Ci sono voluti due anni, due ministri ( Lupi e Delrio ), dall'annuncio del presidente Renzi per arrivare all'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri. Abbiamo seguito con attenzione il dibattito nazionale, segnalando puntualmente, fin dal primo articolo, quando questo dibattito aveva riflessi sulla situazione triestina. In questo percorso abbiamo varie volte citato l'autorevole opinione del direttore della Gazzetta Marittima di Livorno Antonio Fulvi e ci piace concludere questa cronaca con il suo breve commento che è un nuovo inizio.
La Riforma della
“governance” primi nomi, ma
possibili sorprese
30 luglio 2016
Il toto-presidenti è in
atto ma le scelte definitive rischiano di andare alle lunghe
Il tema del
rapporto con i presidenti delle Regioni interessate
ROMA – L’hanno chiamata
“governance” e francamente non sappiamo se è per pudore, invece di chiamarla
“divisione dei pani & dei pesci”, oppure se è per il generalizzato
anglesismo della lingua.
Di fatto, è il problema
alla base dei ripetuti slittamenti del decreto del consiglio dei ministri sulla
riforma della legge 84/94 relativa alla portualità nazionale.
Ieri il consiglio
dei ministri dovrebbe aver fatto il passo decisivo per l’apparato della norma,
ma non certo per la scelta di tutti i nomi relativi alla “governance”. Al
momento di andare in stampa – i nostri sono, in effetti, tempi lunghi – eravamo
ancora a metà del guado.
Ovvero, pare che fossero appurati alcuni nomi, quindi
la “governance” per Trieste (Zeno D’Agostino), per i porti di Roma (Pasqualino Monti,
malgrado i furibondi assalti contro di lui), per i porti di Livorno e Piombino
(Luciano Guerrieri) e pochi altri.
Questi che citiamo sono nomi che circolano,
sulla base di Vox Popoli, quindi prendiamoli a benefico di inventario. Secondo
la normativa, il “concerto” con i presidenti delle Regioni interessate può
andare avanti ancora per 45 giorni.
E sarà interessante vedere che cosa
emergerà nella “governance” nelle Regioni che erano partite per chiedere tre
anni di tempo per uniformarsi alla riforma. Tutto il resto è, al momento, in
divenire.
Potremo divertirci di più (o di meno) la prossima settimana.
A.F.
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