
«La decisione del Gruppo
editoriale L’Espresso-Finegil di cedere a due cordate di imprenditori locali i
quotidiani “Il Centro" di Pescara e “La Città di Salerno” conferma che i
timori legati all’operazione di fusione con il gruppo Itedi, editore della Stampa
e del Secolo XIX, non erano infondati. Nello schierarsi al fianco dei
giornalisti delle testate locali del gruppo, condividendone i motivi di
preoccupazione, la Fnsi ritiene indispensabile avviare fin da subito un
confronto con l’azienda sul piano industriale, del quale non si conoscono
ancora i contenuti, oltre che sulle strategie di sviluppo e di rilancio delle
singole testate e dell’occupazione.
Non è infatti accettabile che le economie
di scala connesse alle operazioni di aggregazione in atto nel settore
editoriale, delle quali quella fra il gruppo L’Espresso e il gruppo Itedi è
sicuramente la più rilevante, si traducano in tagli all’occupazione e nella
riduzione del pluralismo dell’informazione e dell’autonomia delle singole
testate. La Fnsi incontrerà i Comitati di redazione delle testate del gruppo,
insieme con le Associazioni regionali di stampa interessate, martedì 13
settembre. Nel frattempo, ha già inviato una richiesta di incontro al gruppo
L’Espresso e ribadisce il proprio impegno ad assistere i colleghi del Centro e
della Città affinché i passaggi di proprietà delle testate avvengano nel pieno
rispetto dei diritti dei lavoratori previsti dall’articolo 2112 del codice
civile e dell’articolo 30 del contratto nazionale di lavoro giornalistico». Lo
afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.
.
Fnsi e Sindacato
Giornalisti Veneto al fianco del Cdr e dei colleghi del Gazzettino che hanno
proclamato due giorni di sciopero, venerdì 9 e sabato 10 settembre. La protesta
arriva dopo l’annuncio da parte dell’azienda di non voler assumere,
disattendendo gli accordi siglati anche in sede ministeriale nell’ambito dello
stato di crisi biennale aperto il 15 gennaio 2015.
«A fine settembre – precisa
la nota del sindacato regionale – i giornalisti usciti saranno una ventina».
Una situazione che «ha oltrepassato ogni limite di decenza», scrive il Cdr ai
colleghi della redazione, annunciando «sciopero venerdì 9 e sabato 10 settembre
per impedire che in questi due giorni il sito venga aggiornato e per impedire
l’uscita dei giornali nei giorni di sabato 10 e di domenica 11». «È inaudito ed
inaccettabile – osserva il segretario generale Raffaele Lorusso – che il gruppo
Caltagirone rinneghi gli accordi sindacali sottoscritti in occasione dell'ultimo,
soltanto in ordine di tempo, stato di crisi, rifiutandosi di procedere ad
assunzioni già programmate. Tale comportamento certifica una concezione arcaica
delle relazioni industriali e proietta su uno dei principali editori italiani
un'ombra di inaffidabilità. È pertanto auspicabile che il management aziendale
riveda la propria posizione e mantenga gli impegni sottoscritti per il rilancio
del giornale e la salvaguardia degli organici redazionali».
SCIOPERO FINEGIL COMUNICATO DEI COMITATI DI REDAZIONE
SCIOPERO FINEGIL COMUNICATO DEI COMITATI DI REDAZIONE
I giornali locali del
gruppo editoriale Finegil-Espresso hanno proclamato due giorni di sciopero,
mercoledì 7 e giovedì 8 settembre, per contestare la scelta dell’editore di
cedere ad altri imprenditori due quotidiani storici del Gruppo “il Centro” di
Pescara e “la Città” di Salerno.
I colleghi di Pescara e di
Salerno sono stati informati ieri, con modalità inusuali e inaccettabili, in
una videoconferenza, che le loro testate sono state vendute e che quindi, dal
31 ottobre, non saranno più all’interno del gruppo Espresso. L’operazione
coinvolge a Pescara 31 giornalisti e 27 poligrafici, a Salerno 13 giornalisti,
un part time e 5 tra poligrafici e amministrativi.
La decisione è stata
presa, ha comunicato l’editore, per poter portare a compimento la fusione con
Itedi, la società che edita La Stampa e il Secolo XIX. Non una scelta
imprenditoriale, ha detto l’amministratore delegato, ma obbligata dalla
normativa. Di fatto il Gruppo Espresso ha scelto di abbandonare il centro sud e
di smantellare il patrimonio di giornali locali che in questi anni di crisi ha
dimostrato di essere il cuore e la cassaforte dell’intero gruppo, a sostegno
anche di Repubblica.
Tutto questo nonostante i
Cdr del Coordinamento Finegil avessero espressamente chiesto all’editore di non
percorrere facili soluzioni di questo tipo, e di evitare lo smembramento di un
gruppo composto da 18 testate, un patrimonio unico in tutto il panorama
editoriale del paese che, così, inizia a perdere consistenza. L’editore
nell’ultimo incontro aveva rassicurato i Cdr sul fatto che ogni sforzo in
questa direzione sarebbe stato fatto: oggi, invece, comunica la cessione di due
testate.
I Cdr del Coordinamento
Finegil nell’esprimere solidarietà ai colleghi della Città e del Centro,
manifestano grandissima preoccupazione per il loro futuro e di tutto il gruppo
editoriale. Il Coordinamento chiede pertanto che venga illustrato quale piano
industriale soggiace al progetto di fusione che, si sapeva dall’inizio,
imponeva un ridimensionamento del numero delle copie. E che venga illustrato
nei modi, nei luoghi e nei tempi opportuni, non certo in videoconferenza ma con
una convocazione urgente del Coordinamento dei Cdr. Chiediamo inoltre che la
Federazione nazionale della stampa si attivi immediatamente per garantire ai
colleghi di Centro e Città le massime tutele sindacali e contrattuali.
I Cdr del Coordinamento
Finegil
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