Oggi ci affidiamo alla cronaca della Gazzetta Marittima di Livorno che completa e interpreta il cronoprogramma del Ministro. Ma in particolare regaliamo ai nostri lettori triestini un articolo di Antonio Fulvi, direttore della Gazzetta Marittima, che abbiamo in altri periodi da noi definito il "termometro" della Riforma, dedicato alle possibili nomine dei presidenti dei distretti portuali.
NOTA DI FAQ TRIESTE : Ringraziamo le testate che abbiamo citato per la loro disponibilità a farsi citare e saccheggiare qualche volta da quei piccoli pirati dell'informazione che siamo noi.
Per quali percorsi e accadimenti la città di Trieste e il suo porto non si sono mai attrezzati per avere anche qui un organo di informazione di settore che abbia una risonanza nazionale ?
Perchè l'informazione locale su questi temi stenta ad arrivare oltre Monfalcone ad ovest e il porto di Capodistria a est ? Perchè diventa difficile per i media locali uscire dal provincialismo e informare che il presidente dell'AP di Venezia è in scadenza e che ci sono indiscrezioni sul possibile nuovo presidente ? Non sono notizie utili anche a Trieste ?
Quanta invidia per Genova e Livorno in queste nostre domande.
Buona lettura della Gazzetta Marittima di Livorno che informa tramite il nostro blog anche i triestini.
La Riforma in dirittura
d’arrivo tra tempi
tecnici e ultimi fuochi
Rimangono le incertezze su
quali suggerimenti delle commissioni verranno accolti e sulle indicazioni del
Consiglio di Stato – I tempi del passaggio di consegne dai commissari
ROMA – I tempi per la
formalizzazione della riforma portuale stanno diventando strettissimi. E se
Delrio vorrà dimostrare di non essere stato un illuso ottimista, il consiglio
dei ministri dovrà necessariamente approvare il testo, emendato almeno in parte
con i “suggerimenti” delle commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato,
entro questa settimana. Una bella sfida, visto che la riforma nasce dalla
“governance”, ovvero dalla scelta più politica e meno tecnica: la nomina dei
presidenti. Ne parliamo, per quello che si chiacchiera in giro, in altro
articolo.
Nei giorni scorsi ci sono
stati gli ultimi frenetici contatti a livello tecnico-burocratico. Le verifiche
con il ministero dell’Economia (sui costi della riforma, che dovrebbe nascere
senza ulteriori oneri), gli ultimi giri di valzer con le Regioni, le
inevitabili pressioni degli ultimi “cencelliani”.
I 45 giorni di legge per
gli accordi con le Regioni sarebbero stati di fatto già consumati. Il governo
preme per fare presto. Da qualche Regione si continua a insistere sullo
scaglionamento in 3 anni delle fusioni di alcuni porti, come concordato tra
Stato-Regioni in conferenza, anche se il Consiglio di Stato avrebbe
disinnescato questa mina. In sostanza, la riforma così come uscirà dal
consiglio dei ministri potrebbe essere assai diversa da quella che ci è stata
prospettata ad oggi. E specialmente, non avrà un’applicazione fulminante,
immediata. Sono previsti tempi tecnici anche dopo la indicazione dei 15
presidenti delle 15 Autorità di sistema: per la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale, ma specialmente per i passaggi di consegne, che alcuni esponenti del
governo hanno chiesto possano avvenire con gradualità, anche se buona parte dei
porti oggi sono commissariati e i commissari non vedono l’ora di passare ad
altri le rispettive patate bollenti. Insomma ci sarà molto da vedere.
E poiché
secondo il vecchio detto, chi sta in mare naviga e chi sta a terra critica, non
mancheranno le lamentazioni. Prepariamoci, sarà un autunno interessante, nel
bene e nel male.
La “governance” e la
riffa
dei candidati
27 luglio 2016 |
GENOVA – Se di gossip
dobbiamo vivere, bene viva il gossip.
Perché l’ennesimo rinvio del consiglio
dei ministri sulla riforma – di venerdì in venerdì ce l’hanno promessa per il
prossimo, ultima Thule prima delle ferie d’agosto – sta alimentando il toto-presidente
delle Autorità di sistema, con i media (specie quelli sul web) scatenati a far
nomi e a piazzare candidati. In questo i genovesi sono in testa, vantando anche
le indiscrezioni di una gola profonda d’eccezione, quel Luigi Merlo diventato
sulla vicenda consulente “ufficiale” di Delrio.
Dunque: in pole position
per l’Authority di Genova & Savona ci sarebbe una new entry assoluta, Paolo
Signorini. Chi era costui? E’ un dirigente della Regione Liguria, già dirigente
del ministero MIT (come il segretario generale di Livorno Massimo Provinciali)
che avrebbe il singolare privilegio di essere nelle grazie sia del ministro
Delrio (forse attraverso Merlo) sia del governatore ligure Toti.
Altra partite chiuse
riguarderebbero Trieste (Zeno D’Agostino per standing ovation generale) Taranto
(Sergio Prete ha saputo gestire le molte patate bollenti) Venezia
(tramonterebbe la contestata epoca dell’onorevole Costa per lasciare il posto
ad Antonio Cancian, oggi uomo RAM ma dall’apprezzato pragmatismo) e forse
Civitavecchia (malgrado i venti da tempesta scatenategli addosso dall’ex
collega Gianni Moscherini, Pasqualino Monti rimarrebbe in sella). Sui porti
della Romagna gira la voce di un presidente ex al vertice della provincia,
Claudio Casadio. Napoli-Salerno è ancora sub judice: molti vorrebbero l’attuale
capo di Salerno, Andrea Annunziata, ma le faccende napoletane sono complicate e
“un pezz’e core” per molti esponenti del governo Renzi, non sono improbabili
sorprese.
Per Livorno-Piombino vox populi da per probabile la presidenza di
Luciano Guerrieri, pragmatico demiurgo della rinascita piombinese, con il
rinforzo di Massimo Provinciali come segretario generale; ma si agitano ombre
romane con la segreteria di Renzi (Luca Lotti) che sta trattando con il
governatore della Toscana Enrico Rossi. Infine a La Spezia Lorenzo Forcieri è
tra color che sono sospesi. Un movimento di imprenditori portuali l’ha
contestato, chiedendo la nomina di un non politico.
Ma come sempre, saranno i
politici a decidere…
Antonio Fulvi
dir. resp. La Gazzetta Marittima
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