell’incarico”. Tradotto: anche chi si dimettesse da sindaco, da amministratore pubblico etc. non potrà far parte dei comitati di gestione.

Altri punti significativi: la pianificazione si allarga al “sistema” non solo al porto o ai porti principali; il comitato di gestione, sentito l’organo di partenariato (art 12) istituisce e disciplina l’organizzazione, il funzionamento e il monitoraggio dello “sportello unico amministrativo”; sono possibili (art.14) “varianti localizzate” ai piani regolatori vigenti, in attesa del piano regolatore di sistema, “purché avvengano entro il 31 dicembre 2019”.





GENOVA - E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 febbraio scorso e entrerà in vigore il 24 febbraio prossimo il cosiddetto 'correttivo porti', il decreto legislativo 13 dicembre 2017, n. 232, recante le 'disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169', il provvedimento con il quale è stata varata la riforma del sistema portuale italiano delineata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. Il decreto, la cui formulazione definitiva non presenta sostanziali variazioni rispetto alla versione approvata dal Consiglio dei Ministri nel dicembre 2017, interviene su diversi aspetti della materia oggetto della riforma portuale, a partire dalle procedure per la definizione e approvazione del piano regolatore di sistema portuale, che ogni Autorità di Sistema Portuale (AdSP) deve adottare e che si compone di un documento di pianificazione strategica di sistema e del piano regolatore portuale.

Nella norma viene poi chiarito che non possono essere nominati quali componenti dei Comitati di gestione delle authority "coloro che rivestono incarichi di componente di organo di indirizzo politico anche di livello regionale e locale o che sono titolari di incarichi amministrativi di vertice o di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico". I componenti nominati nei Comitati che rivestono tali incarichi decadranno di diritto il 24 febbraio, data di entrata in vigore del decreto. Tra le novità introdotte, la possibilità per le authority di utilizzare fino al 15% dei proventi delle tasse di imbarco e sbarco per finanziare piani operativi di intervento "finalizzati alla formazione professionale per la riqualificazione o la riconversione e la ricollocazione" dei lavoratori portuali. 

 ESPERIMENTO

Scaricate sul vostro personal computer il decreto di cui abbiamo scritto


ed ora armati di pazienza e fai tutte le variazioni e i correttivi indicati in 5 pagine dattiloscritte con carattere piccolo e poi capisci perchè le varie testate approfondiscono uno o due al massimo dei correttivi proposti. Quando a un terzo del lavoro esclamerai a voce alta " Evviva la burocrazia borbonica " sappi che ci siamo già passati anche noi. Buona serata !

LA FAQ TRIESTE DOMANDA DEL GIORNO 

Ben sapendo che la questione dei componenti dei comitati di gestione prende la mosse dai fatti di Livorno dove l'AdSP vuole estromettere il sindaco Nogarin, che ricadute ci saranno sul comitato di gestione dell'AdSP di Trieste ? 

Nessun commento:

Posta un commento