ROMA – E alla fine la Gazzetta Ufficiale di venerdì
scorso ha pubblicato il dibattuto decreto con i “correttivi” alla riforma
portuale.
La Gazzetta n. 33 del 9 febbraio, serie generale, riporta il testo
del decreto legislativo 13 dicembre 2017 n.232 come “disposizioni integrative e
correttive del decreto legislativo 4 agosto 2016 concernente le autorità portuali”.
Decreto su proposta del ministro per la semplificazione e la pubblica
amministrazione (Madia) di concerto con il ministro dell’economia e finanze
(Padoan) e del ministro delle infrastrutture e trasporti (Delrio). Il tutto
controfirmato dal presidente del consiglio Gentiloni.
Con la pubblicazione, il decreto entra immediatamente in
vigore, salvo indicazioni contrarie. È già in vigore uno dei punti più
controversi, l’esclusione dai comitati di gestione dei sistemi portuali dei
sindaci (art.6 comma d) del decreto) e dei politici eletti in cariche
amministrative. Lo stesso articolo (comma 1) limita il diritto di voto del
rappresentante dell’autorità marittima nei comitati “alle sole materie di
propria competenza”. Ancora: i comitati di gestione possono funzionare anche in
presenza di solo la metà più uno dei componenti, con la possibilità di
completarli con “designazione successiva”.
L’esclusione dei sindaci è così codificata: “Non possono
essere designati e nominati quali componenti dei comitati di gestione coloro
che rivestono incarichi di componente di organo di indirizzo politico, anche di
livello regionale e locale, o che sono titolari di incarichi amministrativi di
vertice o di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo
pubblico. I componenti nominati che rivestono i predetti incarichi decadono di
diritto alla data di entrata in vigore della presente disposizione.
Il regime
di inconferibilità opera anche per il periodo successivo alla cessazione
dell’incarico”. Tradotto: anche chi si dimettesse da sindaco, da amministratore
pubblico etc. non potrà far parte dei comitati di gestione.
Altri punti significativi: la pianificazione si allarga
al “sistema” non solo al porto o ai porti principali; il comitato di gestione,
sentito l’organo di partenariato (art 12) istituisce e disciplina
l’organizzazione, il funzionamento e il monitoraggio dello “sportello unico
amministrativo”; sono possibili (art.14) “varianti localizzate” ai piani
regolatori vigenti, in attesa del piano regolatore di sistema, “purché
avvengano entro il 31 dicembre 2019”.
GENOVA - E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9
febbraio scorso e entrerà in vigore il 24 febbraio prossimo il cosiddetto
'correttivo porti', il decreto legislativo 13 dicembre 2017, n. 232, recante le
'disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 4 agosto 2016, n.
169', il provvedimento con il quale è stata varata la riforma del sistema
portuale italiano delineata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Graziano Delrio. Il decreto, la cui formulazione definitiva non presenta
sostanziali variazioni rispetto alla versione approvata dal Consiglio dei
Ministri nel dicembre 2017, interviene su diversi aspetti della materia oggetto
della riforma portuale, a partire dalle procedure per la definizione e
approvazione del piano regolatore di sistema portuale, che ogni Autorità di
Sistema Portuale (AdSP) deve adottare e che si compone di un documento di
pianificazione strategica di sistema e del piano regolatore portuale.
Nella norma viene poi chiarito che non possono essere nominati quali componenti dei Comitati di gestione delle authority "coloro che rivestono incarichi di componente di organo di indirizzo politico anche di livello regionale e locale o che sono titolari di incarichi amministrativi di vertice o di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico". I componenti nominati nei Comitati che rivestono tali incarichi decadranno di diritto il 24 febbraio, data di entrata in vigore del decreto. Tra le novità introdotte, la possibilità per le authority di utilizzare fino al 15% dei proventi delle tasse di imbarco e sbarco per finanziare piani operativi di intervento "finalizzati alla formazione professionale per la riqualificazione o la riconversione e la ricollocazione" dei lavoratori portuali.
ESPERIMENTO
Scaricate sul vostro personal computer il decreto di cui abbiamo scritto
ed ora armati di pazienza e fai tutte le variazioni e i correttivi indicati in 5 pagine dattiloscritte con carattere piccolo e poi capisci perchè le varie testate approfondiscono uno o due al massimo dei correttivi proposti. Quando a un terzo del lavoro esclamerai a voce alta " Evviva la burocrazia borbonica " sappi che ci siamo già passati anche noi. Buona serata !
LA FAQ TRIESTE DOMANDA DEL GIORNO
Ben sapendo che la questione dei componenti dei comitati di gestione prende la mosse dai fatti di Livorno dove l'AdSP vuole estromettere il sindaco Nogarin, che ricadute ci saranno sul comitato di gestione dell'AdSP di Trieste ?
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