mercoledì 4 novembre 2015

SERRACCHIANI A SAVONA ! IL GIORNO DOPO BURLANDO DICHIARA ......

Porto, Burlando a Delrio: "Senti Genova e Savona"
Identikit del presidente: "Competente e condiviso, solo così Delrio eviterà la polemica con Toti"

di MASSIMO MINELLA

LUI è fuori dai giochi, lo dice a scanso di equivoci. "Con gli incarichi pubblici ho chiuso " spiega Claudio Burlando. Ma chi è stato ministro, presidente di regione e sindaco (due in Italia, lui e Bassolino) sul tema del mare ha visto le cose da tre angolazioni diverse. Per cui questo caos sui moli, con la legge che non arriva e il commissario che non si sa quanto resti, lo spinge a una riflessione più allargata.
LUIGI Merlo se ne andrà fra dieci giorni, il ministro Delrio troverà una soluzione temporanea in attesa che il premier Renzi esamini tutto quanto il dossier.

Burlando, che idea si è fatto di quello che sta accadendo?
"Vedo una legge vecchia in vigore e una nuova che non arriva. Inoltre continuo a sentir parlare di fusioni fra porti, senza che accada nulla".

Ma lei è contrario agli accorpamenti?
"Ne parliamo da una vita, possiamo continuare a farlo. Ma come è possibile pensare di fare un commissario a Genova e poi magari annunciare la fusione fra Genova e Savona? La comunità savonese non ha diritto a dire la sua in questa vicenda?".


Genova comunque ha bisogno di una soluzione rapidamente. L'11 novembre Luigi Merlo se ne va.
"E non si può certo lasciare il porto italiano senza guida..."

E allora che si fa? La scelta del commissario non sembra avere alternative.
"Sì, ma la discriminante su questo punto riguarda i tempi".

In che senso?
"Se il commissario ha durata davvero breve, va bene, perché resta solo il tempo necessario per la nomina del nuovo presidente. Ma se i tempi si allungano allora non ci siamo". 

Perché?
"Perché non è bello come segnale. In teoria può prendere tutte le decisioni che vuole, ma si prenderà la responsabilità di giudicare le istanze sulle concessioni lunghe dei terminalisti? Deciderà su diga, Blueprint, demolizione del Nira?"

Allora un commissario che poi diventi presidente...
"Sarebbe la soluzione migliore. Ma se, proprio mentre è in carica il commissario, prende corpo l'ipotesi di un accorpamento fra i porti di Genova e Savona, allora è giusto che queste due comunità siano coinvolte dal ministro nella riflessione. È un tema che è in piedi da tanto tempo. Se sta per maturare una parola definitiva non si possono escludere i territori".

Ma lei ha qualche idea sul nome del presidente?
"Nomi non ne faccio, non ho alcun titolo. Ma certo servirebbe una figura di alto livello, molto competente nella materia, stimato da tutti e condiviso dai due schieramenti. Solo così Delrio può evitare la polemica politica con Toti".

La formula che sembra passare sulla nomina è il governo "sentita" la Regione. Le risulta?
"Non mi arroccherei sulle formule e sono certo non lo farà Delrio. Con la legge 84-94, che è sempre in vigore, gli enti locali avevano un potere enorme. Se si procedesse con la questa legge il sindaco Doria disporrebbe di due caselle su tre, perché guida anche la città metropolitana. Con la riforma sarebbero del tutto scavalcati. Per questo le comunità devono essere ascoltate, almeno a livello istituzionale".

Secondo lei non è il caso di ridurre il numero delle authority?
"Ci sono authority che gridano vendetta e andrebbero tolte. Ma Savona per quello che sta mettendo in campo sul fronte delle crociere e si prepara a fare con i container con la piattaforma Maersk ha piena titolarità come authority. Non si può quindi escludere dal dibattito sulla governance".

Il fatto è che il tempo stringe...
"Sì ed è per questo che nei prossimi dieci giorni il governo deve dare segnali che chiariscano la situazione e sgombrino il terreno da questi disorientamenti".

Nessun commento:

Posta un commento