Dietro lo shopping Fincantieri
c’è la Fondazione amica di Parigi. Il gruppo ha espugnato i cantieri Stx. Ma
solo grazie alla francofila Cassa di Trieste
Un
circoletto esclusivo di poteri forti locali, molto ben introdotti in Francia.
Mentre in Italia la stanno presentando trionfalisticamente come un’acquisizione
tricolore, in pochi sembrano aver voglia di concentrarsi su quel pacchettino di
azioni che dovrebbe consentire a Fincantieri di controllare la francese Stx. Eh
sì, perché il gruppo guidato da Giuseppe Bono potrà superare il 50% del
capitale dei cantieri francesi di Saint-Nazaire solo grazie al piccolo ma
decisivo apporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste.
Per come
l’operazione è stata presentata, infatti, Fincantieri raggiungerà il 48% di
Stx, a cui dovrebbe aggiungersi il 6 o 7% della Fondazione italiana. Ma chi c’è
dietro quest’ultima? A Trieste pochi negano che l’uomo forte dell’ente, pur non
figurando nel suo organigramma, è un ex senatore del Pdl che si chiama Giuliano
Camber.
Il
personaggio – Ex sottosegretario craxiano, Camber vanta la bellezza di quattro
legislature sul groppone. E in fondazione, dicano in città, può contare su un
suo fedelissimo, il presidente Massimo Paniccia. Senza starci a girare troppo
intorno, la domanda è molto semplice: come diavolo è possibile che una
fondazione bancaria, per giunta piccolina, sia stata coinvolta in questo affare
di Fincantieri?
Domanda tutt’altro che peregrina, tanto più se si considera che
le fondazioni sono enti privati che dovrebbero occuparsi di erogare risorse sul
territorio in settori come cultura, sociale, sanità, ricerca scientifica e via
dicendo. Almeno questo dice una legge che, nel corso degli anni (vedi
fondazione Mps), ha avuto smottamenti piuttosto vistosi. Ma la domanda è
attuale anche considerando i numeri della Fondazione di Trieste, il cui ultimo
bilancio disponibile (2015) parla di un disavanzo di 22,6 milioni. Eppure, anche
se in Italia la messa a fuoco pare difficile, è proprio l’apporto di questa
Fondazione a essere decisivo per la “cavalcata” di Fincantieri in Francia.
Il
retroscena – La realtà, che a Trieste conoscono bene, è che Camber & Co.
vantano canali diplomatici di non poco conto con la Francia. A Parigi, del
resto, hanno guardato e guardano a Trieste con un’attenzione speciale. Non è
forse nel capoluogo friulano che hanno sede le Generali, il colosso
assicurativo da tempo partecipato dai francesi con la speranza, neanche troppo
nascosta, di stringere la loro presa in un futuro nemmeno troppo lontano? Non è
forse francese l’attuale Ad delle Generali, Philippe Donnet?
Per non parlare
degli investimenti della stessa Fondazione di Trieste. Dall’ultimo bilancio viene
fuori che il 46% del patrimonio dell’ente è investito in Unicredit, banca nella
quale la Fondazione detiene lo 0,29% che in bilancio vale 156,3 milioni di
euro. E chi è l’Ad di Unicredit, se non il francese Jean Pierre Mustier?
Insomma, i francesi hanno detto sì a Fincantieri in Stx, ma hanno scommesso su
un mosaico azionario all’interno del quale il peso decisivo è esercitato da
interlocutori di fiducia.
SMS DI FAQTRIESTE CON PIERO CAMBER :
FAQ TRIESTE Le invia un articolo tratto da LA NOTIZIA Giornale.it . Siamo a disposizione per precisazioni, commenti e dichiarazioni in proposito. non ci sembra che il pezzo contenga malignità di sorta, nella peggiore delle ipotesi da a Cesare quel che è di Cesare. saluti FaqTrieste
" OVVIAMENTE SI TRATTA DI UNA BUFALA....
HO LETTO ED HO RISO TANTO......
GRAZIE VERAMENTE PER LA SEGNALAZIONE "
Piero Camber
FAQ TRIESTE Le invia un articolo tratto da LA NOTIZIA Giornale.it . Siamo a disposizione per precisazioni, commenti e dichiarazioni in proposito. non ci sembra che il pezzo contenga malignità di sorta, nella peggiore delle ipotesi da a Cesare quel che è di Cesare. saluti FaqTrieste
" OVVIAMENTE SI TRATTA DI UNA BUFALA....
HO LETTO ED HO RISO TANTO......
GRAZIE VERAMENTE PER LA SEGNALAZIONE "
Piero Camber
Sarebbe interessante sapere il motivo per cui il cantiere Francese è stato venduto,la causa per comprenderci.
RispondiEliminaforse si comprenderebbero i rischi che Fincantieri e la Fondazione si sono assunti e quanto scritto assumerebbe un significato preciso.