mercoledì 9 settembre 2015

DEL RIO E LA RIFORMA DEI PORTI - OLTRE ALL'INTERVISTA DE IL PICCOLO (1)

Il direttore de IL PICCOLO Paolo Possamai ieri ha avuto l'occasione di intervistare il ministro Del Rio sulla riforma dei porti e sui collegamenti ferroviari nazionali.

Ognuno sfrutta le occasioni al meglio e Possamai ha fatto le domande che lo interessano e che lui ritiene importanti. Partiamo dal lungo articolo sulle ferrovie, il Ministro non dice granchè sui collegamenti del Nordest. Poi la domanda sul Commissario Straordinario appena riconfermato per altri sei mesi alla guida dell'APT. 

" Insomma, in autunno finiranno i commissariamenti e ogni Autorità portuale avrà i propri nuovi organi». Ne deriva che, per esempio, il commissario al porto di Trieste, Zeno D’Agostino, di recente confermato per un ulteriore lasso di 6 mesi, in autunno dovrebbe essere intronizzato nelle vesti definitive di presidente."

Poi la domanda sul futuro di Trieste con la riduzione delle Autorità portuali a livello nazionale:

" Nel caso del Friuli Venezia Giulia, per esempio, Monfalcone e Porto Nogaro dovrebbero finire sotto alla competenza dell’Autorità portuale di Trieste. A proposito del ruolo di Trieste, il ministro sostiene che lo scalo giuliano «nel ridisegno strategico della portualità italiana ha una importanza decisiva."


E per finire la domanda che probabilmente interessa più di tutte al veneto Possamai :

" E come la mettiamo riguardo al dualismo nord Adriatico tra Venezia e Trieste? Qual è nel merito il giudizio del governo rispetto al progetto di porto offshore coltivato da Venezia? Solo su questo capitolo il ministro chiede tempo: «Il progetto offshore di Venezia richiede un'istruttoria ancora molto importante. Sono prudente perché ci sono tanto sostenitori molto convinti, quanto oppositori altrettanto determinati. E io vorrei capire meglio»."

Nella stessa intervista troviamo ad esempio la seguente dichiarazione del ministro:

" Il ministro Delrio sottolinea che «il Piano dei porti e della logistica è una riforma già approvata», e che da questo schema discendono poi le nuove norme specifiche. «I primi decreti attuativi sono pronti e riguardano la riforma della governance» dice ancora il ministro. Che aggiunge che un altro decreto pronto riguarda le norme su dragaggi e sportello unico, mentre il regolamento sulle concessioni è pronto in bozza. "

Su questa affermazione forse il ministro andava incalzato, andavano chiesti ulteriori particolari. Le norme sui dragaggi riguardano tutti i porti che hanno una voce di spesa rilevante. L'unica eccezione è Trieste che non ha la necessità naturale di fare dragaggi importanti. Ed ecco una FAQdomanda : Non sarà che il progetto di una unica autorità portuale Trieste Porto Nogaro e Monfalcone porterà l'Autorithy triestina a pagare i dragaggi di cui hanno costante necessità gli altri due piccoli porti regionali ?

La mancanza di un giudizio sull'offshore del Porto di venezia da parte del Ministro risponde ad esigenze di ulteriori valutazioni tecniche o piuttosto a motivazioni politiche ed elettorali ?

Non basta dichiarare l'importanza del Porto di Trieste ma si tratta operare delle scelte conseguenti che significano finanziamenti e decisioni strategiche. Non esiste una Riforma complessiva dei porti analoga a quella che era stata la legge 84/94. La Riforma del Ministro Del Rio procede affidando pezzi ad altri Ministeri ( ministro Madia per la "governance" dei porti - decreti legge indipendenti sui vari argomenti : ferrovie, dragaggi, ecc )

Si tratta di un metodo che punta a realizzare una Riforma come si fa con i Puzzle, incastrando pezzi diversi. Ma questo metodo si presta anche ad evitare di operare delle scelte generali valide per tutte le situazioni e di veder procedere i porti in ordine sparso.
nello stesso tempo accentra decisioni importanti a Roma, fuori dal confronto con le istanze e le necessità dei vari territori.

Un esempio su tutti: il mercato e i traffici si stanno spostando, vedi il caso di Evergreen da Taranto al Porto del Pireo e in contro tendenza alla "merce" politicamente motivato il Governo continua a indicare la strada degli investimenti al Sud. Nello stesso momento, come documentiamo in un altro post, l'attivismo del veneziano Paolo Costa con il suo fantasmatico progetto di porto off-shore continua a livello nazionale, europeo e mondiale in mancanza di una decisione in proposito del Ministero competente.

Per finire con un riferimento locale pubblichiamo la domanda che si poteva porre al Ministro avendone l'occasione. Il porto di Gioia Tauro inserisce tra le sue priorità la creazione della ZES, Zona Economica speciale, un'area franca limitata di 700 ettari urbanizzati del retro porto. E' già operativa in 12 Paesi in Europa compresi Portogallo e Spagna. (articolo di Affari & Finanza su Gioia Tauro). In che modo il Ministro Del Rio può rivalutare le preziose caratteristiche del Porto Franco Internazionale di Trieste ? Con la approvazione dei decreti attuativi ? Con il rispetto dell'Allegato VIII ? Quanto ne sa il ministro della questione ?

Caro direttore Possamai, visto che questo era stato anche materia dell'ultimo sciopero dei portuali, una domandina sull'argomento al ministro lapoteva proprio fare.

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