La settimana che si è aperta ieri è ricca di appuntamenti sulla questione portuale e i correttivi della Riforma. Leggiamo l'agenda aggiornata che sabato scorso il direttore della Gazzetta Marittima ha pubblicato
LIVORNO – Proviamo un attimo, se volete, a riordinarci le
idee. Il “ponte” dell’Immacolata ci può dare qualche momento di riflessione in
più, allentando i ritmi dell’impegno quotidiano. E allora, eccoci qui.
Prima riflessione: entro la fine della settimana prossima –
il tempo limite pare scatti venerdì 15 dicembre – la riforma portuale
Madia/Delrio dovrebbe veder approvati anche gli ultimi “correttivi”sui quali
s’è scatenata,come sempre accade, una furibonda rissa di dettaglio. Non c’è
solo lo scontro sui politici si o no nei comitati di gestione: ci sono
parecchie insoddisfazioni da parte dei presidenti di alcune delle principali
AdSP. Prendiamo Paolo Signorini, presidente del mar Ligure occidentale (Genova
, Savona e Vado: mica poco…).
A metà novembre dichiarava che la riforma non ha
aggiunto competitività ai sistemi portuali italiani, anzi. “Siamo in una
situazione di totale svantaggio competitivo – ha dichiarato all’Avvisatore
Marittimo – rispetto agli altri porti europei e del mondo. Abbiamo formule giuridiche,
procedimenti, adempimenti, del tutto incompatibili con la competizione
internazionale”. È stata tradita, secondo Signorini (ma non solo lui)
l’aspirazione a fare delle AdSP vere e proprie società per azioni, con il
controllo della Corte dei Conti ma in tempi compatibili con quelli
dell’economia, e non della burocrazia.
Seconda riflessione: abbiamo riportato nel numero scorso,
come molti altri organi di stampa, l’appello delle tre principali
organizzazioni degli operatori dei trasporti e dei terminal (Confetra,
Assiterminal e Assologistica) perché la legge di stabilità disinneschi la mina
dell’ICI/IMU sui terminal portuali. Gentiloni, Delrio e Padoan hanno sostenuto
un emendamento, che ha trovato però sempre nella burocrazia del governo (e nei
Comuni) forti opposizioni. E allora possiamo chiederci se davvero questo paese
deve essere governato da leggi antagoniste a seconda che prevalga l’una o
l’altra visione? Oppure se sarebbe l’ora che ci fosse un vero coordinamento,
specie sul piano dei diritti e dei doveri delle imprese ad avere norme chiare,
uniformi e calibrate sui reali vantaggi per l’economia generale?
Terza ed ultima riflessione: la settimana che arriva sarà
densa di appuntamenti assembleari.
Martedì 12 c’è l’assise “programmatica” di
Assoporti, (5 minuti dedicati a ogni presidente)
mercoledì l’assemblea
nazionale di Federagenti,
giovedì e venerdì al LEM di Livorno tre tavoli di
lavoro su zone franche, lavoratori dei porti e crociere.
In contemporanea, come
scritto in apertura, il governo deve varare i “correttivi” alla Riforma. Tanta
carne al fuoco. Non sarà troppa, e troppo tardi, con il pericolo che nella
marea delle chiacchiere, delle aspirazioni e delle proteste (ce ne saranno:
vedi Signorini ma non solo) si finisca con il consueto pasticciaccio di
compromesso? A pensar male…eccetera.
Antonio Fulvi
NOTA FAQTRIESTE A nostro parere andrebbe aggiunto lo sciopero indetto dalle Organizzazioni sindacali per il 15 dicembre 2017
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